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mercoledì 28 gennaio 2015

Crolla la produzione di miele e l' esportazione anche per colpa del clima e dell'insetto killer delle api

Il comunicato stampa della Coldiretti fa riferimento all'anagrafe del Ministero della Salute relativo alle api ma denuncia anche il dimezzamento della produzione di miele a causa dei cambiamenti climatici e della presenza di un insetto che ha colpito gli alveari dimezzandone la quantità. A questo si aggiunge l'importazione di miele da nazioni dove è ammessa la coltivazione di Ogm che contamina il prodotto.

+17 import miele naturale dall'estero mentre crollano del 26 % le esportazioni. L'anagrafe delle api italiane è una importante innovazione per garantire maggiore trasparenza attraverso la rintracciabilità in un settore dove quest'anno si registra il dimezzamento dei raccolti a causa dell'andamento climatico anomalo e delle malattie. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'avvio lunedì 19 gennaio dell'operatività dell'anagrafe delle api, con la possibilità, per gli apicoltori di registrarsi sul portale del Sistema informativo veterinario accessibile dal portale del ministero della Salute al quale potranno accedere operatori delle Asl, aziende e allevatori per registrare la attività, comunicare una nuova apertura, specificare la consistenza degli apiari e il numero di arnie o le movimentazioni per compravendite.
La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è quasi dimezzata (-50 per cento) per effetto del clima ed è allarme per l'arrivo in Italia dell'insetto killer delle api, il coleottero Aethina tumida, che mangia il miele, il polline e, soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l'alveare.
Al crollo dei raccolti nazionali ha fatto seguito l'aumento del 17 per cento delle importazioni dall'estero di miele naturale mentre le esportazioni sono crollate del 26 per cento le esportazioni, sulla base dei dati istat relativi ai primi 9 mesi del 2014. Il risultato - denuncia la Coldiretti – è che in Italia due barattoli di miele su tre venduti nei negozi e supermercati contengono in realtà miele straniero.

A preoccupare è peraltro il fatto che piu’ di 1/3 del miele importato proviene dall’Ungheria e quasi il 15 per cento dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse coltivazioni Ogm che possono contaminare il polline senza alcuna indicazione in etichetta. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm è tuttavia riconoscibile attraverso l'etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Per acquistare miele italiano è bene verificare sempre l'etichettatura. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell'Unione Europea, l'etichetta - conclude la Coldiretti - deve riportare l'indicazione "miscela di mieli originari della CE"; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta "miscela di mieli non originari della CE", mentre se si tratta di un mix va scritto "miscela di mieli originari e non originari della CE".




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2 commenti:

federico ha detto...

Mio cugino apicoltore ha avuto grossi problemi in Friuli..reintrodotti i neonicotinoidi vicino ai campi di mais gli alveari precipitano. Le abbondanti piogge hanno poi aumentato l'esigenza dei trattamenti.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Già, c'è anche il problema dei prodotti chimici.