Rispetto al mese precedente, a novembre 2014 si rileva una flessione per entrambi i flussi commerciali con l'estero più ampia per le esportazioni (-1,1%) che per le importazioni (-0,1%).
La diminuzione congiunturale dell'export è determinata da una flessione delle vendite più marcata verso i mercati extra Ue (-1,7%) rispetto a quelli dell'area Ue (-0,6%). Al netto dei prodotti energetici, la flessione è più contenuta (-0,3%). Solo i beni di consumo durevoli sono in espansione (+3,1%).
La diminuzione congiunturale delle importazioni è la sintesi della flessione degli acquisti dall'area Ue (-1,6%) e dell'aumento di quelli dall'area extra Ue (+1,9%). Il calo dell'import è determinato dai prodotti energetici (-1,6%) e dai prodotti intermedi (-0,8%).
Nel trimestre settembre-novembre 2014, la dinamica congiunturale dell'export risulta positiva (+1,9%) per entrambe le aree, con un incremento più accentuato verso i paesi extra Ue (+3,3%). I beni strumentali (+5,1%) risultano in rilevante crescita.
A novembre 2014, l'incremento tendenziale delle esportazioni (+1,7%) è trainato dalle vendite verso l'area extra Ue (+2,7%). L'aumento in valore riflette la positiva dinamica dei valori medi unitari (+2,8%), mentre i volumi (-1,0%) risultano in diminuzione.
Nello stesso mese, l'import risulta stazionario (+0,0%) per effetto della forte contrazione dei prodotti energetici (-19,3%), al netto dei quali si registra una marcata crescita tendenziale (+4,5%).
A novembre 2014, l'avanzo commerciale è di 3,5 miliardi (+3,0miliardi a novembre 2013). Al netto dell'energia, la bilancia risulta in attivo per 6,9 miliardi.
Nei primi undici mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge i 37,1 miliardi (era di 25,8 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente) e si registra una crescita tendenziale dell'export (+1,6%; +2,2%al netto dei prodotti energetici).
A novembre 2014, la crescita tendenziale dell'export è molto sostenuta per Belgio (+22,6%) e Polonia (+22,0%). Anche ASEAN (+19,7%) e Stati Uniti (+14,9%) sono in forte espansione. In marcata crescita le vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+18,8%) e solo autoveicoli (+13,2%).
Gli acquisti da Svizzera (+21,2%) e Cina (+20,5%) e di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+21,5%) e di prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+15,1%) sono in forte crescita.
Il nostro grafico con i dati forniti dall'Istat
Dopo avere riletto il post di ieri e letto il nuovo comunicato stampa dell'Istat viene da domandarsi in che cavolo di ginepraio naviga l'Italia nella Ue, ovvero che reale beneficio ha conseguito e sta ottenendo il nostro paese nel far parte di questo conglomerato fluido simile a sabbie mobili. Affondare? A Novembre diminuisce il commercio sia in entrata che in uscita. Nel trimestre l'export è positivo soprattutto con quei paesi extra Ue. Far governare la finanza e i bankieri della Troika (quelli che si sentono i salvatori del mondo dopo avere contribuito silentemente al disastro del 2008) significa salvare solo il capitale e chi ce l'ha, incrementandolo. E basta! no?
La diminuzione congiunturale dell'export è determinata da una flessione delle vendite più marcata verso i mercati extra Ue (-1,7%) rispetto a quelli dell'area Ue (-0,6%). Al netto dei prodotti energetici, la flessione è più contenuta (-0,3%). Solo i beni di consumo durevoli sono in espansione (+3,1%).
La diminuzione congiunturale delle importazioni è la sintesi della flessione degli acquisti dall'area Ue (-1,6%) e dell'aumento di quelli dall'area extra Ue (+1,9%). Il calo dell'import è determinato dai prodotti energetici (-1,6%) e dai prodotti intermedi (-0,8%).
Nel trimestre settembre-novembre 2014, la dinamica congiunturale dell'export risulta positiva (+1,9%) per entrambe le aree, con un incremento più accentuato verso i paesi extra Ue (+3,3%). I beni strumentali (+5,1%) risultano in rilevante crescita.
A novembre 2014, l'incremento tendenziale delle esportazioni (+1,7%) è trainato dalle vendite verso l'area extra Ue (+2,7%). L'aumento in valore riflette la positiva dinamica dei valori medi unitari (+2,8%), mentre i volumi (-1,0%) risultano in diminuzione.
Nello stesso mese, l'import risulta stazionario (+0,0%) per effetto della forte contrazione dei prodotti energetici (-19,3%), al netto dei quali si registra una marcata crescita tendenziale (+4,5%).
A novembre 2014, l'avanzo commerciale è di 3,5 miliardi (+3,0miliardi a novembre 2013). Al netto dell'energia, la bilancia risulta in attivo per 6,9 miliardi.
Nei primi undici mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge i 37,1 miliardi (era di 25,8 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente) e si registra una crescita tendenziale dell'export (+1,6%; +2,2%al netto dei prodotti energetici).
A novembre 2014, la crescita tendenziale dell'export è molto sostenuta per Belgio (+22,6%) e Polonia (+22,0%). Anche ASEAN (+19,7%) e Stati Uniti (+14,9%) sono in forte espansione. In marcata crescita le vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+18,8%) e solo autoveicoli (+13,2%).
Gli acquisti da Svizzera (+21,2%) e Cina (+20,5%) e di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+21,5%) e di prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+15,1%) sono in forte crescita.
Il nostro grafico con i dati forniti dall'Istat
Dopo avere riletto il post di ieri e letto il nuovo comunicato stampa dell'Istat viene da domandarsi in che cavolo di ginepraio naviga l'Italia nella Ue, ovvero che reale beneficio ha conseguito e sta ottenendo il nostro paese nel far parte di questo conglomerato fluido simile a sabbie mobili. Affondare? A Novembre diminuisce il commercio sia in entrata che in uscita. Nel trimestre l'export è positivo soprattutto con quei paesi extra Ue. Far governare la finanza e i bankieri della Troika (quelli che si sentono i salvatori del mondo dopo avere contribuito silentemente al disastro del 2008) significa salvare solo il capitale e chi ce l'ha, incrementandolo. E basta! no?
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