Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


martedì 19 giugno 2012

Nucleare, si chiude per debiti

Appunto! Oramai i nodi sono venuti TUTTI al pettine. C'è voluto il disastro nucleare di Fukushima per farlo capire ai farloccatori canterini pro-nucleare.

E' pericoloso, il nucleare, dannatamente pericoloso, inaccettabilmente pericoloso con ricadute gravi anche lontano dalle localizzazioni dagli impianti.

Non è neppure economicamente conveniente.

Lo dicono le 4  compagnie elettriche giapponesi  che si avviano ad avere un patrimonio netto negativo nel caso in cui dovessero pagare lo smantellamento delle centrali nucleari nell'anno fiscale 2012. Dovessero pagare? E chi dovrebbe pagare se non loro che hanno avuto utili farloccati per decenni? 4  compagnie elettriche giapponesi, come scrive apertamente l'Asahi Shimbun su le stime prodotte dal Ministero delle Attività Produttive: "Decommissioning would leave 4 power companies with negative net worth". Le quattro aziende sono Tokyo Electric Power Co., Tohoku Electric Power Co.; Hokkaido Electric Power Co., e il Giappone Atomic Power Co.. 
Le aziende con un patrimonio netto negativo non saranno in grado di continuare ad operare perché le banche saranno riluttanti a concedere prestiti a loro, come nel caso della  TEPCO, gestore della famigerata centrale nucleare  Fukushima n° 1 che possiede 13 reattori. I suoi debiti supereranno i beni di ben 620 miliardi di yen (7,8 miliardi dollari), secondo le stime. Sui libri della società, gli impianti nucleari sono elencati come beni per un valore di 750 miliardi di yen, ma dovranno deve essere elencato come perdite una volta si decidesse lo smantellamento dei reattori, 400 miliardi di yen a breve. Le perdite ammonteranno a 1,15 trilioni di yen, rispetto al patrimonio netto della società di 530 miliardi di yen.
Allo stesso modo, Tohoku Electric, con quattro reattori, avrà un patrimonio netto negativo di 20 miliardi di yen.
La Hokkaido Electric, con tre reattori, la cifra arriva a 100 miliardi di yen.

Per tutte le 10 società elettriche, con beni che ammontano ad un valore di 3,2 trilioni di yen diverranno senza valore se si decide di smantellare tutti i 50 reattori nel corrente anno fiscale. Le spese per lo smantellamento saranno a breve di 1,2 trilioni di yen.
Le perdite ammonteranno a 4,4 trilioni di yen, pari a oltre il 70 % del valore netto delle loro attività complessive  che sono di 5,9 trilioni di yen.
a) Il governo sta spingendo per riavviare reattori nucleari, invocando il rischio di carenze energetiche per questa estate.
b) e i funzionari temono che molte aziende elettriche saranno gettate in gravi difficoltà finanziarie se i reattori non vengono riavviati o addirittura indotti alla chiusura.
Il Ministero dell'Industria ha sostenuto che il riavvio è necessario, adducendo la scusa che i costi dovuti all'utilizzo del carburante per la generazione di energia dalle centrali termiche aumenterà di 3 trilioni di yen all'anno, e le stime mostrano che la disattivazione avrà un impatto ancora più critico sulla gestione delle utenze elettriche.

Anche aziende elettriche che non dipendono in misura elevata sulla produzione di energia nucleare come Chubu Electric Power Co. e la Chugoku Electric Power Co. perderanno il 30 % del loro patrimonio netto, mentre la Kansai Electric Power Co. perderà il 50 % del patrimonio netto anche se i suoi vecchi reattori nucleari hanno già perso gran parte del loro valore patrimoniale..

E non finisce qui.

Le perdite di valore saranno ben maggiori considerando che non esiste solo il problema dello SMANTELLAMENTO (decommissioning) ma anche quello dello STOCCAGGIO. Infatti tutte e 10 le compagnie elettriche avranno perdite effettive molto più grandi rispetto alle stime in quanto esistono i COSTI ENORMI  per lo stoccaggio del combustibile nucleare esaurito e il ritrattamento che ancora non sono considerati.

Ma il problema è anche nostro! NOSTRO ! Qui abbiamo letto un riassunto di quello che è un dibattito aperto, che avviene alla luce del sole, tra un governo trasparente, i mezzi di informazione e la popolazione attenta.

Possiamo sperare che altrettanto possa avvenire da NOI, qui in Italia? Posso essere sincero? No, non lo credo. Prima o poi ce lo imporranno, il nucleare, raccontandoci della grande economicità, la convenienza, l'utilità, la sicurezza .... bla, bla, bla. Lobbisti ...


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4 commenti:

David Addison ha detto...

Lo diceva già Medo tempo fa:

http://petrolitico.blogspot.it/2011/12/arevagigante-del-nucleare-per-evitare.html

"Una prima risposta mi pare evidente: ad un certo punto tutto il parco nucleare verrà abbandonato a se stesso, per qualche anno piglierà la ruggine, schifezze coleranno nelle falde e nei fiumi, il tutto sarà protetto da forze militari, poi pian piano... Addio. I militari se ne andranno, o crolleranno davanti alla corruzione dilagante del post-crisi, e faranno entrare coloro che vorranno prendere un po' di ferraglia e materiali... E ti saluto civiltà".

Alla follia non c'è mai fine.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Proprio così! è inevitabile.

Anna De Simone ha detto...

Ciao, come te sono molto sensibile ai temi "green" e il tuo blog è tra le poche realtà che apprezzo realmente. Complimenti :)

Massimo J. De Carlo ha detto...

Ti ringrazio, Anna, mi fa piacere ricevere questi incoraggiamenti.