Per tutto quello che è successo per il disastro nucleare di Fukushima l'azienda che possedeva l'impianto nucleare esploso non finirà mai pagarne le conseguenze morali e materiali, nonché risarcimenti.
La TEPCOo è nell'occhio del 'ciclone' in questi giorni per un'altra bufera che si è venuta a manifestare per la protesta di alcuni importanti suoi clienti.
Decine di hotel e Ryokan (è un tipo di albergo il cui stile è rimasto pressoché immutato nel tempo, risalente all'epoca Edo, 1603-1868) hanno deciso di annullare i loro contratti di pagamento automatico con la Tokyo Electric Power Co. per protestare contro il forte aumento delle tariffe di energia elettrica, un aumento del 17%. Molti membri dell'associazione degli hotel e Ryokan della prefettura di Shizuoka riunitisi all'inizio di Aprile si sono opposti ad accettare supinamente l'aumento senza protestare.
Decine di hotel e Ryokan (è un tipo di albergo il cui stile è rimasto pressoché immutato nel tempo, risalente all'epoca Edo, 1603-1868) hanno deciso di annullare i loro contratti di pagamento automatico con la Tokyo Electric Power Co. per protestare contro il forte aumento delle tariffe di energia elettrica, un aumento del 17%. Molti membri dell'associazione degli hotel e Ryokan della prefettura di Shizuoka riunitisi all'inizio di Aprile si sono opposti ad accettare supinamente l'aumento senza protestare.
L'aumento dei costi energetici colpisce direttamente il loro business e non riescono a tollerare il fatto che la TEPCO non voglia fare alcuno sforzo per mitigare gli aumenti.
Ma la TEPCO si trova di fronte ad una situazione dalla quale trova difficile uscire ed è quella di dover pagare i danni causati dalla catastrofe della sua centrale nucleare che ha causato quell'orrendo disastro ambientale e sociale che ha colpito gli abitanti locali e le coscienze di tutti i giapponesi.
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1 commento:
Questo spiega come mai nessuna centrale nucleare al mondo gode di una polizza assicurativa per danni contro terzi.
Perchè si sa da sempre che il nucleare non è così sicuro come ci vogliono far credere.
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