Del petrolio? Pensate voi. No, anzi si, lo sappiamo. Il picco del petrolio lo abbiamo già raggiunto tra il 2008 e il 2010 e stiamo viaggiando attualmente su un altopiano produttivo con degli avvallamenti e delle collinette che lasciano incerta la lucida visione della realtà.
Oltre al petrolio?
Non è una fonte di energia liquida. E' solida. L'uranio? No, con l'uranio siamo messi anche peggio. Finirà tra 60 anni (se continuiamo a consumarlo allo stesso di oggi).
E' il carbone? Si, il carbone. Gli esperti, da anni, ci assicurano sul fatto che il carbone è talmente abbondante che lo potremo usare per devastare il globo e disattivare gli equilibri climatici per 400 anni! Un fico secco! Sapete quale è la verità?
Il carbone raggiungerà il picco dopo il 2011, forse già nel 2012. Il 21 Dicembre del 2012 ... è scritto nella profezia dei Maya? No, non scherziamo. La fonte della crudele notizia viene da Texas. Tex Willer? No. Precisiamo. Inquadriamo dove. Texas, Austin, Università del Texas, Dipartimento di Ingegneria. L'autore dell'analisi è Tad Patzek, presidente del Petroleum and Geosystems Engineering Department.
Sulla base di studi ampiamente accettato la stima della produzione del carbone raggiungerà il picco e quindi il declino dopo il 2011, mette in guardia Patzek. Conseguentemente a questa 'bella' notizia variano anche le previsioni circa i cambiamenti climatici, previsioni che dovrebbero essere riviste per tenere conto di questo picco e del declino inevitabile delle emissioni.
La sua ricerca appare nella rivista peer-reviewed a livello internazionale Energy, The International Journal.
Fonte: The University of Texas in Austin - utexas.edu/
Tadeusz W. Patzek
Professor and Chair, Department of Petroleum and Geosystems Engineering
The Cockrell Family Chair #11 in Engineering and The Lois K. and Richard D. Folger Leadership Chair
Ph.D., Chemical Engineering
Silesian Technical University
Il Dr. Tad Patzek ha ottenuto il suo dottorato di ricerca in ingegneria chimica presso l'Università Tecnica di Slesia, Polonia, nel 1980. Si è unito al corpo docente della University of Texas a Austin nel 2008. E' titolare della Cattedra Cockrell Family in Ingegneria n. 11.
La ricerca del Dr. Patzek di implica la modellazione matematica di sistemi terra con l'accento sulla meccanica della fisica del fluido multifase e della roccia. Sta lavorando anche sui sistemi intelligenti di controllo dei processi di inondazioni molto grandi non convenzionali, formazioni di bassa permeabilità, e sulla meccanica del cuscinetto di sedimenti idrati. In un contesto più ampio, si occupa di termodinamica ed ecologia della sopravvivenza umana e approvvigionamenti dei sistemi di energia per l'umanità.
- Reservoir characterization
- Enhanced oil recovery
- Alternative energies
6 commenti:
Dovrebbe essere una cattiva notizia?
Per i nostri figli e nipoti è sicuramente una buona notizia!
L'alternativa è il gas metano di Putin.
Picco del petrolio, picco del carbone, se si buttano tutti sul gas di Putin, o lui ci vuole tanto bene o lo vende solo al miglior offerente fin quando ce l'ha (..e non sarà per molto, temo).
Attiviamo il KiteGen al più presto!
Scusate.
Non per fare il pessimista.
Ma non vedo un futuro roseo.
Non possiamo certo sperare che Putin il metano ce lo regali.
Non solo : sono certo che le partecipazioni azionarie di Gazprom nella gestione della rete dei gasdotti, presto o tardi, ci si ritorcerà contro.
Il metano è una fonte esauribile, finita e limitata.
Potremmo sperare di attivare dei rigassificatori. In questo modo possiamo sperare di importate metano con le navi gasiere da altre aree del mondo per evitare di concentrare troppo la nostra dipendenza energetica da zio Putin.
Questo per addolcire la transizione verso una economia basata sul rinnovabile.
Il KiteGen è una via di uscita sperabile.
Ha dalla sua un limitato consumo di suolo agricolo.
Se ci pensate bene, non è possibile affidare tutta la produzione di energia elettrica al fotovoltaico sottraendo terreno agricolo produttivo. I versanti delle colline che bene si adattano per l'impianto di pannelli fotovoltaici sono anche quelli più produttivi dal punto di vista agricolo. Perchè sono esposti a sud. Alla fine, non possiamo arrischiarci di importare cibo dall'estero per far fronte alla richiesta di energia rinnovabile da fotovoltaico.
Per il carbone vedo nero.
In Germania, nella Rhur, le miniere vengono tenute in uno stato di "quiescenza".
Idem in Gran Bretagna, Belgio e Francia del Nord.
Della serie : non si sa mai.
Nemmeno io sono ottimista, fino a prova contraria. E' per questo che mi vengono fuori dei post come il Compleanno di Kat ..
E' una notizia magnifica!
Magari fosse vero!
Basta carbone , bsata petrolio, basta gas, basta nucleare.
Viva l'eolico, il solare e tutte le rinnovabili!
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