Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 31 ottobre 2009

Una presa standard per auto elettriche

I produttori europei di elettricità si sono uniti per facilitare l'inserimento delle auto elettriche sul mercato Ue. L'impegno, formalizzato in una dichiarazione firmata da 50 responsabili del settore riguarda la standardizzazione delle infrastrutture di rifornimento. In dettaglio si parla delle prese di corrente per le auto, che dovranno essere tutte dello stesso tipo per evitare difficoltà di approvvigionamento.

Si vuole poi disseminare il territorio di colonnine di rifornimento messe a disposizione dai vari operatori elettrici. Attualmente punti di approvvigionamento sono gia' operative in Olanda. Gran Bretagna, Irlanda, Svezia e dei progetti sono in fase di realizzazione in Belgio, Francia e Germania. Anche per l'elettricità usata dalle auto si agirà in regime di concorrenza lasciando al consumatori la libertà di scegliere il fornitore.

Il Segretario Generale di Eurelectric (*), Hans ten Berge, stima che nelle grandi città il sistema di riforenimento attraverso le colonnine elettriche si svilupperà velocemente mentre pensa che per una diffusione a livello capillare, anche nei posti più' isolati, ci vorrà una decina d'anni. Rimane poi un ultima sfida a cui l'industria elettrica europea e pronta a rispondere: quella del potenziamento della rete nei punti di rifornimento.

Secondo Hans ten Berge in Europa l elettrificazione degli automezzi richiederà un consumo aggiuntivo di elettricità del 15%.

Fonte:Ansa


(*) - L'Unione delle Industrie Elettriche - EURELECTRIC , formata a seguito di una fusione avvenuta nel dicembre 1999, il gemello di energia elettrica associazioni di categoria, UNIPEDE e EURELECTRIC, è l'associazione di settore che rappresenta gli interessi comuni dell'industria elettrica europea ed i suoi affiliati in tutto il mondo e collaboratori.
La sua missione è quella di contribuire allo sviluppo e la competitività del settore dell'energia elettrica e di promuovere il ruolo di energia elettrica nel progresso della società.


La Dichiarazione


Brussels, 27 October, 2009
EUROPEAN ELECTRICITY COMPANIES CALL FOR STANDARDISATION OF PLUG-IN VEHICLE CHARGING INFRASTRUCTURE, PLEDGE TO APPLY PRE-STANDARDS
«I applaud the initiative that the European electricity industry has taken and its commitment to drive forward the standardisation of infrastructure for charging up electric vehicles, a move which has the potential to significantly contribute to more environmentally sustainable transport in Europe. This will also help to put the EU at the forefront of transport technologies,» said European Commission Vice-President Antonio Tajani, responsible for Transport, as he welcomed a Declaration on infrastructure for charging electric vehicles handed to him today in Brussels by some 50 representatives of European electricity companies, power distribution system operators and national electricity sector associations. The signatories to the Declaration confirm their determination to cooperate with the various stakeholders towards the development and application of industry pre-standards until standards have been set by the official standards bodies ISO/IEC and call upon policymakers to support the dri
ve towards a climate-friendly transport sector.
European electricity companies recognise the threat of climate change, caused by emissions of greenhouse gases from industrial installations including power plants and other sources, such as internal combustion engines powering road vehicles, as one of the major challenges facing our economy and society today. A declaration signed in March by the Chief Executives of power companies representing over 70% of total electricity production in the EU makes a public commitment to strive for a carbon-neutral power sector by mid-century and draws attention to the role electric technologies can play in bringing about the decarbonisation of other key sectors.
The electricity CEOs specifically pledged to undertake and promote investment in infrastructure necessary to foster the development of all-electric and plug-in hybrid vehicles. Meanwhile a EURELECTRIC Task Force on Electric Vehicles is working to identify the market hurdles slowing down the development of common infrastructure standards and to help overcome these obstacles.
Speaking on behalf of the signatories at the EURELECTRIC launch event in Brussels, where an exhibition showcased a dozen electric cars and charging posts, Padraig McManus, Chief Executive of Irish energy group ESB and EURELECTRIC Board member, reminded participants that the transport sector, according to figures in the European Commission’s Second Strategic Energy Review, is today responsible for 23% of total EU carbon dioxide emissions. Electricity generated from low-carbon energy sources can «revolutionise the transport sector, making a real contribution towards reducing the carbon output of cars, also improving local air and reducing noise pollution,» Mr McManus underlined. In addition, electrifying road transport will also «boost EU energy security by reducing dependence on imported energy,» Mr McManus pointed out.
To achieve this aim, a cross-industry agreement on standards for both the hardware - the connector and cables - for re-charging plug-in vehicles and the communication software «is an indispensable step to facilitate broad market penetration and avoid problems with incompatibility, dead-ends and stranded investment,» Mr McManus explained, adding: «Setting standards for plug-in vehicle charging infrastructure will provide benefits to all stakeholders – the automotive industry, equipment manufacturers, electricity companies and above all the customer, who will thus enjoy real choice and genuine Europe-wide electric mobility.» Acting now will allow Europe to become a front runner in the roll-out of mass-market electric vehicles, he stressed.
Accordingly, the Declaration on Charging Infrastructure for Electric Vehicles calls upon all stakeholders, transport and energy policymakers, companies in the relevant sectors and the official standards bodies to support and give impulse to the drive towards standardisation in this field.

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venerdì 30 ottobre 2009

La prova su strada della Tesla in un video




La Tesla Roadster ha un prezzo di partenza di 109 mila dollari ma... gli appassionati di auto elettriche che vivono nel Colorado la pagheranno solo 42.083 dollari grazie agli incentivi locali concessi sotto forma di credito d'imposta. E' per questa ragione che la Tesla ha deciso di aprire una concessionaria in Colorado, a Boulder per essere precisi, dove sembra avere venduto già 6 vetture anche se lo showroom non è stato ancora aperto.

Fonte: MRoad & Driver ExaminerRoman

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giovedì 29 ottobre 2009

23 milioni di euro dalla UE per l'auto elettrica

Apprendiamo da un articolo de 'la Repubblica' online che:


... la Commissione europea promuove un finanziamento per i progetti che possono aiutare la diffusione delle vetture a zero emissioni. Dalla UE 23 milioni di euro per favorire l'auto elettrica. L'auto elettrica è "una grande sfida" e la Commissione europea ha messo a disposizione 23 milioni di euro per sostenere con un progetto pilota tutte le iniziative che possono far decollare questo tipo di veicoli. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per i trasporti, intervenendo ad una manifestazione organizzata a Bruxelles da Eurelectric per promuovere la standardizzazione dei sistemi di approvvigionamento delle auto elettriche. Tutti gli attori interessati alla promozione delle auto elettriche, dalle città ai centri di ricerca, dai produttori di automobili a quelli di batterie e di ricambi, dall'industria della distribuzione ai fornitori di energia sono chiamati a dare vita l'anno prossimo al progetto pilota finalizzato proprio alla standardizzazione delle infrastrutture di rifornimenti dei veicoli elettrici, ed in particolare a quella delle prese di alimentazione. Il sostegno della Commissione, ha spiegato il vicepresidente, riguarda anche il sistema di distribuzione dell'elettricità per le auto, che dovrà essere garantito da colonnine di rifornimento presenti su tutto il territorio, come avviene per i distributori di benzina e diesel.

23 milioni? Neppure un terzo del montepremi del Jackpot (79 milioni di euro) del Superenalotto di oggi! Se lo devono spartire, il ricco bottino, tutti gli attori interessati alla promozione delle auto elettriche, dalle città ai centri di ricerca, dai produttori di automobili a quelli di batterie e di ricambi, dall'industria della distribuzione ai fornitori di energia e i produttori di colonnine di ricarica... di tutta Europa. Cadranno eurocent a pioggia! Muniamoci di imbutini.

Cosa fanno gli altri?

Obama: 2,4 miliardi di dollari per veicoli elettrici e batterie nel piano di Obama - qui -

Corea del Sud: 400 milioni di euro - qui -

Leggere anche - qui - ed anche le etichette Cina e Giappone.

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mercoledì 28 ottobre 2009

La prima City Car elettrica sportiva al mondo

Vi riassumo il contenuto della news letter che ho ricevuto da parte di Tazzari .

Come promesso ZERO sarà svelata in anteprima mondiale presso lo stand Tazzari nel padiglione 25 da venerdì 4 fino a martedì 8 dicembre. La prima City Car elettrica sportiva potrà inoltre essere provata nella famosa pista centrale presso l’Arena dell’area 48. Rimarrete stupiti dall’accelerazione bruciante in RACE (150 Nm di coppia su 540 Kg totali), dalla potenza del motore centrale in alluminio con trazione posteriore, dal dinamismo e dall’equilibrio del telaio in lega di alluminio ultraleggero, dalla tenuta di strada eccezionale data dal baricentro bassissimo e dalle grandi gomme che tengono il veicolo incollato all’asfalto, dalla straordinaria potenza della frenata elettroassistita con ben 4 freni a disco, dall’efficacia dell’impianto di recupero energia, dalla fruibilità dei 4 diversi modi di guida opzionabili, dalle straordinarie performance delle nuovissime batterie al Litio (per la prima volta in assoluto su un veicolo che costa al pubblico molto meno di €30.000; ZERO costerà €18.000 + tasse, meno incentivi statali). Vorresti una City Car da usare tutti i giorni? Vorresti un’auto totalmente elettrica, magari con batterie al Litio di ultima generazione con zero manutenzione e un’autonomia da record? Vorresti spendere molto meno di 30 mila euro per l’acquisto di un veicolo ecologico con la massima tecnologia applicata e batterie al Litio incluse nel prezzo? Sembra impossibile vero? Vorresti ricaricare la tua City Car comodamente a casa tua, da una normale presa di corrente e fare fino a 140 km di autonomia? Vorresti fare il pieno in 50 minuti con una spesa inferiore ai 2 euro di elettricità? Vorresti non avere problemi di accesso ad aree a traffico limitato? Vorresti una piccola auto totalmente ecologica che quando vuoi, spingendo un tasto diventa sportiva con il feeling di guida di un go kart per affrontare con incredibile dinamismo sia il traffico quotidiano che una gita fuori città? Vorresti in garage un prodotto totalmente Made in Italy, con design d’avanguardia e qualità al vertice del segmento?
Redazione ZN Gruppo Tazzari
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Litio: - qui
 
Batterie al litio: - qui-  


martedì 27 ottobre 2009

Un impianto passa da GM a Fisker per le auto elettriche?

Secondo il Wall Street Journal di ieri la californiana Fisker Automotive Inc. ha avviato trattative con la General Motors Co. per comprare un vecchio impianto a Wilmington nel Delaware per costruire un veicolo elettrico ibrido plug-in che dovrebbe entrare nel mercato statunitense nel 2012.

Anzi le trattative sono a buon punto, tant'è vero che una persona vicina ai negoziati, che ha voluto mantenere l'anonimato, ha bisbigliato : "Penso che sia praticamente fatta".

Fisker prevede di finanziare l'operazione con i fondi di 528 milioni dollari di prestito offerti dal Dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti.

L'acquisto sarebbe la prima vendita significativa di uno dei beni indesiderabili della GM, a seguito dello stato fallimentare dichiarato nel luglio scorso.

L'auto ibrida Fisker per la famiglia è in fase di sviluppo sotto il nome di Project NINA. Il CEO di Fisker ha dichiarato la scorsa settimana che la società ha individuato un sito americano dove costruire il veicolo ibrido che dovrebbe avere un costo di 48.000 dollari. Nell'impianto saranno probabilmente impiegati almeno 1.500 lavoratori per produrre fino a 100.000 auto ogni anno.

Inoltre Fisker prevede di iniziare a fornire Karma (nella foto), una vettura sportiva di lusso da 89.000 dollari, assemblata in Finlandia, per i clienti degli Stati Uniti nella prossima estate.

Fonte: Wall Street Journal online

THE KARMA

TECHNICAL SPECIFICATIONS
Plug-in hybrid technology Q DRIVE
0-100 km/h 6 seconds
Top speed 200 km/h
Two Driving Modes: The driver will be able to select between two modes of driving.The first mode is Stealth Drive, which is the quiet economy mode for optimal relaxed and efficient driving.By flipping the second paddle behind the steering wheel, the car will switch to Sport Drive, which will access the full power of the vehicle.
Regenerative brakes featured to recapture braking energy
Low center of gravity provides optimal sport vehicle driving dynamics

DIMENSIONS

Overall Length: 4987 mm
Overall Width: 1984 mm
Overall Height: 1330 mm
Front Overhang: 913 mm
Rear Overhang: 914 mm
Wheelbase: 3160 mm
Front track: 1689 mm
Rear track: 1720 mm


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lunedì 26 ottobre 2009

Ford, auto elettriche nel prossimo futuro

Ford Motor Company sta intensificando la sua attenzione per l'elettrificazione a livello mondiale con la creazione di una nuova posizione leader, la pianificazione e la strategia Ford per la prossima gamma di veicoli elettrici.

Nancy Gioia (nella foto), ex direttore di Ford della Tecnologia per la Mobilità Sostenibile e i Programmi sui Veicoli Ibridi, Nord America, è stata nominata direttore dell' Elettrificazione di Ford Global.

Nella sua nuova posizione, Gioia dirigerà la strategia e la pianificazione per la Ford Global di una gamma di veicoli elettrici, toccando tutti gli aspetti di trasporto elettrico, comprendendo la pianificazione dei prodotti, partnership con fornitori e la collaborazione con l'industria dell'energia e del governo.

La Ford ha annunciato l'intenzione di sviluppare tre tipi distinti di veicoli elettrici - i veicoli elettrici ibridi, veicoli elettrici ibridi plug-in e veicoli esclusivamente elettrici a batteria. Essi comprendono:

il furgone Transit Connect elettrico a batteria trasporto merci nel 2010
l'auto elettrica Focus a batteria trasporto persone nel 2011
la prossima generazione di veicoli ibridi nel 2012
una vettura Ibrida plug-in nel 2012


Strategia di Ford elettrificazione è coerente con il suo impegno a fornire la tecnologia efficiente a prezzi accessibili a milioni di clienti. La società è pronta ad approfittare di rapidi progressi nella tecnologia dei veicoli elettrificati - in particolare batterie al litio - sfruttando al contempo l'economia di scala nella produzione di veicoli a livello mondiale, in ultima analisi, per ridurre il costo dei nuovi veicoli elettrici.

In Europa, la Ford ha recentemente rivelato una prima fornitura di una flotta di veicoli elettrici a batteria (BEV), prototipi basati sulla Ford Focus sviluppati appositamente per partecipare alla manifestazione voluta dal governo britannico nell'ambito della iniziativa "Ultra-Low Carbon Vehicles" del prossimo anno.

Per seguire il programma aziendale di conversione elettrica la Sig.ra Gioia ha presentato giovedì scorso (22 Ottobre) a San Francisco la versione elettrica plug-in della Focus. La Focus fa parte del livello di gamma 'C' ed ha una produzione di 2 milioni di esemplari. Nell' occasione la Sig.ra Gioia ha affermato che saranno le linee di assemblaggio nel Michigan a produrre la Focus elettrica a batteria e saranno in grado di variare la produzione per seguire l'andamento di quel mercato che ci si aspetta sarà coperto dal 10 al 25 per cento dai veicoli elettrici e ibridi plug-in entro il 2020.

La Focus sarà prodotta con pacchi batterie agli ioni di litio nella versione più elegante della vettura già destinata al mercato europeo con un'autonomia di circa 160 chilometri e una velocità massima di circa 145 chilometri all'ora.

Ford non ha annunciato per il momento un prezzo per la macchina.

Fonti: Ford Global e The New York Times
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domenica 25 ottobre 2009

Patapunfete!

Curiosa notizia. Autoscontro senza feriti ma con danni alle auto. La dinamica dell'autoscontro non è chiara del tutto.

Sembra che la Volkswagen Tuareg sia andata a colpire violentemente (80 km/h) la Tesla Roadster ferma dietro a un camion poi a sua volta è stata colpita violentemente da dietro dalla Toyota Prius fino al punto da farla saltare sopra la Tesla.

Un'altra versione è quella secondo cui la Prius ha colpito (a 50 km/h) da dietro la Tesla fino al punto di spingerla e incastrarla sotto la Tuareg.

Due versioni diverse dello stesso incidente con dei punti fermi: la carambola è avvenuta in Danimarca ed ha coinvolto un'auto elettrica, una ibrida e una tradizionale.


Fonte: Autopia

Leggere - qui -
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sabato 24 ottobre 2009

Andamento delle vendite della Prius, l'ibrida Toyota, in Giappone

Anche questo mese abbiamo realizzato un grafico (cliccare sopra l'immagine per ingrandire) delle vendite in Giappone della vettura ibrida di punta della Toyota confrontandola con la vettura più venduta a motorizzazione tradizionale.

I dati pubblicati nel sito web della JADA (Japan Automobile Dealers Association) mettono in evidenza che la Prius è la vettura più venduta in assoluto nel mese di Settembre con 31.758 unità contro le 17.241 unità della vettura ICE della Honda. Si rileva anche un interessante 5° posto dell'altra ibrida Honda Insight con 10.289 auto.

Il mercato è il mercato.

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venerdì 23 ottobre 2009

Sai significa 'talento'

The Sai is based on a concept derived from the Japanese word sai—which means "talent" when written as "" and "coloration" when written as ""—as a hybrid-only sedan "combining advanced talent and multi-color sophistication".

Toyota Motor Corporation (TMC) ha annunciato attraverso un comunicato stampa che il 7 dicembre dell'anno corrente 2009 inizieranno le vendite in Giappone della SAI berlina ibrida di lusso che deriva dalla SA Lexus 250h.


L'obiettivo dichiarato è produrre 3.000 auto al mese presso l'impianto di Miyata Plant, Toyota Motor Kyushu, Inc..

Prezzi: 3.850.000 Yen per la versione S e 4.260.000 Yen per la versione G (28.400 euro e 31.400 euro rispettivamente).

Hybrid System Specifications

Motore ICE
2.362cc
Potenza Massima: 110kW /6,000rpm
Coppia Massima: 187N-m /4,400rpm

Motore elettrico
Potenza Massima: 105kW (143PS)
Coppia Massima: 270N-m (27.5kgf-m)

Batterie NMH (ovvero nichel-metal-idrato)

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giovedì 22 ottobre 2009

Auto elettriche. I sogni si realizzano in ...

Le vendite di auto elettriche aumentano del 50% in nove mesi rispetto all'anno precedente.

Quali cifre? Dove? Chi?

Quali cifre? 300.000 auto elettriche.

Dove? Cina.

Chi le ha costruite? BYD.

Build Your Dreams
, costruisci i tuoi sogni. Dobbiamo andare in Cina per sognare? Per adesso, forse, la risposta è si, ma immagino che fra non molto sogneremo anche in Italia a bordo di ... un'auto cinese. Non ci sarebbe niente di male se non ricordassimo che la nostra italietta è stata per lungo tempo all'avanguardia nella realizzazione di veicoli elettrici stradali. Il made in Italy naufraga di brutto grazie alla 'lungimiranza' ed imperizia dei capitani di lungo corso e degli pseudo statisti. Le piccole industrie nazionali di veicoli elettrici sono state e sono ancora oggi ostacolate da lobby micragnose fautrici dello status quo e da amministratori pubblici legati incomprensibilmente al passato remoto. Ma tant'è, dobbiamo rassegnarci!

Torniamo alla notizia.

Come già sappiamo MidAmerican Energy Holdings , controllata da Berkshire Hathaway del tycoon americano Warren Buffett, inizierà a commercializzare le auto elettriche della BYD in USA nel 2010 lanciata dalla notizia dell'incremento della produzione al 50% nei primi nove mesi dell'anno in corso. Ancor più sorprendente è l'incremento al + 88% di settembre rispetto al mese precedente con 44.000 vetture. Le vendite 'spaventose' (se misurate con i nostri consueti parametri e i numeri europei) di auto elettriche vengono dalla spinta energica che ha profuso il governo cinese per favorire ed incoraggiare i costruttori nazionali di veicoli ad emissione zero.

Fonti: China Securities Journal, Washington Post

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mercoledì 21 ottobre 2009

Batterie di nuova concezione per le auto elettriche

Si stanno studiando presso il Fraunhofer-Institut für Chemische Technologie di Pfinztal presso Kerlsruhe in Germania un nuovo tipo di batterie Redox che hanno la potenzialità di essere ricaricate in poche decine di secondi né più né meno di quanto avviene per le comuni auto endotermiche quando si fermano alla pompa di benzina.

Si aggiunge un liquido che non è carburante in sostituzione dello stesso liquido che con l'uso ha perduto la qualità di 'generare' energia elettrica. In altri termini l'azione da compiere è quella di togliere l'elettrolita scarico pompandolo fuori e sostituirlo con il liquido già ricaricato in precedenza.

L'idea non è nuova ma ciò che fino ad ora ha ostacolato l'applicazione di tale tecnologia è stata la sua bassa densità energetica equivalente o addirittura inferiore a quella che si attribuisce al piombo, quindi adatta più ad un uso stazionario che non a quello automobilistico.

Ma lo studio che è in atto presso il Fraunhofer-Institut sembra che possa far scaturire un prodotto che avrà la stessa densità energetica delle batterie al litio quindi 3/4 o più delle batterie al piombo.

La batteria è ancora in forma prototipale, come il modellino di auto che vediamo in alto in foto, quindi, non potendo contare sul fatto che questa batteria redox possa essere prodotta a breve su larga scala, continuiamo a perseguire la strada dei più concreti sistemi di accumulo delle batterie agli ioni di litio con le varianti che conosciamo.

Una nuova batteria che comunque sembra essere una alternativa degna di essere studiata e resa fruibile nel prossimo futuro. Questo è il lavoro che attende l'ingegnere Jens Noack con la sua équipe e i colleghi dell'Università di Scienze Applicate, Ostphalia, in Wolfenbüttel e Braunschweig.


Fonti varie e Fraunhofer-Institut
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martedì 20 ottobre 2009

ECarTec a Monaco di Baviera per la mobilità elettrica

Dal 13 al 15 Ottobre al Monaco di Baviera si è svolta la prima fiera interamente dedicata alle tecnologie avanzate di Powertrain (trazione elettrica) eCarTec - 1a Fiera Internazionale di Mobilità elettrica- per informare di tutte le nuove attività che possono sorgere nel settore delle auto elettriche nei prossimi anni. Dalle infrastrutture come l'elettricità e le colonnine di ricarica e le stazioni di sostituzione delle batterie alla produzione di auto elettriche e batterie fino al tema generale dell'integrazione di auto elettriche in una rete elettrica intelligente.

La fiera è sotto l'egida simbolico di Martin Zeil, il ministro bavarese per gli Affari economici e si rivolge in particolare ad un pubblico professionale, ma anche i decisori della politica e dell'amministrazione pubblica, e agli utenti finali.

Tra gli espositori alla prima mostra bavarese sono presenti i più importanti produttori mondiali di batterie, auto elettriche e produttori di energia elettrica.

Fonte: cleanthinking.de

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Vattenfall e Volvo hanno lanciato una joint venture per inserire nel mercato un veicoli ibrido entro il 2012.

Vattenfall è un'azienda svedese produttrice di energia elettrica. È la quarta maggiore fornitrice di energia elettrica in tutta Europa. È una delle maggiori società che, pur essendo stata liberalizzata per volontà dell'Unione Europea, è rimasta di proprietà statale.





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lunedì 19 ottobre 2009

Auto elettriche e colonnine di ricarica

Riprendiamo un vecchio articolo del Sole 24 Ore del 6 maggio 2009 poiché racchiude in sé dati e considerazioni sempre attuali quando si parla di mobilità elettrica dell'oggi e ancor di più del domani. L'infrastruttura più importante è la colonnina di ricarica necessaria per la ricarica dei veicoli elettrici. Non ci spaventiamo, non si deve creare un sistema costoso, quanto piuttosto un sistema diffuso sul territorio. Certamente ha un costo ma non è certo da paragonare all'investimento da affrontare per creare distributori per le auto a metano o per creare dal nulla centinaia, migliaia di erogatori ed impianti di produzione di idrogeno (derivato dal metano o dall'acqua). L'energia elettrica arriva dappertutto e già la possiamo trovare a casa pronta per ricaricare il nostro veicolo elettrico o sotto casa. Piccoli investimenti, grandi risultati immediati.



Il presente dell'auto elettrica è poca cosa, per lo più confinata alle flotte aziendali e alle auto ibride, che affiancano ad un motore elettrico quello a combustione interna. Le previsioni però indicano una quota di mercato del 20-25% entro i prossimi 5-10 anni. Le auto ibride, in particolare, potranno raggiungere il 10-15% nei prossimi 5 anni, mentre per le auto esclusivamente ad alimentazione elettrica l'obiettivo è del 10% entro una decina di anni. Il passaggio ad una vera filiera industriale passa però dall'abbattimento dei costi di produzione, acquisto e manutenzione, il miglioramento tecnologico delle batterie e il problema della mancanza di una rete adeguata per l'approvvigionamento di elettricità. Sono alcune delle conclusioni del convegno organizzato da Confindustria Anie, Anfia e Cei-Cives in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea per approfondire il tema «Auto elettrica e infrastrutture: prospettive, sfide e opportunità. Secondo il libro bianco realizzato dal Cei-Cives «le emissioni degli impianti di produzione dell'energia elettrica utilizzata per la ricarica delle batterie, con l'attuale mix energetico e per ogni chilometro percorso, sono drasticamente inferiori rispetto ad ogni altro tipo di veicolo». Prendendo in considerazione i gas serra (CO2) le emissioni sono circa tre volte inferiori. Le emissioni regolamentate per la motorizzazione (NOx, polveri, eccetera) sono invece 5 volte inferiori. Il presidente dell'istituto Pietro Menga ha sottolineato come sia soprattutto il modello plug-in, ovvero con una batteria ricaricabile con la spina, la migliore soluzione sotto il profilo della riduzione delle emissioni dannose per l'ambiente e per la salute dell'uomo. «Il problema è che le batterie fanno salire i costi per i produttori di circa il 25-30%» ha spiegato. Fondamentale, dunque, la volontà politica. «L'Unione Europea crede molto nelle auto elettrica e in generale ecologica e ha stanziato nell'ambito del VII programma notevoli risorse da distribuire al settore dell'auto per incentivare la ricerca e lo sviluppo di queste tipologie di veicoli» ha sottolineato Carlo Corazza, direttore della rappresentanza a Milano della Commissione europea, aggiungendo che «il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni di CO2». Quello delle infrastrutture è un nodo decisivo. Ci vogliono centraline di ricarica distribuite nel territorio (in sicurezza) e una rete elettrica all'altezza. Su questo fronte si stanno muovendo diverse sperimentazioni che vedono fianco a fianco produttori di automobili e utilities in diversi paesi. «L'Italia, insieme a Regno Unito, Paesi Scandinavi, Francia e Spagna, costituirà il 93% del mercato delle vendite in Europa. E si prevede che entro il 2015 in Europa circoleranno più di 250.000 auto elettriche», ha dichiarato Gianmarco Giorda, direttore operativo Anfia, citando una ricerca di Frost & Sullivan. .

domenica 18 ottobre 2009

Se fosse per me, avrei messo ogni centesimo statale per le auto elettriche

Secondo una fonte il Dr. Steven Chu (*) segretario  per l'energia ha dichiarato il suo assoluto appoggio alla tecnologia delle auto elettriche considerando tutte le altre non meritevoli di alcuna attenzione.

"Se fosse per me, avrei messo ogni centesimo statale per le auto elettriche".

Più chiari di così!


In Washington, the US Secretary of Energy, Dr. Steven Chu, broke with Obama administration renewable energy policy, telling stunned alternative energy developers at a recent meeting on alternative fuels that “if it were up to me, I would put every cent into electric cars,” according to a source present at the meeting.


Fonte: biofuelsdigest.com

(*) Steven Chu (Saint Louis, 28 febbraio 1948) è un fisico statunitense. Specialista di spettroscopia laser, nel 1985 riuscì a immobilizzare alcuni atomi di sodio in una melassa ottica, a una temperatura vicina allo zero assoluto. È stato insignito del premio Nobel nel 1997. Dal 20 gennaio 2009 è il dodicesimo Segretario di Stato all'energia degli Stati Uniti d'America eletto all'unanimità dal senato americano, in seguito alla sua nomina da parte del Presidente Barack Obama.

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sabato 17 ottobre 2009

Auto elettriche. Peugeot BB1

With the BB1 project*, Peugeot is shattering convention with the invention of a new solution to the urban transport needs of today and tomorrow.100% electric, with the capacity to carry 4 people, the BB1 has an interior and exterior so innovatively designed that it is only 2.5 metres long.
Peugeot have reinvented the automobile with a vehicle that combines responsive handling with technological capability, yet emits no carbon emissions.








La BB1 è una concept car, non ancora in vendita. Totalmente elettrica dalle dimensioni contenute, è lunga 2,5 metri, trasporterà, se e quando entrerà in produzione, 4 persone.
Caratterizzata da una linea proiettata in avanti la citycar è spinta da due motori elettrici da 7,5 kW l'uno, posizionati nelle due ruote posteriori.

Estremamente leggera con i suoi 600 kg, batterie al litio comprese, la BB1 ha prestazioni adeguate all'uso cittadino (0-30 km/h in 2,8 secondi) ed una velocità massima di 90 km/h.

Secondo la Peugeot, l'autonomia della BB1 raggiunge i 120 km/h. Come gadget ulteriore ha celle fotovoltaiche presenti sul tetto per l'energia dei servizi.

Chi vuole divertirsi può andare al sito web specifico che descrive la vettura. Per l'indirizzo cliccare - qui - .
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venerdì 16 ottobre 2009

Litio, litio e litio. Salar de Atacama, Cile

Salar de Atacama, Cile.

Una parte importante delle riserve dell'ambito minerale, un must per settori così diversi come i prodotti farmaceutici e le auto, è situato nel nord del Cile. Julio Ponce Lerou, genero Pinochet (*) , è il dominatore del territorio quasi desertico dove si trova un immenso giacimento di litio, Salar de Atacama.

Dei dieci milioni di tonnellate di riserve di litio del pianeta, circa nove milioni si trovano in Bolivia, Argentina e Cile.

Il prezzo per tonnellata è salito 238% dal 1998.

Nel 2008, secondo U. S. Geological Survey, 27.400 tonnellate sono state prodotte a livello mondiale il 6,2% in più rispetto al 2007. Il suo sviluppo non ha alcun limite: la domanda continua a crescere ad un tasso di circa il 7% annuo.

Il litio è utilizzato anche nei reattori atomici per produrre il trizio, un elemento che non esiste in natura e che agisce come combustibile per la fusione nucleare.

L'industria automobilistica, di fronte al collasso economico e alla fine dei combustibili fossili, ha migliorato notevolmente i suoi prototipi elettrici e si appresta a introdurre massicciamente veicoli elettrici a partire dal prossimo anno nella maggior parte delle nazioni sviluppate.

"Il potenziale di questo minerale è strettamente legata alla tecnologia automobilistica. Negli ultimi mesi è stata indebolita dalla recessione globale che ha colpito duro la produzione automobilistica, ma ha un grande futuro ", ha detto Carla Araya, analista Euroamerica.
Le più importanti società automotive hanno ricolto gli occhi verso il triangolo geografico formato dai laghi salati cileni di Atacama, Uyuni e il Coiposa in Bolivia e Dead Men in Argentina.

E' in questa regione andina che si tracciano le vie futuro dell'umanità.

Il re del litio.
Julio Ponce Lerou, genero di Augusto Pinochet, non ha nulla da invidiare a John Thomas North, il re del salnitro del XIX secolo. Ponce Lerou domina dal Cile il mercato mondiale del litio attraverso la SQM (Sociedad Química y Minera de Chile), una società nata dalla privatizzazione della Soquimich e dall’alleanza con l’asiatica Kowa.

Grazie a sovvenzioni ottenute nel 1992, la società che estrae il litio dal Salar de Atacama, ha grandi vantaggi per i costi contenuti di estrazione rispetto ai concorrenti grazie alle ottimali condizioni naturali. Il litio della Bolivia è contenuto nelle soluzioni di salamoia in quantità notevolmente inferiori a quelli del Salar de Atacama e con alto tenore di magnesio, che complica la produzione di litio rendendolo più costoso.

Si stima che nel 2015, il 10% delle auto nuove trarranno energia accumulata nelle batterie al litio. Tale percentuale salirà al 20% nel 2020 il che comporterà un aumento della domanda di carbonato di litio da 93 mila tonnellate di oggi a 160 mila in cinque anni.

Spiega Carla Araya di Euroamerica: "La produzione annuale di litio è aumentato da 30.000 a 40.000 tonnellate. Tale aumento, che ora è in stand by a causa per la riduzione della domanda a causa della recessione mondiale, è disponibile velocemente in qualsiasi momento dovesse rendersi necessario realizzare batterie in quantità secondo le esigenze ".
La società Soquimich (SOCIEDAD QUIMICA Y MINERA DE CHILE ) è stata privatizzata al 99,99% da CORFO (Chilean Economic Development Agency ) tra il 1983 e il 1988. Julio Ponce è passato da un'agenzia esecutiva dello Stato cileno a presidente della società attraverso operazioni controverse in un processo che non è ancora del tutto chiaro.

SQM ha la concessione del Salar de Atacama fino al 2030. Inoltre, secondo la legge n. 16.319, la società ha un accordo con la Commissione cilena per l'energia nucleare per quanto riguarda lo sfruttamento e la vendita del sale di litio. L'accordo fissa le quote di litio provenienti da Salar de Atacama che sono autorizzati a vendere ogni anno.

Si pone quindi una revisione delle concessioni.

Il litio è un elemento strategico per il futuro e quindi sotto questa luce, diversi deputati cileni sono preoccupati per la concentrazione che esiste nella proprietà dei minerali. Tuttavia, altri sostengono che lo Stato non può intervenire in un settore che oggi è, a suo avviso, legittimamente in mani private. Da altre parti ancora si spinge invece perché lo Stato torni a riprendere il controllo del litio poiché è chiaro che il futuro è basato su questa fondamentale risorsa in tutto il mondo, in particolare nelle nuove tecnologie e nel settore nucleare.


Fonte: laNacion.cl

(*) Augusto José Ramón Pinochet Ugarte 1915 –2006 fu generale dell'esercito cileno. A seguito di un golpe militare governò il Paese da dittatore dall'11 settembre 1973 all'11 marzo 1990.

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giovedì 15 ottobre 2009

Auto elettriche. La Corea del Sud ambisce al 10% del mercato mondiale

Il presidente Lee Myung-Bak ha offerto pieno sostegno del governo per aiutare aziende sudcoreane per acquisire circa il 10 per cento del mercato globale delle auto elettriche entro il 2015.

Il presidente ritiene giusto che il paese debba fare tutti gli sforzi per sviluppare la tecnologia ed il governo intende estendere il supporto completo per il settore auto.

Le auto elettriche potrebbe diventare un nuovo motore di crescita dopo i computer, i microchip e le navi.

Il Ministry of Knowledge Economy mira alla produzione di massa di automobili elettriche a partire dal 2011, invece di attendere il 2013 come aveva programmato precedentemente, per accaparrarsi il 10 per cento del mercato globale delle auto elettriche entro il 2015.

Il governo promette uno stanziamento di 400 miliardi di won (231 milioni di euro) tra oggi e il 2014 per sostenere lo sviluppo delle batterie ad alto rendimento e di altri sistemi.

Fonte: afp

Post precedenti in argomento: - qui -, - qui -
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mercoledì 14 ottobre 2009

Altro scandalo del nucleare francese: scorie nucleari scaricate all’aperto in Siberia

Notizia fresca fresca che fa il paio con quella precedente. Le schifezze vengono a galla prima o poi (meglio prima).

In Francia è scoppiato l'ennesimo scandalo nucleare. Oggi il segretario di Stato all'ecologia francese, Chantale Jouanno, si è detta favorevole all'apertura di un'inchiesta interna del colosso energetico Electricité de France (Edf) sullo stoccaggio di scorie nucleari francesi in Siberia, però "si rifiuta di trarre conclusioni affrettate". Poi ha aggiunto: "Ma a partire dal momento nel quale ci sarà un dubbio, è normale che l'opinione pubblica possa essere informata" e, quasi a scaricare la patata bollente, ha ricordato che la questione nucleare riguarda il ministro dell'ecologia e dell'energia Jean-Louis Borloo, cioè il suo collega e 'capo' nel governo francese.

Un modo molto imbarazzato ed imbarazzante di affrontare la nuova tegola caduta sul nucleare 'sicuro' francese dopo che l'inchiesta - 'Déchets: le cauchemar du nucléaire' , apparsa sulla rete televisiva Arte e poi ripresa con grande rilievo ieri dal quotidiano Liberation la quale ha svelato che il 13% delle scorie radioattive francesi sarebbero attualmente stoccate nel complesso atomico russo di Tomsk-7, in Siberia e che ogni anno 108 tonnellate di uranio impoverito provenienti dalle centrali atomiche francesi verrebbero spedite in Russia e scaricate a cielo aperto.

Fortissimo l'imbarazzo di Edf che ha affermato che "I rifiuti radioattivi prodotti dal trattamento dei combustibili restano in Francia dove sono custoditi in depositi in tutta sicurezza nel sito di La Hague". Eppure le immagini dell'inchiesta condotta dai giornalisti di Liberation Eric Guéret e Laure Noualhat mostrano in maniera inequivocabile e dettagliata contenitori con combustibile nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia senza nessuna precauzione.

Infatti, alle assicurazioni del colosso nucleare in Francia non crede quasi nessuno, ad iniziare Réseau 'Sortir du nucléaire': "Mentre il ministro dell'ecologia Chantal Jouanno si contenta di chiedere 'un'inchiesta', con l'obiettivo evidente di guadagnare tempo perché l'affaire sparisca dall'attualità - dicono gli ambientalisti - Réseau 'Sortir du nucléaire' chiede il ritorno in Francia delle scorie radioattive francesi abbandonate da Edf in Russia. In effetti, è ingiustificabile che l'industria nucleare francese si sbarazzi all'estero dei suoi rifiuti radioattivi. L'argomentazione ingannevole di Edf che pretende che non si tratti di scorie ma di 'materiabile valorizzabile', non può essere posta: non è proprio più giustificabile lasciare in Russia sia "materiali valorizzabili" che rifiuti. Bisogna che la Francia nucleare si assuma le conseguenze delle sue attività e ne renda finalmente conto davanti all'opinione pubblica. I cittadini francesi devono in questa occasione prendere coscienza dell'accumulazione drammatica di diverse categorie di rifiuti e residui radioattivi prodotti dall'industria nucleare e dell'assenza di soluzioni per queste scorie. Il rimpatrio in Francia delle scorie radioattive spedite in Russia obbligherà le autorità francesi a tentare di trovare un sito di stoccaggio... sapendo che è più difficile trovare un sito del genere in Francia che in fondo alla Siberia. Questo permetterà di ricordare che, malgrado le manovre indegne, lo Stato francese non riesce, da molti mesi, ad imporre la realizzazione di un sito di interramento delle scorie radioattive: i tentativi fatti nell'Aube all'inizio del 2009 sono stati respinti dalle popolazioni locali e dalle associazioni antinucleari".

Gli ambientalisti francesi fanno la lista di altre scorie che la Francia ha nascosto in altri Paesi come gli 'sterili', vere montagne di residui dell'estrazione di uranio abbandonati a cielo aperto in Niger da Areva. La scoperta della discarica nucleare francese in Russia mette fortemente in dubbio quel che Edf ed Areva propagandano con una massiccia campagna sui media: "Il 96% delle scorie nucleari francesi sono riciclate», per 'Sortir du nucléaire' "Si tratta chiaramente di una campagna di disinformazione che gli conviene rettificare".

Fonte: greenreport
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URANIO: Lo Scandalo della Francia Contaminata

URANIO: Lo Scandalo della Francia Contaminata.



Migliaia di Tonnellate di scorie radioattive utilizzate come materia prima per le infrastrutture.

Non solo Uranio ma qualcosa di peggio.

Trasmesso da France3 nel 2009 - Questi sono i video della versione resi accessibili agli italiani grazie alle collaborazioni nate in RETE.

Gli episodi:

Vol. 1 : Migliaia di Tonnellate di scorie radioattive utilizzate come materia prima per le infrastrutture. I rilievi.
http://www.youtube.com/watch?v=RiJESPdLXpA&hl=it

Vol. 2 : Testimonianze e dolore.
http://www.youtube.com/watch?v=1K1dUKr4EXc&hl=it

Vol. 3 : Il cancro.
http://www.youtube.com/watch?v=iQIsEitsfgY

Vol. 4 : Sicurezza, prevenzione e logiche di Mercato.
http://www.youtube.com/watch?v=k-uNPEofkl0&hl=it

Vol. 5: I detriti "sterili" (a basso contenuto di uranio, scartati perché non utili all'industria nucleare) sono stati per anni utilizzati come materiale di interramento per strade e la costruzione di nuovi edifici.
http://www.youtube.com/watch?v=q98HpDtL8YA&hl=it

Vol. 6: La negazione di ogni evidenza da parte delle autorità preposte al controllo. Rifiuti radioattivi spacciati per rifiuti domestici per decenni.
http://www.youtube.com/watch?v=p8WJZZG4L8c&hl=it

Vol. 7: Le rilevazioni di comodo, i conflitti di interesse sulla sicurezza ed il Gioco delle Tre carte delle istituzioni.
Non solo Uranio ma qualcosa di peggio.
http://www.youtube.com/watch?v=W-CW6niVO14&hl=it

Vol. 8: I rilevamenti Truccati da parte delle istituzioni e di Areva.
http://www.youtube.com/watch?v=bmjjbgi-7ls&hl=it

Questo è Vol. 9 della versione resa accessibile agli italiani grazie alle collaborazioni nate in RETE.
http://www.youtube.com/watch?v=ZMDJTYGZN4w&hl=it

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martedì 13 ottobre 2009

Auto elettrica. Pininfarina, Bollorè, Bluecar, B°

In una intervista di Silvio Pietro Angori, amministratore delegato di Pininfarina, al Sole 24 Ore di Sabato 11 Ottobre delinea l'attuale situazione che riguarda i rapporti che intercorrono tra la Pininfarina e Bollorè sul progetto della Bluecar (o B°), l'auto elettrica.

Angori spiega che la Francia ha annunciato un piano di sostegno alla filiera dell'auto elettrica di 1,5 miliardi di euro e si augura che iniziative analoghe siano applicate anche in Italia anche se al momento la questione non risulta essere in agenda da parte di nessuno. Si rischia dunque di creare un'asimmetria di mercato che impone per forza motivi di riflessione. L'AD italiano si immaginare che Bolloré si chieda che senso ha produrre la vettura in Italia quando in Francia può usufruire degli incentivi, fermo restando l'impegno riconfermato recentemente da Bollorè nell'iniziativa.

La joint venture tra Pininfarina e Bolloré ha l'obiettivo di sviluppare e produrre la Bluecar, poi ciascuno ha le proprie strategie. Bolloré è probabilmente interessato a fornire la sua batteria al mondo mentre Pininfarina a disegnare auto elettriche anche per altri costruttori. Dopo gli sforzi compiuti per realizzare la Bluecar, che arriverà sul mercato nel 2011 e ha già ricevuto oltre 6 mila prenotazioni, forse l'esclusiva non è più indispensabile.

Bolloré ha anche una sorta di diritto di veto, se non gradisce il nuovo azionista di controllo di Pininfarina, può rilevare l'intero capitale della joint venture ma pensa che non impatterà in alcun modo sul piano industriale e d'altronde non sente che si avverta il rischio che venga tolta la produzione della Bluecar alla Pininfarina poiché i rapporti contrattuali sono molto articolati e prescindono dal controllo della joint venture.

Fonte: ilsole24ore.com

Post con argomenti correlati:
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- filiera dell'auto elettrica francese, anche - qui -
- filiera dell'auto elettrica italiana
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lunedì 12 ottobre 2009

Auto elettrica, progetto Fiat e Chrysler

La notizia è stata pubblicata sul sito del Wall Street Journal venerdì scorso 10 ottobre.

Chrysler sta contribuendo con la sua tecnologia nei propulsori elettrici per un veicolo elettrico che verrà realizzato presso una nuova linea produttiva nello stabilimento di Verrone a Biella.

Questo è tutto quello che sappiamo in quanto Chrysler non ha voluto fornire ulteriori dettagli mentre Fiat si è astenuta dal parlare del piano prima della presentazione ufficiale.

Fonte Wall Street journal - Chrysler, Fiat Working on Electric Car
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sabato 10 ottobre 2009

Auto elettriche. Renault investe 500 milioni in Spagna

Martedì scorso Renault ha annunciato che gli stabilimenti Renault di Valladolid, nel nord della Spagna, produrranno due nuovi modelli di auto, uno dei quali elettrico, una piccola macchina elettrica, nel 2011.

Il direttore Renault in Spagna, Jean-Pierre Laurent, in una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero.

Secondo il ministro dell'Industria, Miguel Sebastian il progetto prevede che l'azienda francese investirà 500 milioni di euro in quattro anni.

Renault non ha voluto confermare la cifra, ha detto solo che circa il 20% degli investimenti totali saranno costituiti da denaro pubblico. Secondo il progetto lo stabilimento produrrà 100.000 veicoli l'anno nel 2013, incluse le 20.000 auto elettriche.

Fonte: Affaritaliani
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venerdì 9 ottobre 2009

Impianto solare da 500 MW in Nevada

Sempra Energy (SRE) vuole realizzare un impianto da mezzo gigawatt a Phoenix in Arizona entro il 2012.

L'azienda che ha sede a San Diego (Ca) è in grado di produrre energia elettrica con impianti eolici che con il solare ma ha deciso di investire per la realizzazione di un impianto su un terreno di 4.000 ettari a Phoenix utilizzando un mix delle tecnologie solari a concentrazione e pannelli fotovoltaici.

Fonte: Dow Jones

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giovedì 8 ottobre 2009

Scooter elettrici italiani alle Poste Svizzere

Leggiamo il comunicato stampa della Oxygen Spa.

La Posta Svizzera offre un esempio al mondo intero e lancia la più grande flotta di mezzi ecologici per il servizio postale e riconferma di voler convertire parte dei propri veicoli circolanti in scooter elettrici. Il partner scelto, è ancora l’italiana Oxygen.
A meno di 100 giorni dalla Conferenza Mondiale sul Clima dell'ONU a Copenhagen, i toni dell’ultimatum definitivo “ora o mai più”, arrivati in questi giorni dal 44° presidente degli Stati Uniti, Barack Hussein Obama, si presentano allarmanti.
Ecco perché, all’interno del dibattito mondiale sulla salvaguardia del pianeta, è enorme il peso di gesti concreti.
È il caso della Posta Svizzera, l’ente nazionale elvetico gioiello di organizzazione, con un bacino di utenza di 7 milioni di abitanti che sul tavolo da gioco della riduzione delle emissioni nocive, non solo ha già scommesso da tempo, ma sceglie ora di rilanciare. La notizia è infatti ufficiale: la Posta Svizzera in un solo colpo raddoppia la sua flotta di scooter elettrici dotandola di altre 250 unità, per arrivare ad un totale di 500 CargoScooter ecologici, che in soli 12 mesi trasformano la eco-flotta postale svizzera di due ruote elettrici nella più grande al mondo.
I 250 scooter alimentati al 100% da energia pura forniti lo scorso settembre alla Posta Svizzera dalla azienda italiana Oxygen, leader europeo nello sviluppo e nella produzione di veicoli elettrici, già di per se rappresentavano una lodevole case history per gli addetti al settore della salvaguardia ambientale di tutto il mondo. Tanto da innescare un virtuoso effetto di emulazione che ha visto coinvolte altri enti postali nazionali come Correos, ovvero le poste spagnole.
Ciò che ha convinto i dirigenti svizzeri a questo rilancio, oltre all’enorme beneficio in termini per la tutela ambientale, sono senz’altro le caratteristiche tecnologiche del mezzo. Il CargoScooter elettrico Oxygen è un veicolo totalmente Zero-emissions, alimentato da batterie ai Litio- Ioni, appositamente disegnato per l’uso professionale, con un’autonomia che raggiunge i 120 km, nel modello a 4 batterie. Dotato della stessa tecnologia e sicurezza di un auto di lusso, lo scooter elettrico è facile da utilizzare ed affidabile quanto un elettrodomestico indistruttibile, si ricarica collegandolo ad una semplice presa elettrica, con garanzia di un risparmio dei costi senza eguali.

Fonte: Oxygen Spa

La commessa avrebbe un valore che dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro.

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mercoledì 7 ottobre 2009

I milanesi avranno 400 colonnine per il rifornimento elettrico

L'interesse per l'auto elettrica continua a montare. Ed è aperta la sfida tra la capitale e il più grosso capoluogo di provincia per vedere chi per primo si doterà dei sistemi più moderni per rifornire di energia elettrica le auto che verranno. Il sindaco capitolino Gianni Alemanno (leggere il nostro post) è riuscito a bruciare sul tempo Letizia Moratti annunciando l'avvio di un programma che doterà la capitale di una rete di 150 punti di ricarica per veicoli elettrici.
Ma Milano ha rilanciato alzando la posta a quota 400. Quattrocento punti di ricarica, anzi, vere e proprie mini stazioni di servizio, sorgeranno infatti a partire da questo mese.

La rete di distributori elettrici sarà realizzata da A2A, il cui presidente culla il sogno di avere 300-400 mila auto elettriche in circolazione a Milano entro il prossimo quinquennio. Con il partner prescelto, la francese Renault, è possibile, giurano gli uomini di A2A.

La casa francese, infatti, è il costruttore più avanzato al mondo sulla nuova frontiera dell'auto elettrica. E i 60-70 automezzi che i francesi, entro l'anno, forniranno in anteprima alla multiutility lombarda per sperimentare il sistema (furgoni Kangoo e berline Fluence) saranno solo la prima ondata di un'intera gamma di modelli già 'industrializzati', cioè pronti per entrare in produzione. Dai concessionari arriveranno all'inizio del 2011, quando le fabbriche Renault potranno sfornarli a migliaia.

La nuova generazione di auto elettriche, infatti, punta dritta al mercato di massa. Avrà costi contenuti, brillanti prestazioni, autonomia di 160 chilometri (l'87% degli automobilisti, dicono le statistiche, non supera mai i 60 al giorno) e costi di gestione del 20% inferiori rispetto alle auto a combustione.

Le nuove batteria a ioni di litio pesano la metà di quelle tradizionali, si ricaricano in metà tempo, possono immagazzinare molta più energia e hanno vita più lunga, cioè possono essere ricaricate migliaia di volte. Anche per questo il sistema di 'distributori' milanesi non sarà fatto solo di 'colonnine' con fili e prese, ma darà anche la possibilità di sostituire al volo accumulatori che saranno in affitto e non di proprietà, dunque assolutamente intercambiabili.

Mentre a Roma Enel prevede un sistema di 'riconoscimento' dell'utente, sulla cui bolletta verrà automaticamente caricato il costo del pieno (costerà la metà di quello di benzina), a Milano ogni automobilista avrà una tessera prepagata con la quale scegliere fra la ricarica e la sostituzione della batteria. Un sistema, questo, che gli uomini di A2A considerano molto più lungimirante, nella prospettiva di estendere la rete a tutto il territorio regionale coperto dal gruppo energetico milanese-bresciano.

Brescia sarà la seconda città a veder spuntare le colonnine: ne sono previste 200, a partire dall'anno prossimo. Vedremo, fra Milano e Roma, chi per prima taglierà il traguardo della circolazione a inquinamento zero. Ma per raggiungerlo, è necessario che la quota di auto a batteria raggiunga livelli significativi e che le colonnine per alimentarle diventino migliaia.


Fonte: motori.it

Leggere anche: - qui -
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martedì 6 ottobre 2009

Credetemi! Non sono né masochista né sadico ...

... se riprendo il discorso iniziato col mio post del 2 Ottobre scorso. Non è che voglio mettere a confronto ciò che programma la Francia con ciò che fa l'Italia (nulla) per il piacere di procurare dolore a me che scrivo e Voi che leggete. Mi metto nella posizione di un indifferente cronista di fronte ad una cruda realtà. Non solleciterò pizzicotti per svegliare Pisolo de Pisoli e i fratellini appisolati, e perché dovrei farlo? Tanto sono indaffarati a non fare nulla da qualche altra parte, tanto vale che continuino a non fare nulla la' dove sono!

Ecco quale è il programma francese in 14 bei punti.












Piano Nazionale per lo sviluppo di veicoli puliti


Il ministero dello Sviluppo Sostenibile ha presentato il Giovedi 1 ° ottobre, un piano nazionale con 14 azioni concrete per favorire lo sviluppo di auto elettriche e PHEVs.



1- Lancement en 2010 des démonstrateurs d’infrastructures de charge
2- Intégrer les véhicules décarbonés dans les nouvelles solutions de mobilité
3- Créer une filière batterie
4- Achat de véhicules électriques massif d’ici 2015 par les entreprises et l’administration
5- Confirmation du super-bonus de 5 000 euros pour l’achat de véhicules jusqu’en 2012
6- Une prise standard pour charger son véhicule
7- Des prises dans les nouveaux immeubles


8- Dans les copropriétés, la création d’un « droit à la prise »
9. Des prises pour recharger son véhicule au travail et dans les infrastructures publiques
10- Normaliser une prise unique au niveau européen
11- Les communes seront soutenues pour déployer les infrastructures de recharge publique
12- Organiser le déploiement opérationnel du réseau
13- Assurer une production d’énergie non fossile pour les véhicules décarbonés
14- Donner une seconde vie à la batterie et à ses éléments

Fonte: developpement-durable.gouv.fr

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A questo punto vale la pena di rileggersi il vecchio post - qui -

(mi è venuto un leggero mal di fegato... chissà come mai!)

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lunedì 5 ottobre 2009

Nissan si attende ordini per 20 mila unità della propria auto elettrica

20 mila prenotazioni per la LEAF all electric della Nissan.

Questo è quanto ha dichiarato Carlos Tavares presidente della Nissan America nel corso di una colazione di lavoro per i dirigenti aziendali a Nashville (capitale dello Stato del Tennessee), secondo quanto riporta Reuters qualche giorno fa. Un ordinativo di 20 mila auto elettriche Leaf sarebbe una bella ventata di ottimismo ancor prima di iniziare la produzione effettiva del prossimo anno.

Nissan si sta impegnando con 2 miliardi di dollari per aggiornare il proprio stabilimento a Smyrna nel Tennessee al fine di produrre ogni anno 150 mila auto elettriche Leaf e 200 mila batterie.

Fonte: Reuters, Automotive News

Ancora: - qui -, - qui -

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domenica 4 ottobre 2009

Veicoli elettrici a Firenze e Roma

Il Comune di Firenze si impegni a utilizzare gli 861 mila euro ancora disponibili alla Direzione Mobilità e finanziati dalla Regione Toscana, per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici (bici, motorini, auto e furgoni) e a basse emissioni inquinanti, a metano e gpl". E' quanto chiede la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo in un'interrogazione presentata oggi.
Gli incentivi comunali – ha spiegato la Consigliera – risultano oggi del tutto inadeguati, essendo di entità inferiore rispetto a quelli statali e non sono cumulabili con essi. In più il Comune non ha mai dato adeguata comunicazione della loro esistenza. E' necessario per questo che i contributi vengano aumentati e che i cittadini ne siano debitamente informati”.
Nell'interrogazione presentata De Zordo domanda anche se il Comune di Firenze si sia attivato con la Regione Toscana per prevedere: l’introduzione di incentivi per il ricambio delle batterie per i veicoli elettrici a partire dal 3° anno, l'aumento di contributi per i ciclomotori elettrici sopra i 1000 W di potenza e di quelli per i veicoli merci, l’erogazione di incentivi a favore di filtri antiparticolato sui veicoli diesel Euro 1, 2, 3 circolanti. “Si tratta di impegni – ha concluso De Zordo – già previsti dalla mozione n.177 approvata dal Consiglio Comunale in data 17 marzo 2008”.

Fonte: 055news.it

Ricordo che nel Novembre del 2007, come ZEC - Zero Emission Community, abbiamo presentato all'amministrazione cittadina un rapporto sulla mobilità elettrica che è stato poi recepito da Consiglio Comunale, nel quale si faceva riferimento proprio alla comunicazione, all'adeguamento dei contributi comunali, alla possibilità di incentivare economicamente anche il ricambio delle batterie ed una diversa classificazione dei vvee per accedere a vantaggi economici in base alla tipologia e qualità dei mezzi stessi. Speriamo che la nuova amministrazione insediatasi all'inizio di questa estate riprenda in considerazione programmi adatti all'introduzione dei veicoli elettrici in ambito cittadino e un'adeguata campagna di promozione ed informazione. Campagna che, purtroppo, è mancata completamente nel recente passato.

ZEC - Zero Emission Community: - qui -, - qui -


A Roma invece il Sindaco Alemanno ha scelto la strada di incentivazione all'utilizzo di veicoli elettrici con il servizio di car sharing nel nuovo piano per la mobilità della capitale per togliere il traffico inquinante dal centro di Roma. A questo si aggiunge il progetto di aumentare il numero di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

«Dobbiamo essere molto seri - ha aggiunto il sindaco - per evitare annunci. Abbiamo in programma incontri al ministero delle Infrastrutture per il finanziamento di alcune opere strategiche», come la chiusura dell'anello ferroviario: «Non si è fatto fino ad oggi per problemi di espropri e finanziamenti - ha aggiunto Marchi -. Risolveremo questi problemi». Più bike sharing, con l'arrivo a 70 postazioni; più car-sharing, anche con auto elettriche e aumento delle colonnine di ricarica, come ha annunciato l'assessore all'Ambiente Fabio De Lillo: il piano adesso verrà inviato ai municipi e ci saranno due giorni di confronto, il 28 e il 29 ottobre, al Salone delle Tre Fontane all'Eur. (Fonte: Corriere della Sera)

A Roma 150 colonnine per auto elettriche

Il Comune di Roma e l’Enel hanno firmato questa mattina un protocollo d’intesa per realizzare e installare a Roma 150 punti di ricarica per le auto elettriche. L’accordo, firmato in Campidoglio dall sindaco Alemanno e dall’Ad Enel Fulvio Conti, prevede il dislocamento in città di 150 punti ricarica, che si sommano ai 96 attuali, non solo per implementare l’attuale offerta per l’utenza privata ma anche per promuovere, nel tempo, l’espansione del servizio nell’ambito del trasporto pubblico non convenzionale come il Car sharing in attesa, nel 2011, della massiccia immissione nel mercato di auto elettriche prodotte dai principali gruppi automobilistici europei.

Fonte: La Nazione

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sabato 3 ottobre 2009

Veicoli elettrici. Anche il Brasile vede opportunità

Secondo l'economista Gustavo dos Santos, della Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale del Brasile (Bndes) in una intervista a Ibsnews, i veicoli elettrici - puri o ibridi - attiveranno una rivoluzione energetica ed industriale in tutto il mondo nei prossimi decenni, dando un duro colpo ai combustibili liquidi ma soprattutto all'industria automobilistica come la conosciamo oggi.

"Sarà sepolta entro 15 anni" se la Cina riesce a finalizzare i propri obiettivi sulla produzione di veicoli elettrici. In particolare la società cinese BYD (Build Your Dreams), che cominciò l'attività industriale producendo batterie, prevede di vendere 700.000 auto elettriche entro il 2010 e il suo obiettivo di produzione annuale aumenterà per raggiungere otto milioni di unità entro il 2025, metà indirizzata all'esportazione.

Inoltre, il governo cinese mira a trasformare il gigante asiatico in una superpotenza automobilistica e per questo sovvenziona la vendita di veicoli elettrici o ibridi (80% n.ME). La Cina è in grado di far pendere l'ago della bilancia del gioco, perché "non ha interessi nel settore del petrolio o una vecchia tradizione nell'industria automobilistica".

Dos Santos è molto chiaro su un concetto' storico': l'entrata nel mercato di queste nuove automobili , che sono più efficienti rispetto a quelle con i motori a combustione interna, è stata bloccata fin dall'inizio dalla grande potenza politica delle compagnie petrolifere.

Ma ora la minaccia del cambiamento climatico sta compiendo una rivoluzione industriale "inevitabile", con conseguenze in altri due settori principali: l'elettronica e la chimica, per non parlare della pianificazione urbana, ha aggiunto l'economista. I gas emessi dai veicoli alimentati da prodotti petroliferi come benzina e gasolio contribuiscono all'aumento dell'effetto serra, che porta al cambiamento climatico globale.

Una gara tecnologia si è aperta in tutto il mondo, come dimostrano le numerosi modelli di auto elettriche in mostra presso la 63a International Motor Show a Francoforte, Germania, dal 17 al 27 settembre.

Le batterie, che attualmente sono ancora grandi e costose, hanno bisogno di ore per essere ricaricate anche per brevi distanze e restano il tallone d'Achille delle vetture elettriche. Ma è solo questione di tempo. Portando le batterie a regime di produzione con importanti investimenti, come vediamo già oggi, proprio concentrati in particolare nella tecnologia delle batterie nel settore automobilistico, si potranno avere notevoli miglioramenti in prospettiva futura.

Dos Santos è convinto che il futuro delle vetture elettriche dipende "più da questioni politiche riguardo i fattori tecnologici."

Oltre alle pressioni dell'industria siderurgica e delle compagnie petrolifere, gli Stati Uniti, Europa e Giappone cercano di evitare che la Cina diventi una superpotenza nel settore automotive non escludendo una reazione protezionista che potrebbe far precipitare il mondo in un'altra recessione economica in futuro. Paulo Cesar Lima, un consulente in materia di energia per la camera bassa del Congresso, dichiara di essere d'accordo con il Santos. Sulla base delle previsioni del settore si afferma che il 30 per cento dei veicoli prodotti nel 2030 saranno elettrici e Lima avverte che le perforazioni sottomarine alla ricerca di nuovo petrolio in Brasile rappresenta un impegno talmente oneroso che potrebbe diventare non sostenibile nell'arco di tempo di quattro decenni (ottimista! n.ME) a causa dei prezzi bassi previsti per il petrolio a fronte di un costo estrattivo di 40 dollari al barile (di 7.000 metri al largo delle coste del Brasile).

Dos Santos conclude dicendo che il cambiamento di paradigma in corso è la creazione di una opportunità unica per il Brasile, come la Cina, per creare un'industria nazionale automobilistica di veicoli elettrici, per i quali ha vaste risorse energetiche e la capacità tecnologica.


Fonte: ipsnews

Italia! se ci sei batti un colpo.

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