Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 3 maggio 2007

Civitavecchia, il vero pericolo è la disinformazione

Questo è il titolo di un articolo che possiamo leggere nel sito web dell'Enel. "Del tutto infondati gli allarmi sulla salute, basati su studi incompleti, per la riconversione a carbone pulito della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Quello di Civitavecchia sarà un impianto di nuova generazione, meno potente e più efficiente di quello precedente, e di gran lunga meno inquinante degli impianti del passato
Nelle ultime settimane sono stati diffusi a mezzo stampa degli allarmi "liberamente tratti" da uno Studio dell'ASL Roma E, che erroneamente e irresponsabilmente diffondono timori per la salute pubblica, paventando l'esistenza di un eccesso di mortalità nell'area di Civitavecchia, e soprattutto correlandolo alla presenza delle centrali termoelettriche.... il nuovo impianto garantirà una riduzione di tutti gli inquinanti. In particolare:
Anidride Solforosa -82%;
Ossidi di Azoto -61%;
Polveri -82%."

Questo tipo di informazione basato sulle percentuali non significa assolutamente nulla. Sono dati che indubbiamente appaiono migliorativi rispetto ad una situazione precedente ma non significa che l'inquinamento prodotto non sia comunque mortale. Se non so nuotare, affogo in una vasca profonda 100 metri sia 'solo' 18 metri (-82%), tenuto conto che nessuno di noi 'sa nuotare' in un mare (atmosfera) inquinata. Ma non è solo questo. Bisognerebbe sapere quali sono gli inquinanti residui (sia i primari che i secondari di ricombinazione) , non eliminabili da queste nuove tecnologie adottate a Civitavecchia per il 'cosiddetto carbone pulito'. Presumo che siano ad esempio le polveri ultrasottili ed ammesso che le abbiano misurate ponderalmente e riconosciute nella loro struttura chimica è da vedere se proprio quel 18% rimasto non sia quello più pericoloso (e certamente lo è).
Si afferma che il rendimento della nuova centrale a carbone sarà del 45% contro il 37% ad olio combustibile, bene, ma ...è assolutamente inevitabile pagare lo scotto della salute della popolazione o è possibile azzerare l'inquinamento derivato dall'uso del carbone?
Con quali tecnologie e quanto costerebbero queste tecnologie?
Probabilmente non 'si vuole' scendere sotto l'85% altrimenti tutto l'ambaradan risulterebbe economicamente insostenibile. Meglio qualche morto in più ... purchè l'economia giri.
In aggiunta un'altra considerazione che riguarda le emissioni di CO2 che mi è stata suggerita da un amico proprio in relazione alla centrale di Civitavecchia. "...varrebbe la pena far notare che le emissioni di CO2 non diminuiranno del 18 % giacché se è vero che l'impianto passa da 4 a 3 gruppi con una riduzione di potenza da 2640 MW a 1980 MW è altrettanto vero che il vecchio impianto ad olio, a causa dei costi del combustibile, lavorava per meno di 1800 ore/anno, il nuovo impianto a carbone lavorerà per oltre 6500 ore/anno ed emetterà quindi oltre 10 milioni di tonnellate anno...
Analogo discorso potrebbe essere fatto per tutti gli altri parametri di emissione: il numero di ore di funzionamento non costituisce un dato trascurabile..."
(L'immagine - Giovanni Segantini, Le cattive madri, 1894 )
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