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Studi precedenti hanno rilevato che, in questo secolo, la regione mediterranea è la più vulnerabile d'Europa ai cambiamenti climatici con effetti sulle risorse naturali. Le temperature in aumento e quindi le siccità ricorrenti aumenteranno il rischio di incendi, di scarsità d'acqua e riduzione dei terreni destinati all'agricoltura. "Osserviamo gli impatti di maggiore entità che potrebbero avere gravi conseguenze sull'agricoltura, la gestione dell'acqua, la produzione di energia e il turismo" ha dichiarato all'AFP Antonio Navarra dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Il consorzio di progetto studierà le previsioni climatiche nell'area mediterranea in relazione al cambiamento globale, per capire quale sarà l'evoluzione delle radiazioni atmosferiche, del ciclo dell�acqua, delle nuvole, degli aerosol e degli eventi estremi, come precipitazioni intense o inondazioni. Verranno valutati inoltre gli impatti su agricoltura, ecosistemi, foreste, qualità dell'aria e salute umana. I partner auspicano di riuscire a fornire, grazie alla loro attività di ricerca, un'immagine più chiara di scenari futuri per poter meglio valutare le conseguenze economiche e sociali, in particolare per quanto concerne il turismo, il mercato energetico e la migrazione delle popolazioni locali.
"I risultati, frutto della collaborazione tra matematici, fisici, climatologi, agronomi, economisti e informatici", prosegue il dr. Navarra, "saranno messi a disposizione sia della comunità scientifica che dei decisori politici." "Con questo progetto, la ricerca diventa strumento per supportare, con i dati scientifici e la previsione di scenari futuri, le azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici."
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