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Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.
venerdì 30 dicembre 2016
giovedì 29 dicembre 2016
Ricarica gratuita per tutti i veicoli elettrici, ma...
... naturalmente non in Italia. In Germania i dipendenti della Siemens di ben oltre 100 localizzazioni della società in Germania, saranno in grado di ricaricare i propri veicoli elettrici gratuitamente. Questo si applica non solo a tutti i veicoli elettrici, ma anche ai veicoli elettrici ibridi plug-in. Per questo servizio, Siemens utilizzerà la sua rete esistente di stazioni di ricarica sia per quanto riguarda la ricarica normale che rapida.
Per ridurre le emissioni di carbonio, ai punti di ricarica sarà fornita energia elettrica esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili. L'energia elettrica e l'uso delle stazioni di ricarica saranno libere per tutto il 2017. Da allora in poi, Siemens deciderà sui prezzi futuri di energia elettrica di anno in anno consentendo alla società di reagire in modo flessibile all'evoluzione dei costi e altri fattori, come i sussidi governativi.
Per ridurre le emissioni di carbonio, ai punti di ricarica sarà fornita energia elettrica esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili. L'energia elettrica e l'uso delle stazioni di ricarica saranno libere per tutto il 2017. Da allora in poi, Siemens deciderà sui prezzi futuri di energia elettrica di anno in anno consentendo alla società di reagire in modo flessibile all'evoluzione dei costi e altri fattori, come i sussidi governativi.
“Free charging” sarà inizialmente disponibile solo in sedi Siemens in Germania, ad esempio, Norimberga-Erlangen, la grande area di Monaco di Baviera, Colonia, Düsseldorf, Braunschweig e Mülheim e la Ruhr.
Possedere una carta Siemens è l'unico requisito necessario per utilizzare le stazioni di ricarica. Tuttavia, solo i veicoli immatricolati a nome di dipendenti Siemens o dei loro familiari potranno essere implementati. Per il futuro, l'azienda si propone di collegare le stazioni di ricarica tramite una rete internazionale in modo che l'utilizzo di una carta d'identità aziendale per caricare batterie per auto sarà altrettanto facile in luoghi Siemens al di fuori della Germania.
Le stazioni di ricarica sono dotate di tecnologia di carica intelligente e software di Siemens che integra una identificazione del contatore elettrico, la fatturazione e l'utente.
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mercoledì 28 dicembre 2016
Con le sanzioni alla Russia il made in Italy ha perso 10 miliardi
La guerra commerciale scatenata dalle sanzioni ha fatto scendere le esportazioni del Made in Italy in Russia al minimo da almeno un decennio con una perdita complessiva stimata ormai in oltre 10 miliardi da quanto il Paese di Putin ha deciso le contromisure a partire dall’embargo totale nei confronti di importanti prodotti agroalimentari. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’ufficializzazione della proroga per altri sei mesi delle sanzioni contro la Russia da parte dell'Unione Europea. L’agroalimentare – sottolinea la Coldiretti - è l’unico settore ad essere colpito direttamente da un embargo totale sancito, come ritorsione alle sanzioni europee, dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 che ha chiuso completamente le frontiere del paese di Putin ad una lista di prodotti, frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con successiva proroga. Al divieto di accesso a questi prodotti – precisa la Coldiretti - si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni in tutto l’agroalimentare e anche negli altri settori, dalla moda fino alle auto, in cui era tradizionalmente forte la presenza italiana.
La guerra commerciale con la Russia ha colpito duro interrompendo bruscamente una crescita travolgente delle esportazioni agroalimentari italiane verso la Russia, che nei cinque anni precedenti il blocco erano più che raddoppiate in valore (+112%). Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha provocato peraltro in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il Parmesan tutti rigorosamente realizzati in Russia. In effetti – rileva la Coldiretti - alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia si sommano quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Il rischio – conclude la Coldiretti - riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menu mentre in altri sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri senza però che ci sia nella stragrande maggioranza dei ristoranti una chiara indicazione nei menu.
La guerra commerciale con la Russia ha colpito duro interrompendo bruscamente una crescita travolgente delle esportazioni agroalimentari italiane verso la Russia, che nei cinque anni precedenti il blocco erano più che raddoppiate in valore (+112%). Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha provocato peraltro in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il Parmesan tutti rigorosamente realizzati in Russia. In effetti – rileva la Coldiretti - alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia si sommano quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Il rischio – conclude la Coldiretti - riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menu mentre in altri sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri senza però che ci sia nella stragrande maggioranza dei ristoranti una chiara indicazione nei menu.
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martedì 27 dicembre 2016
Consumi di energia elettrica in Italia a Novembre - 0,1%
Nel mese di novembre 2016, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 25,9 miliardi di kWh, un valore sostanzialmente in linea (-0,1%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
La domanda dei primi undici mesi del 2016 è in flessione del 2,3% rispetto al corrispondente periodo del 2015. A parità di calendario il risultato è -2,4%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre 2016 è stata positiva al Nord (+0,3%) e al Centro (+0,2%) e negativa al Sud (-1%).
In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di novembre 2016 ha fatto registrare una variazione positiva rispetto al mese precedente (+0,7%). Il profilo del trend si porta su un andamento crescente.
Nel mese di novembre 2016 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 92,7% con produzione nazionale e per la quota restante (7,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) è cresciuta del 14,4% rispetto a novembre 2015.
In aumento le fonti di produzione eolica (+37,4%), termica (+16,5%) e idrica (+7,8%), in calo le fonti di produzione fotovoltaica (-10,5%) e geotermica (-4,3%).
Dal Comunicato stampa Terna del 19 dicembre 2016
I nostri grafici
Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.
Per anno solare. Il consumo è a un livello molto basso tra gli ultimi 11 anni.
Per una migliore lettura degli ultimi 5 anni.
Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza con la solita tendenza alla caduta costante e progressiva.
Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 45 mesi con un salto in terreno positivo per la maggior parte dei mesi estivi del 2015 dovuti esclusivamente al caldo eccezionale e al conseguente uso/abuso dei condizionatori, per poi tornare al segno rosso. Persiste il calo in tutti i mesi del 2016 eccetto febbraio.
Adesso prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese trascorso. Esso disegna il crollo progressivo, con il solito profilo a gobba di cammello in ginocchio intento a bere, con la lingua fuori. Dopo la crescita dei mesi estivi dell'anno passato a causa delle condizioni climatiche contingenti ed eccezionali, con i mesi estivi particolarmente bollenti del 2015, si nota un ultimo periodo stazionario.
Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.
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sabato 24 dicembre 2016
venerdì 23 dicembre 2016
Inquinamento, un bambino su due corre maggiori rischi di malattia
La ricerca del'Università sui ragazzi di tre scuole elementari torinesi: effetti tossici e cancerogeni causati dalle polveri.
A Torino il 53 percento dei campioni prelevati dalla bocca degli studenti presentava almeno un micronucleo, cioè un indicatore di una mutazione al Dna: "Le analisi mostrano la capacità dei Pm 0,5 di indurre effetti tossici, mutageni e cancerogeni.
L'effetto biologico precoce è legato alla stagione in cui vengono fatti i prelievi, in inverno più che in primavera", racconta Elisabetta Carraro, docente e responsabile dell'unità di ricerca torinese. Un bimbo torinese su due potrebbe avere una maggiore predisposizione ad ammalarsi per colpa dell'inquinamento, che è responsabile di mutazioni della catena del dna. Lo sostine lo studio “Mapec life” realizzato dall'Università di Torino insieme con altri atenei italiani su un campione di 1200 bambini tra gli sei e gli otto anni che vivono, oltre che nel capoluogo piemontese, a Brescia, Perugia, Pisa e Lecce.....
Il seguito lo si può leggere qui.
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giovedì 22 dicembre 2016
Le autostrade italiane a Settembre
I dati di traffico rilevati a settembre, in raffronto con quelli dello stesso periodo dello scorso anno, si distinguono per un proseguimento del miglioramento relativo alla componente veicolare pesante che registra un incremento molto vicino al 3%; anche il settore dei veicoli leggeri continua a risalire dopo l’occasionale stallo avvenuto nel periodo di agosto (dovuto al confronto con i risultati più che ottimi ottenuti nell’agosto 2015) e si attesta su un più che soddisfacente +3,5%, recuperando oltre tre punti sul mese precedente.
Globalmente, tali incrementi riescono a consolidare il bilancio positivo afferente il dato cumulato di traffico da inizio anno, portando il numero complessivo di veicoli-km percorsi sulla rete a quasi sessantadue miliardi ed ottocento milioni contro i sessanta e mezzo dell’anno passato, con uno scarto positivo pari a 3,7 punti percentuali.
Guardando ora al settore della incidentalità stradale, assistiamo ad ottimi dati nella totalità dei campi interessati, con un decremento superiore all’otto e mezzo percento per quanto riguarda l’indice relativo agli incidenti avvenuti e di quasi il dieci percento per quello concernente il numero di eventi mortali. Favorevole anche l’indicatore della mortalità che, sebbene sia rimasto stabile dal punto di vista dei valori assoluti, ha segnato comunque una diminuzione di oltre tre punti nel relativo tasso in ragione del maggior numero di veicoli transitati in confronto al periodo di paragone (settembre 2016).
Ciò ad ulteriore conferma della efficienza dei mezzi impiegati dal Comparto in materia di sicurezza.
Globalmente, tali incrementi riescono a consolidare il bilancio positivo afferente il dato cumulato di traffico da inizio anno, portando il numero complessivo di veicoli-km percorsi sulla rete a quasi sessantadue miliardi ed ottocento milioni contro i sessanta e mezzo dell’anno passato, con uno scarto positivo pari a 3,7 punti percentuali.
Guardando ora al settore della incidentalità stradale, assistiamo ad ottimi dati nella totalità dei campi interessati, con un decremento superiore all’otto e mezzo percento per quanto riguarda l’indice relativo agli incidenti avvenuti e di quasi il dieci percento per quello concernente il numero di eventi mortali. Favorevole anche l’indicatore della mortalità che, sebbene sia rimasto stabile dal punto di vista dei valori assoluti, ha segnato comunque una diminuzione di oltre tre punti nel relativo tasso in ragione del maggior numero di veicoli transitati in confronto al periodo di paragone (settembre 2016).
Ciò ad ulteriore conferma della efficienza dei mezzi impiegati dal Comparto in materia di sicurezza.
dal comunicato stampa Aiscat
I nostri grafici
Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri. Ad Settembre + 3,5%. Annotiamo che da Luglio (2016) sono aumentati di 5,4 i chilometri disponibili, 5761,4.
Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti. Il traffico cresce ad un buon ritmo + 2,9%.
Per finire col totale della somma leggeri e pesanti. +3,3%
Ancora più significativo tra i segnali economici è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti al mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi segnale importante da tenere presente per l'andamento della salute economica nazionale.
I veicoli leggeri
I mezzi pesanti
E nell'insieme.
Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri. Ad Settembre + 3,5%. Annotiamo che da Luglio (2016) sono aumentati di 5,4 i chilometri disponibili, 5761,4.
Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti. Il traffico cresce ad un buon ritmo + 2,9%.
Per finire col totale della somma leggeri e pesanti. +3,3%
Ancora più significativo tra i segnali economici è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti al mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi segnale importante da tenere presente per l'andamento della salute economica nazionale.
I veicoli leggeri
I mezzi pesanti
E nell'insieme.
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mercoledì 21 dicembre 2016
Il consumo di carburanti per autotrazione, benzina, gasolio, gpl a Novembre
Con il Comunicato stampa dwll'Unione Petrolifera l'altro giorno abbiamo visto che nel mese di Novembre 2016 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 5,0 milioni di tonnellate, con un incremento pari allo 0,7% rispetto allo stesso mese del 2015.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di novembre è risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2015.
La benzina nel complesso ha mostrato un minor consumo, - 3,6% rispetto a novembre 2015, e il gasolio un incremento del 3,0%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture diesel che hanno rappresentato il 58,9% del totale (era il 57,2% nel novembre 2015), mentre quelle di benzina il 30,7%.
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, il peso delle ibride sale al 2,4%, quello delle elettriche è fermo da diversi mesi allo 0,1%, mentre quello del GPL e quello del metano risalgono rispettivamente al 5,7% e al 2,2% cioè scendono.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di novembre è risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2015.
La benzina nel complesso ha mostrato un minor consumo, - 3,6% rispetto a novembre 2015, e il gasolio un incremento del 3,0%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture diesel che hanno rappresentato il 58,9% del totale (era il 57,2% nel novembre 2015), mentre quelle di benzina il 30,7%.
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, il peso delle ibride sale al 2,4%, quello delle elettriche è fermo da diversi mesi allo 0,1%, mentre quello del GPL e quello del metano risalgono rispettivamente al 5,7% e al 2,2% cioè scendono.
Nei primi undici mesi del 2016 i consumi di benzina hanno mostrato una flessione del 2,5%, e il gasolio una lieve crescita dello 0,2% (+ 40.000 tonnellate).
Nei primi undici mesi del 2016 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 28,2 milioni di tonnellate, evidenzia un decremento dello 0,5%.
Nello stesso periodo, le vendite sulla rete hanno segnato per la benzina un calo del 2,2% mentre per il gasolio un incremento dell’1,6%.
Adesso è venuto il momento di vedere i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, grafici che sono in grado di offrire una visione d'insieme della situazione riguardante il consumo di benzina e gasolio da trazione.
Il consumo dei carburanti per autotrazione
Vediamo i grafici da noi realizzati per anno solare a partire dal 2007.
Il consumo della benzina a Novembre al livello più basso degli anni presi in considerazione, 10 ...
... mentre il consumo di gasolio si pone nel mezzo tra gli anni buoni e quelli cattivi.
Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina.
Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando gli ultimi 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.
Per la benzina conferma la caduta al rallentatore...
... il gasolio ristagna.
Il grafico della benzina + gasolio delinea non più una curva ma una retta quasi orizzontale sia pure accennando ad una discesa.
Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione essendo anch'esso un derivato del petrolio.
In crisi anche le immatricolazioni delle auto a gpl come quelle a metano a favore delle ibride.
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martedì 20 dicembre 2016
Sotto i cieli inquinati della Cina
Strade e fabbriche chiuse a causa dello smog tossico che opprime le maggiori città della nazione più popolosa del mondo... ed ancora non si è arrivati al peggio. 23 città cinesi hanno emesso avvisi rossi per l'inquinamento, lo smog copre un nono del paese con grave rischio per la salute dei propri cittadini, molti grandi ospedali hanno visto aumentare il numero dei ricoveri a causa dell'aria pesante.
Una serie di misure di emergenza sono state attuate per difendere la salute pubblica dallo smog.
Ieri sera, lunedì, la qualità dell'aria di Pechino era 'migliore' di quanto temuto precedentemente, con i livelli del PM 2,5 che si aggiravano intorno a 200 micro grammi al metro cubo, secondo i dati rilasciati dall'ambasciata degli Stati Uniti.
Il Ministero della Protezione Ambientale locale ha richiesto misure anti-inquinamento, come ad esempio la chiusura temporanea delle fabbriche e di lasciare la metà delle auto fuori dalle strade. Ma i dati di inquinamento sono rimasti otto volte il livello di guardia giornaliera di esposizione alle particelle microscopiche che portano i principali rischi alla salute secondo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nella vicina Shijiazhuang, la capitale della provincia di Hebei, i livelli di PM 2,5 hanno toccato i 701 microgrammi al metro cubo a mezzogiorno, con i livelli di PM 10 ancora più elevati.
Nella città portuale di Tianjin, dove le letture per il PM 2,5 sono andati oltre 400 alle prime ore del mattino, più di 131 voli sono stati cancellati e circa 75 sono stati in ritardo, sempre ieri mattina, secondo Xinhua.
Le autostrade nella città sono state chiuse.
Diversi grandi ospedali a Tianjin hanno visto un aumento del numero di pazienti affetti da malattie respiratorie come l'asma, secondo il Quotidiano del Popolo.
L'allarme rosso, emesso quando si prevede una grave minaccia smog con la previsione che possa durare più di 72 ore, è ora al più alto livello del sistema di allarme di Pechino dei quattro colori identificativi della gravità. Nel dicembre dello scorso anno la capitale ha emesso il suo primo avviso rosso dopo l'adozione di un programma di interventi di emergenza per l'inquinamento dell'aria nel 2013.
La maggior parte di smog della Cina è imputata alla combustione del carbone per produrre l'elettricità e per il riscaldamento, con i picchi maggiori rilevati proprio in inverno.
Il Ministero della Protezione Ambientale locale ha richiesto misure anti-inquinamento, come ad esempio la chiusura temporanea delle fabbriche e di lasciare la metà delle auto fuori dalle strade. Ma i dati di inquinamento sono rimasti otto volte il livello di guardia giornaliera di esposizione alle particelle microscopiche che portano i principali rischi alla salute secondo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nella vicina Shijiazhuang, la capitale della provincia di Hebei, i livelli di PM 2,5 hanno toccato i 701 microgrammi al metro cubo a mezzogiorno, con i livelli di PM 10 ancora più elevati.
Nella città portuale di Tianjin, dove le letture per il PM 2,5 sono andati oltre 400 alle prime ore del mattino, più di 131 voli sono stati cancellati e circa 75 sono stati in ritardo, sempre ieri mattina, secondo Xinhua.
Le autostrade nella città sono state chiuse.
Diversi grandi ospedali a Tianjin hanno visto un aumento del numero di pazienti affetti da malattie respiratorie come l'asma, secondo il Quotidiano del Popolo.
L'allarme rosso, emesso quando si prevede una grave minaccia smog con la previsione che possa durare più di 72 ore, è ora al più alto livello del sistema di allarme di Pechino dei quattro colori identificativi della gravità. Nel dicembre dello scorso anno la capitale ha emesso il suo primo avviso rosso dopo l'adozione di un programma di interventi di emergenza per l'inquinamento dell'aria nel 2013.
La maggior parte di smog della Cina è imputata alla combustione del carbone per produrre l'elettricità e per il riscaldamento, con i picchi maggiori rilevati proprio in inverno.
L'opinione pubblica in Cina dimostra rabbia dove la crescita economica rapida negli ultimi decenni ha portato ad costo di diffuso degrado ambientale e i censori cinesi, che controllano strettamente i commenti on-line, sono intervenuti attivamente rimuovendo osservazioni circa lo smog dalle piattaforme di social media Twitter e simili cancellando i messaggi.
Fonte: Daily Mail (UK)
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lunedì 19 dicembre 2016
Immatricolate più auto ibride che a metano
E' il terzo mese consecutivo che le auto ibride superano le vendite delle auto a metano dopo il punto di partenza, il mese di agosto, quando le immatricolazioni raggiunsero la parità. Un'inversione di tendenza del mercato delle auto che risulta più evidente con i nostri grafici che indicano la caduta progressiva del metano come carburante scelto dagli italiano in favore della trazione semi elettrica. A Settembre il divario è stato notevole per poi ridursi ad Ottobre e a Novembre. Il mese scorso le immatricolazione delle ibride hanno raggiunto le 3.459 unità, un buon 36,3% in più dello stesso mese dell'anno passato mentre le auto a metano sono state 3.256, il 27,2% in meno. Si consoliderà la prevalenza delle ibride nel mese di Dicembre? Lo vedremo ad anno nuovo.
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sabato 17 dicembre 2016
venerdì 16 dicembre 2016
I consumi petroliferi a Novembre +0,7%
Stando a dati ancora provvisori, nel mese di novembre 2016 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 5,0 milioni di tonnellate, con un incremento pari allo 0,7% (+ 35.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di novembre è risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un incremento dell’1,4% (+ 34.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.
I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 3,6% (-22.000 tonnellate) rispetto a novembre 2015, e il gasolio autotrazione un incremento del 3,0% (+56.000 tonnellate).
Le vendite sulla rete di benzina e gasolio nel mese di novembre hanno segnato rispettivamente un decremento del 3,9% e un aumento dell’1,7%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate dell’8,3%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 58,9% del totale (era il 57,2% nel novembre 2015), mentre quelle di benzina il 30,7%.
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, il peso delle ibride sale al 2,4%, quello delle elettriche è fermo da diversi mesi allo 0,1%, mentre quello del GPL e quello del metano risalgono rispettivamente al 5,7% e al 2,2%.
Nei primi undici mesi del 2016 i consumi sono stati invece pari a circa 54,4 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,7% (-358.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2015.
La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 2,5% (-176.000 tonnellate), e il gasolio una lieve crescita dello 0,2% (+ 40.000 tonnellate).
Nei primi undici mesi del 2016 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 28,2 milioni di tonnellate, evidenzia un decremento dello 0,5% (-136.000 tonnellate).
Nello stesso periodo, le vendite sulla rete hanno segnato per la benzina un calo del 2,2% mentre per il gasolio un incremento dell’1,6%.
Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita del 16,0%, con quelle diesel a coprire il 56,9% del totale, mentre quelle di benzina il 33,0% (2 punti in più rispetto all’anno precedente).
Le auto ibride hanno coperto il 2,1% delle nuove immatricolazioni, le elettriche si confermano allo 0,1%, così come quelle alimentate a GPL e a metano al 5,5% e al 2,4%.
Comunicato stampa Unione Petrolifera del 15 dicembre 2016
I nostri grafici
Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimo giorni.
Il petrolio
Il grafico con i consumi di petrolio per anno solare. Il consumo sale dello 0,7% rispetto allo scorso anno e si posiziona ai bassi livelli degli 11 anni presi in considerazione.
Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.
Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2012 e una stabilizzazione nei mesi del 2016.
Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. La curva tende a scendere.
Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.
I nostri grafici
Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimo giorni.
Il petrolio
Il grafico con i consumi di petrolio per anno solare. Il consumo sale dello 0,7% rispetto allo scorso anno e si posiziona ai bassi livelli degli 11 anni presi in considerazione.
Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.
Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2012 e una stabilizzazione nei mesi del 2016.
Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. La curva tende a scendere.
Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.
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giovedì 15 dicembre 2016
Settore industriale ed elettrico, il consumo di gas a Novembre
Andiamo a verificare come siamo messi sul consumo di gas in un paio di importanti settori che segnalano in qualche modo lo stato di salute della nostra economia: industriale e termoelettrico.
Pochi giorni fa abbiamo visto i dati (provvisori) del consumo del gas complessivamente per il mese Novembre che ha segnato un notevole balzo in alto con il 13,9%.
Adesso controlliamo l'andamento del consumo nel settore industriale e in quello termoelettrico con i grafici che riassumono i consumi negli anni solari degli ultimi 12 anni e i grafici con la sommatoria dei dodici mesi precedenti.
I numeri sono il nostro punto di partenza e i grafici da noi realizzati ci aiuteranno a vedere e capire quale sia il progredire dei consumi nei due settori che insieme ad altri indicano una ripresa o una contrazione della crescita economica e produttiva. Le cifre sono quelle pubblicate dalla Snam (provvisorie negli ultimi due mesi) mentre le altre sono quelle definitive pubblicate dal Ministero.
I nostri grafici
Il settore industriale
Nel settore industriale si è consumato l'11,2% in più del corrispondente mese del 2015, circa 1.226,4 milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 1.102,2 (dati definitivi) milioni di metri cubi del 2015.
Il corrispondente grafico che traccia i consumi sommando i precedenti 12 mesi rispetto al mese di rilevamento. C'è poco da dire. Da metà dell'anno passato si vede una risalita nei primi mesi del 2026, con un'alternanza di periori brevi di discesa e risalita ma da considerare stabili dal giugno del 2010.
Il settore termoelettrico
Il consumo per la generazione elettrica sale del 30,4% rispetto allo stesso mese del 2015, assestandosi a circa la metà degli ultimi 12 anni. Si sono consumati 2.373,6 circa milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 1.819,7 milioni di metri cubi dello stesso mese del 2015 (dati definitivi). Negli ultimi tre mesi abbiamo avuto incrementi dei consumi che vanno dal 27 al 33 %, il perchè lo abbiamo spiegato nel post precedente quindi già sappiamo che non è un segnale totalmente positivo per la nostra economia ovvero non si è prodotto energia elettrica con le turbogas per un incremento di produttività (vedere grafici sopra) bensì per una richiesta di energia che viene richiesta dalla Francia e che esportiamo.
Si evidenzia, nel grafico sottostante, la risalita dei consumi dal gennaio 2015 ad oggi prendendo in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti.
Continueremo nel futuro a seguire gli altri indicatori della salute della nostra economia.
Pochi giorni fa abbiamo visto i dati (provvisori) del consumo del gas complessivamente per il mese Novembre che ha segnato un notevole balzo in alto con il 13,9%.
Adesso controlliamo l'andamento del consumo nel settore industriale e in quello termoelettrico con i grafici che riassumono i consumi negli anni solari degli ultimi 12 anni e i grafici con la sommatoria dei dodici mesi precedenti.
I numeri sono il nostro punto di partenza e i grafici da noi realizzati ci aiuteranno a vedere e capire quale sia il progredire dei consumi nei due settori che insieme ad altri indicano una ripresa o una contrazione della crescita economica e produttiva. Le cifre sono quelle pubblicate dalla Snam (provvisorie negli ultimi due mesi) mentre le altre sono quelle definitive pubblicate dal Ministero.
I nostri grafici
Il settore industriale
Nel settore industriale si è consumato l'11,2% in più del corrispondente mese del 2015, circa 1.226,4 milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 1.102,2 (dati definitivi) milioni di metri cubi del 2015.
Il corrispondente grafico che traccia i consumi sommando i precedenti 12 mesi rispetto al mese di rilevamento. C'è poco da dire. Da metà dell'anno passato si vede una risalita nei primi mesi del 2026, con un'alternanza di periori brevi di discesa e risalita ma da considerare stabili dal giugno del 2010.
Il settore termoelettrico
Il consumo per la generazione elettrica sale del 30,4% rispetto allo stesso mese del 2015, assestandosi a circa la metà degli ultimi 12 anni. Si sono consumati 2.373,6 circa milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 1.819,7 milioni di metri cubi dello stesso mese del 2015 (dati definitivi). Negli ultimi tre mesi abbiamo avuto incrementi dei consumi che vanno dal 27 al 33 %, il perchè lo abbiamo spiegato nel post precedente quindi già sappiamo che non è un segnale totalmente positivo per la nostra economia ovvero non si è prodotto energia elettrica con le turbogas per un incremento di produttività (vedere grafici sopra) bensì per una richiesta di energia che viene richiesta dalla Francia e che esportiamo.
Si evidenzia, nel grafico sottostante, la risalita dei consumi dal gennaio 2015 ad oggi prendendo in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti.
Continueremo nel futuro a seguire gli altri indicatori della salute della nostra economia.
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