Circa 300 milioni di investimenti. Gli ambiti di intervento: risparmio e riqualificazione energetica edilizia, mobilità di persone e merci, agricoltura e pubblica amministrazione. Previsti incentivi per veicoli commerciali e per veicoli elettrici. Divieto di utilizzo di camini e stufe a bassa efficienza.
La situazione dell’inquinamento dell’aria nella pianura padana è pessima (sono almeno quattro le regioni coinvolte).
Secondo il Rapporto sulla Qualità dell’aria dell’Agenzia Europea sull’Ambiente, è uno dei luoghi più inquinati e saturi di polveri sottili (Pm10, Pm2,5), diossido di azoto, diossido di zolfo, monossido di carbonio, benzopirene.
La Iarc (International Agency for Research on Cancer), agenzia che per conto dell’Oms analizza e classifica agenti e sostanze cancerogene, ha inserito queste sostanze nella “lista nera” dei fattori che causano il cancro (3% di tutti i tumori, 5% di tutti i tumori polmonari).
A questo scopo la Giunta della Regione Emilia Romagna, per provare ad uscire dalla logica di interventi di emergenza, ha approvato da poco il nuovo Piano aria integrato regionale (Pair) 2020.
Il Pair 2020 ha alcuni obiettivi specifici, come Pm10 dimezzate, traffico nelle città ridotto del 20% e almeno con il 20% degli spostamenti in bici.
L’impegno della Regione prevede circa 300 milioni di euro di investimenti da qui al 2020. Ma sarà sufficiente e così “strutturale” per migliorare concretamente la qualità dell’aria in Emilia-Romagna?
Il testo, discusso con Comuni, territori e associazioni di categoria, economiche e ambientaliste, punta a far scendere dal 64% all’1% la popolazione esposta a più di 35 superamenti l’anno per le Pm10 e assicurare il rispetto dei valori limite degli inquinanti atmosferici sull’intero territorio emiliano-romagnolo.
Si prevede inoltre una riduzione delle emissioni, rispetto al 2010:
- -47% per le polveri sottili (Pm10)
- -36% per gli ossidi di azoto
- -27% per ammoniaca e composti organici volatili
- -7% per l’anidride solforosa
Nei 30 comuni dell’Emilia-Romagna con più di 30.000 abitanti e nell'agglomerato di Bologna si punta, come detto, alla riduzione del 20% del traffico, all’estensione delle Zone a traffico limitato fino al 100% dei centri storici e delle aree pedonali fino al 20%.
E ancora: al 20% degli spostamenti in bicicletta, con 1,5 km di piste ciclabili per abitante, e ad accrescere, sempre del 20%, le aree verdi, oltre alla piantumazione di un albero per ogni nuovo nato. Più trasporto pubblico (+10) e più trasporto ferroviario (+20%).
Entro il 2018, poi, si vuole raggiungere il 50% di “acquisti verdi” di beni e servizi da parte delle Amministrazioni pubbliche del territorio, come previsto dal Piano del Green public procurement.
Le misure
Il Piano interviene in diversi ambiti per contrastare l’inquinamento, attraverso la realizzazione di 90 misure trasversali, fra cui lo stanziamento di 2 milioni di euro di incentivi per la rottamazione, nel 2017, dei veicoli commerciali leggeri più inquinanti, sia diesel che benzina, sostituiti da nuovi mezzi Euro 6, alimentati a Gpl, metano o elettrici e ibridi. Il contributo sarà di 2.500 euro e potranno beneficiarne in via prioritaria imprese, anche artigiane, fino a 50 dipendenti.
Sono poi previsti incentivi anche per la diffusione della mobilità elettrica (bici, parcheggi gratuiti, colonnini di ricarica, ecc.) e più stazioni per il rifornimento di mezzi a metano.
Per l’efficienza energetica degli edifici delle attività produttive sono previsti fondi per 67 milioni di euro, 53 milioni per la riduzione delle emissioni in agricoltura e 14 milioni per interventi di mobilità sostenibile.
Verranno inoltre sostituiti almeno 600 autobus di categoria inferiore a Euro 3 in ambito urbano, pari al 20% dei mezzi circolanti, per un investimento di 160 milioni. Di questi 80 milioni sono cofinanziati dalle aziende di trasporto pubblico locale.
Ci sarà anche il divieto di utilizzo di camini e stufe a bassa efficienza, alimentati a legna, nelle zone di pianura sotto i 300 metri per le abitazioni dotate di un sistema alternativo di riscaldamento più sostenibile (dal 1 ottobre al 31 marzo).
Le limitazioni al traffico nei centri abitati dei 30 Comuni con più di 30mila abitanti e nei Comuni della cintura di Bologna aderenti alle misure del Pair 2020, nel periodo autunno/inverno varranno per i veicoli a benzina fino all'Euro 1, diesel fino all'Euro 3, ciclomotori e motocicli fino all'Euro 0.
Dal 1° ottobre 2018 la limitazione sarà estesa a tutti i veicoli diesel Euro 4; dal 1° ottobre 2020 anche ai mezzi a benzina Euro 2 e ai restanti veicoli (benzina, gpl e metano e per le due ruote) fino all'Euro 1 incluso.
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