E' iniziato un dibattito in alcune pagine di Facebook se sia lecito, corretto ed educativo permettere il rifornimento gratuito presso le colonnine di ricarica pubbliche. Il tema non coinvolge i grandi store e i parcheggi privati che già mettono a disposizione questo tipo di servizio installando a loro spese sia le colonnine che il consumo energetico per chi ha un mezzo elettrico. La questione non sarebbe sorta se non fosse intervenuto un evento scatenante (si fa per dire) verificatosi a Firenze allorquando i possessori di veicoli elettrici hanno visto disattivate 'improvvisamente' le loro card necessarie per ricaricare i mezzi alle colonnine di ricarica. Per 20 anni la ricarica è stata gratuita, poi varie vicissitudini hanno portato al cambiamento di impostazione di quella che voleva una buona prassi rivolta all'incentivazione dell'uso dei veicoli elettrici nel Comune.
La storia delle colonnine di ricarica di Firenze la trovate ampiamente descritta in questo stesso blog.
L'idea della installazione delle colonnine, necessarie per una città come Firenze dalla struttura urbana medievale con insufficienti o assenti spazi e garage nei condomini e di conseguenza nessuna presa elettrica, era giustificata e necessaria per sviluppare la mobilità elettrica e il cambio di paradigma con l'abbandono degli scooter termici e delle auto. Da qui nasceva l'idea di installare le colonnine che erogassero l'energia gratuitamente. Era il 1997. Dal 2000 si sarebbe passati alla seconda fase, nessun veicolo termico sarebbe potuto entrare all'interno della ZTL. Va beh, il 2000 è passato e all'interno della ZTL poco o nulla è cambiato. Contemporaneamente nacque il primo protocollo d'intesa del Comune per incentivare l'acquisto, in lire. Tutti questi incentivi sia economici che legislativi hanno portato a una forte crescita del parco elettrico, centinaia di bici a pedalata assistita, circa 700 scooter, decine di tricicli e quadricicli elettrici, qualche auto e furgone 35 quintali, oltre 550 punti di ricarica. Da quest'anno le cose sono cambiate. Le colonnine sono state aggiornate, sono diminuite le prese, è finita la gratuità della ricarica, gli incentivi non esistono più da anni, un lustro forse.
Fatto salvo che già allora, nei tempi gloriosi del rinascimento elettrico, si sapeva che il Comune non avrebbe voluto e potuto accollarsi in eterno il costo del consumo dell'energia, i possessori di veicoli elettrici hanno un po' bofonchiato, ma neanche tanto, quando il fornitore dell'energia propone 40 centesimi al kWh, circe il doppio, secondo qualcuno, rispetto al costo dell'energia casalinga. Per alcuni è un prezzo congruo, per altri no, per il fatto che non ci sono costi per il ritorno nell'investimento in quanto le colonnine le ha pagate il Comune attingendo ad un fondo europeo specifico e mettendo una piccola quota parte a proprio carico (il 20%) per l'acquisto delle colonnine, il suolo pubblico, l'installazione e gli allacci con la rete elettrica ( anche se, il più delle volte, vecchi stalli esistenti con le vecchie colonnine da adeguare per le potenze superiori erogagabili). Inoltre la manutenzione la svolge una azienda terza con capitale pubblico e privato, la stessa che manutiene l'illuminazione stradale.
La domanda che ci siamo posti è se sia l'unica strada percorribile quella di far pagare i costi dell'energia elettrica.
Le ragioni del no si possono riassumere in questi punti:
- l'energia gratis è un modello che non sta in piedi e uccide la concorrenza
- non avete mai pagato il carburante? Non è esso stesso l'energia necessaria per la trazione dell'auto? Allora perché non pagare l'energia elettrica?
- in ambito di ricarica pubblica l'energia DEVE essere pagata in modo da poter chiedere un servizio sempre efficiente
- perchè sia garantita la manutenzione
- per ottenere un servizio efficiente, sopratutto nel servizio pubblico, pago, e scelgo chi pagare, chi me lo fornisce
- non capisco perché altri dovrebbero pagare i miei consumi
- perché non sostenibile quando gli EV saranno la percentuale maggiore dei mezzi in commercio
- la possibilità di guadagno attrae investimenti e quindi migliora la rete per tutti gli utenti
- senza ritorno economico non ci sarebbero privati pronti ad investire nelle colonnine
- i servizi (tutti) vanno pagati, sempre, le varie promozioni, agevolazioni o forniture gratuite possono esistere solo se limitate nel tempo e/o nei destinatari
- sarà il mercato a creare varie tariffe, a kWh, a tempo, gratis (in cambio di altri servizi tipo parcheggio, acquisti)
- perché il " gratis " non esiste mai !
- mi accontenterei di colonnine a pagamento con tariffe congrue
- i costi di ricarica devono essere congrui e non alle stelle, proporzionali alla potenza massima erogabile
- il mercato lo può tollerare solo in una fase iniziale di incentivazione, ma chi paga ?
- gratis è diseducativo: la gente userebbe l'auto anche per andare al cesso; analogamente sono contrario a tariffazioni FLAT
I motivi del sì, gratis:
- per sensibilizzare le persone ed incentivarle alla mobilità elettrica, poter offrire la ricarica gratuita possa essere un buon incentivo
- è ingiusto che le compagnie applichino markup elevati spesso su sistemi di colonnine che sono state finanziate da terze parti ( fondi UE ecc.)
- in assenza di incentivi all'acquisto e detassazioni (a parte il bollo per 5 anni) visto il numero ancora molto esiguo di veicoli elettrici in circolazione non vedrei scandaloso che il Comune continuasse a farsene carico, si tratta di cifre decisamente modeste
- in prospettiva l'energia elettrica non potrà restare gratuita, ma ancora non siamo arrivati alla massa critica necessaria perché la diffusione dei veicoli elettrici (e della rete di distribuzione) si diffonda in modo autonomo e vinca gli ostacoli reali e soprattutto i molti pregiudizi diffusi
- oggi chi viaggia in auto paga un extra in tasse per il danno che fa all'ambiente e alla salute delle persone. Ricordo che i costi di chi si sposta in pullman, treno e alle volte in aereo sono pagati anche con i contributi statali (quindi nostre tasse)
- fino a ora solo chi ha una casa provvista di garage o spazio privato può utilizzare un veicolo elettrico con tranquillità, ma L'Italia è varia e non è fatta di sole villette a schiera con garage
- non è ammissibile che l'essere umano sia SEMPRE succube del dio denaro, specialmente per quanto riguarda la sua salute e quindi sopravvivenza
- dare quote di carica gratuita in quei comuni in cui la illuminazione notturna e i semafori sono a led
Prima di proseguire ed eventualmente dare ragione all'una o latra parte, facciamo una premessa. Una proposta all'interno della Ue (2013) designava quanti dovessero/potessero essere i punti di ricarica all'interno dei vari paesi. Entro il 2020 la Germania dovrebbe dotarsi di 150 mila punti ricarica, la Francia 97 mila, i Paesi Bassi 32 mila, la Spagna 82 mila, il Regno Unito 122 mila. L'Italia 125 mila. "L’obiettivo è creare una massa critica di punti di ricarica in modo che le imprese garantiscano una produzione di massa delle automobili a prezzi ragionevoli."
E' pensabile che l'investimento nelle infrastrutture di ricarica la faccia il produttore di colonnine di ricarica? Vediamo. Considerando che il ritorno dall'investimento di una colonnina rifacendosi sul costo dell'energia venduta è dell'ordine di 12,5 MWh (12.500 kWh) a colonnina ipotizzando un costo di 0,4 euro a kWh e il costo di 5 mila euro a colonnina tra infrastruttura, costo di installazione, suolo pubblico, allaccio a rete ecc.. In realtà il fornitore dell'energia non ha un guadagno corrispondente alla cifra che fa pagare all'utente, quindi, ipotizziamo che siano 20 cent, Si passa da 12,5 MWh a 25 MWh per azzerare l'investimento e cominciare a guadagnarci sopra. No, è improponibile. Quindi le colonnine devono essere installate con soldi pubblici. L'energia verrà fornita dal miglior offerente a prezzi concorrenziali, questo sarà il suo unico impegno. Non possiamo chiedere al fornitore di energia di 'donare' l'energia, non c'è bisogno di spiegare i motivi. A chi spetterebbe eventualmente questo compito? Ai Comuni? Allo Stato? A chi altro?
Una ulteriore considerazione. Perchè regalare energia elettrica? Vien regalato il carburante, il gasolio, la benzina? No! No? Ni. Non viene regalata, ma esiste la detrazione fiscale per cui le imprese e alcune categorie di professionisti defalcano il consumo nella dichiarazione dei redditi. Tecnicamente non è un regalo. E che dire della Legge Sabatini che permette il Superammortamento dei veicoli da lavoro del 140% del loro valore tanto favorevole da avere permesso un salto nelle vendite e nella produzione di veicoli tradizionali a due cifre percentuali? Il fine? Rinnovare il parco veicolare verso mezzi a minor inquinamento, euro 6. E gli elettrici che hanno zero inquinamento atmosferico locale? E che dire di altre agevolazioni sempre a favore dei carburanti tradizionali, es. nell' agricoltura?
Ultima considerazione. L'automobilista 'elettrico' contribuisce a migliorare vari aspetti della vivibilità, della salute, della qualità di vita specialmente negli aggregati urbani (e non solo) e dà una mano alla bilancia commerciale facendo scendere la quantità di petrolio importato. La Duke University, in uno studio pubblicato nel 2015, ha quantificato il costo delle esternalità cioè le ricadute sanitarie, ambientali e climatiche che le fonti energetiche fossili scaricano sulla collettività. Per ogni litro di benzina il costo lieviterebbe a 3,80 dollari al gallone e il gasolio a 4,80 dollari. Ricordo che in Usa nel gennaio 2015 il costo della benzina era 2,12 $ /gallone e 3,00 $ /gallone. Uno studio pubblicato dalla UE, all'inizio degli anni 2000, dava invece un extracosto da applicare al gasolio, sempre per le esternalità suddette, di 3 euro al litro. Il non consumo di carburanti induce molteplici vantaggi che hanno ricadute immediate sulla contabilizzazione economica statale e sulla salute del cittadino che potrebbero essere riconosciute con un premio economico come la detrazione fiscale. In tal modo le utility continuerebbero a guadagnare sull'energia venduta con le colonnine di ricarica, la competizione continuerebbe per fornire un servizio sempre migliore a costi più bassi, favorirebbe l'uso dei veicoli elettrici che è l'obiettivo che si è dato la Ue col 50% di veicoli elettrici venduti entro 2030 e il 100% nel 2050.
La storia delle colonnine di ricarica di Firenze la trovate ampiamente descritta in questo stesso blog.
L'idea della installazione delle colonnine, necessarie per una città come Firenze dalla struttura urbana medievale con insufficienti o assenti spazi e garage nei condomini e di conseguenza nessuna presa elettrica, era giustificata e necessaria per sviluppare la mobilità elettrica e il cambio di paradigma con l'abbandono degli scooter termici e delle auto. Da qui nasceva l'idea di installare le colonnine che erogassero l'energia gratuitamente. Era il 1997. Dal 2000 si sarebbe passati alla seconda fase, nessun veicolo termico sarebbe potuto entrare all'interno della ZTL. Va beh, il 2000 è passato e all'interno della ZTL poco o nulla è cambiato. Contemporaneamente nacque il primo protocollo d'intesa del Comune per incentivare l'acquisto, in lire. Tutti questi incentivi sia economici che legislativi hanno portato a una forte crescita del parco elettrico, centinaia di bici a pedalata assistita, circa 700 scooter, decine di tricicli e quadricicli elettrici, qualche auto e furgone 35 quintali, oltre 550 punti di ricarica. Da quest'anno le cose sono cambiate. Le colonnine sono state aggiornate, sono diminuite le prese, è finita la gratuità della ricarica, gli incentivi non esistono più da anni, un lustro forse.
Fatto salvo che già allora, nei tempi gloriosi del rinascimento elettrico, si sapeva che il Comune non avrebbe voluto e potuto accollarsi in eterno il costo del consumo dell'energia, i possessori di veicoli elettrici hanno un po' bofonchiato, ma neanche tanto, quando il fornitore dell'energia propone 40 centesimi al kWh, circe il doppio, secondo qualcuno, rispetto al costo dell'energia casalinga. Per alcuni è un prezzo congruo, per altri no, per il fatto che non ci sono costi per il ritorno nell'investimento in quanto le colonnine le ha pagate il Comune attingendo ad un fondo europeo specifico e mettendo una piccola quota parte a proprio carico (il 20%) per l'acquisto delle colonnine, il suolo pubblico, l'installazione e gli allacci con la rete elettrica ( anche se, il più delle volte, vecchi stalli esistenti con le vecchie colonnine da adeguare per le potenze superiori erogagabili). Inoltre la manutenzione la svolge una azienda terza con capitale pubblico e privato, la stessa che manutiene l'illuminazione stradale.
La domanda che ci siamo posti è se sia l'unica strada percorribile quella di far pagare i costi dell'energia elettrica.
Le ragioni del no si possono riassumere in questi punti:
- l'energia gratis è un modello che non sta in piedi e uccide la concorrenza
- non avete mai pagato il carburante? Non è esso stesso l'energia necessaria per la trazione dell'auto? Allora perché non pagare l'energia elettrica?
- in ambito di ricarica pubblica l'energia DEVE essere pagata in modo da poter chiedere un servizio sempre efficiente
- perchè sia garantita la manutenzione
- per ottenere un servizio efficiente, sopratutto nel servizio pubblico, pago, e scelgo chi pagare, chi me lo fornisce
- non capisco perché altri dovrebbero pagare i miei consumi
- perché non sostenibile quando gli EV saranno la percentuale maggiore dei mezzi in commercio
- la possibilità di guadagno attrae investimenti e quindi migliora la rete per tutti gli utenti
- senza ritorno economico non ci sarebbero privati pronti ad investire nelle colonnine
- i servizi (tutti) vanno pagati, sempre, le varie promozioni, agevolazioni o forniture gratuite possono esistere solo se limitate nel tempo e/o nei destinatari
- sarà il mercato a creare varie tariffe, a kWh, a tempo, gratis (in cambio di altri servizi tipo parcheggio, acquisti)
- perché il " gratis " non esiste mai !
- mi accontenterei di colonnine a pagamento con tariffe congrue
- i costi di ricarica devono essere congrui e non alle stelle, proporzionali alla potenza massima erogabile
- il mercato lo può tollerare solo in una fase iniziale di incentivazione, ma chi paga ?
- gratis è diseducativo: la gente userebbe l'auto anche per andare al cesso; analogamente sono contrario a tariffazioni FLAT
I motivi del sì, gratis:
- per sensibilizzare le persone ed incentivarle alla mobilità elettrica, poter offrire la ricarica gratuita possa essere un buon incentivo
- è ingiusto che le compagnie applichino markup elevati spesso su sistemi di colonnine che sono state finanziate da terze parti ( fondi UE ecc.)
- in assenza di incentivi all'acquisto e detassazioni (a parte il bollo per 5 anni) visto il numero ancora molto esiguo di veicoli elettrici in circolazione non vedrei scandaloso che il Comune continuasse a farsene carico, si tratta di cifre decisamente modeste
- in prospettiva l'energia elettrica non potrà restare gratuita, ma ancora non siamo arrivati alla massa critica necessaria perché la diffusione dei veicoli elettrici (e della rete di distribuzione) si diffonda in modo autonomo e vinca gli ostacoli reali e soprattutto i molti pregiudizi diffusi
- oggi chi viaggia in auto paga un extra in tasse per il danno che fa all'ambiente e alla salute delle persone. Ricordo che i costi di chi si sposta in pullman, treno e alle volte in aereo sono pagati anche con i contributi statali (quindi nostre tasse)
- fino a ora solo chi ha una casa provvista di garage o spazio privato può utilizzare un veicolo elettrico con tranquillità, ma L'Italia è varia e non è fatta di sole villette a schiera con garage
- non è ammissibile che l'essere umano sia SEMPRE succube del dio denaro, specialmente per quanto riguarda la sua salute e quindi sopravvivenza
- dare quote di carica gratuita in quei comuni in cui la illuminazione notturna e i semafori sono a led
Prima di proseguire ed eventualmente dare ragione all'una o latra parte, facciamo una premessa. Una proposta all'interno della Ue (2013) designava quanti dovessero/potessero essere i punti di ricarica all'interno dei vari paesi. Entro il 2020 la Germania dovrebbe dotarsi di 150 mila punti ricarica, la Francia 97 mila, i Paesi Bassi 32 mila, la Spagna 82 mila, il Regno Unito 122 mila. L'Italia 125 mila. "L’obiettivo è creare una massa critica di punti di ricarica in modo che le imprese garantiscano una produzione di massa delle automobili a prezzi ragionevoli."
E' pensabile che l'investimento nelle infrastrutture di ricarica la faccia il produttore di colonnine di ricarica? Vediamo. Considerando che il ritorno dall'investimento di una colonnina rifacendosi sul costo dell'energia venduta è dell'ordine di 12,5 MWh (12.500 kWh) a colonnina ipotizzando un costo di 0,4 euro a kWh e il costo di 5 mila euro a colonnina tra infrastruttura, costo di installazione, suolo pubblico, allaccio a rete ecc.. In realtà il fornitore dell'energia non ha un guadagno corrispondente alla cifra che fa pagare all'utente, quindi, ipotizziamo che siano 20 cent, Si passa da 12,5 MWh a 25 MWh per azzerare l'investimento e cominciare a guadagnarci sopra. No, è improponibile. Quindi le colonnine devono essere installate con soldi pubblici. L'energia verrà fornita dal miglior offerente a prezzi concorrenziali, questo sarà il suo unico impegno. Non possiamo chiedere al fornitore di energia di 'donare' l'energia, non c'è bisogno di spiegare i motivi. A chi spetterebbe eventualmente questo compito? Ai Comuni? Allo Stato? A chi altro?
Una ulteriore considerazione. Perchè regalare energia elettrica? Vien regalato il carburante, il gasolio, la benzina? No! No? Ni. Non viene regalata, ma esiste la detrazione fiscale per cui le imprese e alcune categorie di professionisti defalcano il consumo nella dichiarazione dei redditi. Tecnicamente non è un regalo. E che dire della Legge Sabatini che permette il Superammortamento dei veicoli da lavoro del 140% del loro valore tanto favorevole da avere permesso un salto nelle vendite e nella produzione di veicoli tradizionali a due cifre percentuali? Il fine? Rinnovare il parco veicolare verso mezzi a minor inquinamento, euro 6. E gli elettrici che hanno zero inquinamento atmosferico locale? E che dire di altre agevolazioni sempre a favore dei carburanti tradizionali, es. nell' agricoltura?
Ultima considerazione. L'automobilista 'elettrico' contribuisce a migliorare vari aspetti della vivibilità, della salute, della qualità di vita specialmente negli aggregati urbani (e non solo) e dà una mano alla bilancia commerciale facendo scendere la quantità di petrolio importato. La Duke University, in uno studio pubblicato nel 2015, ha quantificato il costo delle esternalità cioè le ricadute sanitarie, ambientali e climatiche che le fonti energetiche fossili scaricano sulla collettività. Per ogni litro di benzina il costo lieviterebbe a 3,80 dollari al gallone e il gasolio a 4,80 dollari. Ricordo che in Usa nel gennaio 2015 il costo della benzina era 2,12 $ /gallone e 3,00 $ /gallone. Uno studio pubblicato dalla UE, all'inizio degli anni 2000, dava invece un extracosto da applicare al gasolio, sempre per le esternalità suddette, di 3 euro al litro. Il non consumo di carburanti induce molteplici vantaggi che hanno ricadute immediate sulla contabilizzazione economica statale e sulla salute del cittadino che potrebbero essere riconosciute con un premio economico come la detrazione fiscale. In tal modo le utility continuerebbero a guadagnare sull'energia venduta con le colonnine di ricarica, la competizione continuerebbe per fornire un servizio sempre migliore a costi più bassi, favorirebbe l'uso dei veicoli elettrici che è l'obiettivo che si è dato la Ue col 50% di veicoli elettrici venduti entro 2030 e il 100% nel 2050.
Detrazione fiscale anche ai privati, aziende, per tutti coloro che utilizzano un veicolo elettrico dei costi energetici affrontati durante l'anno.
.
2 commenti:
Più che aiutare gli elettrici ritengo più giusto togliere l'aiuto ai fossili.
Probabilmente le due cose potrebbero essere sinergiche.
Posta un commento