In questi ultimi giorni anticipazioni giornalistiche che riguardavano la bozza allo studio da parte dei tecnici del ministero competente prefiguravano il dimezzamento del contributo concesso fino alla fine del 2009 al mondo dell'automobile: 750 euro per chi rottama un'auto Euro 2 o precedente, per passare a una Euro 4 o 5 a patto che sussistesse la certificazione europea che il nuovo modello avesse emissioni di CO2 non superiori ai 135 grammi al Km.
Si immaginava che restasse in vigore un contributo di 1.500 euro solo per quelle auto che emettessero meno di 115 grammi al chilometro, riduzione valida anche per chi avesse comprato un'auto a GPL (1.000 o 1.500 euro a seconda delle emissioni), mentre sarebbe salito a 3.000 euro il bonus per l'acquisto di un'auto elettrica (quindi 1.500+3.000 = 4.500 euro) o a metano. Si vociferava che ai motocicli a bassa emissione sarebbe andato un contributo pari al 10% del prezzo di listino fino a un massimo di 750 euro per chi sostituisce con un Euro 3 un vecchio euro 0 o Euro 1. Nessuna illazione era pervenuta per le due ruote elettriche.
Invece? Di ritorno ieri da una riunione informale dei ministri dell'Industria europei a San Sebastian (Spagna) il nostro ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola ha dichiarato che si era stabilito che nessuna fra le nazioni UE avrebbe continuato ad erogare contributi all'acquisto di auto. Comunque era nell'intenzione del nostro governo di indirizzare fondi destinati al consumi di altri prodotti (frigoriferi, lavatrici e simili) ed alla ricerca e allo sviluppo 'anche' di auto elettriche.
Scajola: "Credo sia opportuno quest'anno dare incentivi ad altri settori che hanno bisogno di essere spinti. Nel 2009 il governo ha incentivato fortemente il settore auto. Mi pare che qui a San Sebastian stia prevalendo la tesi di uscire dal sistema di incentivi sul settore delle quattro ruote..... dare certezze altrimenti i consumi frenano. Credo quindi che sia opportuno quest'anno dare aiuti ad altri comparti". Scajola ha precisato che per il settore delle quattro ruote gli interventi del governo si concentreranno sull'innovazione e la ricerca..
2 commenti:
Vorrei aggiugnere qualcosina sulla questione Fiat.
Marchionne ha detto che dallo Stato Italiano la Fita non ha mai preso un euro.
Vero.
Ma ha usato la cassa integrazione per tenere legati all'azienda gli operari ed i tecnici migliori.
Anche durante le ristruturazioni aziendali (leggasi adeguamento degli impianti produttivi alle nuove linee di modelli) che nulla avevano che fare con le crisi aziendali era comodo che lo stipendio dei propri operai venisse pagato da mamma Stato.
Per poi richiamarli gli operai al momento opportuno.
Se questo personale necessario alla produzione fosse migrato verso altre realtà produttive la Fiat avrebbe chiuso da un pezzo.
Altra bufala da sfatare : la Fiat è il simbolo del prodotto pensato e costruito e finanziato in Italia.
Vero ai tempi dell'Autarchia.
Adesso il prodotto viene disegnato in Italia, assemblato con componentistica fatta chissà dove, costruito in Polonia o in Brasile, con capitale delle banche creditrici.
Si.
Perchè le banche ritengono che invece di far fallire la Fiat è meglio tenerla in vita vegetativa in cambio di succulenti interessi.
E gli azionisti ?
I piccoli non contano.
I grandi sono le finanziarie.
Legati con le banche creditrici.
Così vivono di interessi e di dividendi.
Qualcuno disse :
<< Si privatizzano gli utili, si socializzano le perdite >>.
Si, tutto vero, Silvano, m aun articolo di questi giorni di Scalfari mi ha fatti riflettere che la Fiat è stata anche utilizzata da alcuni (molti) politici a fini clientelari per far crescere il consenso nel loro bacino elettorale. Questo mondo sfumato tra politica/interessi/industria fa ricadere i malefici su qualcuno . Quel qualcuno siamo tutti noi.
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