L'altro giorno suggerivo che la batteria adatta ad un veicolo elettrico avrebbe dovuto avere una capacità sufficiente per percorrere 100 km. Un dato puramente indicativo e preso a pretesto per esporre le motivazioni per cui non fosse assolutamente necessario spingerci oltre un certo limite chilometrico per non aggravare inutilmente il costo di un veicolo con oneri in massima parte non del tutto necessari per una buona percentuale di automobilisti.
Qui, in questo post di oggi, vado ancora una volta contro corrente dichiarando che la miglior condizione di ricarica di un veicolo elettrico è quella lenta effettuata di notte. Una recente ricerca della IBM evidenziava che un comune automobilista statunitense consuma la bellezza di 15 ore ogni anno della sua vita portando la sua auto alla stazione di servizio pompa, attendendo alla pompa di riempire il serbatoio con la benzina. Il grande vantaggio dei possessori di veicoli elettrici invece è quello di avere la 'pompa di benzina' nella propria abitazione, una comune presa elettrica dell'impianto casalingo può ottemperare alla necessità di ricarica mentre ognuno di noi si trova beatamente nel proprio confortevole letto nelle ore notturne, d'inverno, d'estate e in ogni condizione climatica, per dormire o per altro.
Se poi un giorno dobbiamo fare un viaggetto più lungo di 100 km, possiamo benissimo concederci qualche pausa alla stazione di ricarica in autostrada mentre beviamo un caffè ristoratore al bar. L'opzione della carica veloce non più un tabù.
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2 commenti:
tra l'altro, il prezzo dell'energia elettrica di notte è nettamente inferiore al prezzo pagato di giorno
chi ha avuto l,auto a metano negli anni 70 o 80 sa bene che cos'è la ricarica lenta. Ci si fermava almeno 15_20 minuti e si aspettava fuori dall'auto. Erano situazioni molto rilassanti che rimpiango da quando hanno velocizzato le operazioni di carica.
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