Allarme a Fukushima per la temperatura del reattore n.2

Improvvisamente si è innalzata la temperatura al reattore n. 2 della centrale di Fukushima 1.

Dopo il disastro nucleare del marzo dello scorso anno la Tepco Co. cerca di uscire dall'emergenza senza, evidentemente riuscirci.

Si considerava in sicurezza il reattore n. 2 con l'annuncio che finalmente si era riusciti a raffreddarlo portandolo ad una temperatura al di sotto dei 100°C, anche intorno ai 42-45°C. Poi le letture di un termometro nella parte inferiore del vessel, il recipiente  di contenimento a pressione, del reattore n ° 2 è passato da 50,8 gradi alle 5 del mattino del 1 ° febbraio a 73,3 gradi alle 7 del mattino il 6 febbraio.

Dopo l'immissione di un importante flusso dell'acqua di raffreddamento aumentato fino a 10.6 tonnellate rispetto alle 8,6 tonnellate di due giorni prima, la temperatura è scesa a 69,2 gradi alle 5 del pomeriggio il 6 febbraio. Quella stessa notte, TEPCO ha iniettato  acido borico nel reattore per evitare criticità, il punto in cui una reazione di fissione nucleare diventa autosufficiente. L'acido borico assorbe neutroni, che inducono fissione nucleare. TEPCO prevede inoltre di aumentare la quantità di acqua di raffreddamento di ulteriori 3 tonnellate all'ora.

In effetti la lettura di una temperatura di 80 gradi o più sul fondo del recipiente a pressione rappresenta un forte  campanello d'allarme poiché il margine di errore è di 20 gradi per i termometri nel reattore. Pertanto, una lettura superiore a 80 gradi potrebbe significare una temperatura effettiva di oltre 100 gradi, con la malaugurata evenienza  di compromissione dello stato del reattore in shutdown freddo.

(i grafici vengono da Asahi Shimbun)