Il Giappone si muove in modo concreto verso il tuttoelettrico anche grazie a consistenti aiuti da parte del ministero. Il titolo dell'articolo di Quattroruote sotto riportato è "auto del futuro", impropria definizione 'del futuro' direi. L'articolista non sa che anche nella nostra piccola Italia abbiamo ORA le presunte auto del futuro.
Utilizziamo da anni le batterie Zebra, abbiamo la Panda che percorre 130/150 chilometri, furgoni e bus da 150 a 200 chilometri di percorrenza. Inoltre già abbiamo le batterie al litio che non hanno problemi di infiammabilità (quelle ai polimeri), con densità energetica di 180 wh/kg, e cicli di vita di 2.500 perdendo meno del 4% della loro capacità iniziale. Per quanto riguarda i prezzi sto verificando che decrescono rapidamente in funzione della quantità assorbita dal mercato. Se i nostri vertici politici avessero altrettanto attenzione verso i veicoli elettrici di quelli giapponesi ....
Auto del futuro/2
ELETTRICHE DAL GIAPPONE
Le industrie giapponesi, sostenute con decine di milioni di euro dal potente ministero della industria Meti, hanno recentemente ottenuto grandi risultati riguardo alle batterie elettriche per autotrazione. Sono stati raggiunti notevoli miglioramenti nella densità energetica (oltre 100 Wh/kg) e nella densità di potenza (1700 W/kg), con un contemporaneo miglioramento anche della sicurezza e della durata: l'infiammabilità sembra ormai essere sotto controllo e alcuni tipi di batterie al litio sopportano quasi 2000 cicli di carica e scarica. Per il momento, quindi, le attività di ricerca si concentreranno soprattutto sulla riduzione dei costi (ancora superiori a 1000 euro/kWh) che, secondo le previsioni del Meti, dovranno ridursi di sette volte entro il 2015.
Inoltre la Tecpo, la principale società elettrica giapponese che oggi gestisce già 17 centrali nucleari, intende ampliare ulteriormente la sua produzione termonucleare, che però si caratterizza per un output costante, ovvero poco flessibile. Per usare al meglio questa energia "off-peack", la Tecpo ha quindi deciso di promuovere l'introduzione di auto elettriche a batteria, che si possono ricaricare di notte, proprio quando la richiesta di corrente è minore. Per dare il buon esempio, ha anche deciso di sostituire la maggioranza del proprio parco vetture con auto elettriche, commissionando a Mitsubishi e Subaru circa 3000 mezzi, che entreranno in servizio entro i prossimi tre anni (nelle foto, la Mitsubishi "i" e la Subaru "R1" elettriche).
Anche diverse case non automobilistiche, come la Showa Aircraft, per diversificare le proprie attività hanno iniziato a sviluppare vetture elettriche performanti. Per esempio, è stato messo in vendita un furgoncino, dotato di batteria Zebra e di un'autonomia di 150 km, a un costo inferiore ai 20.000 euro.
Alcune aziende, infine, stanno ottenendo notevoli successi commerciali grazie alle nuove tecnologie. Tra queste, la Reva, che appartiene al gruppo indiano Maini, ha già venduto oltre 1800 esemplari di una vettura elettrica biposto, paragonabile per foma e dimensioni alla Smart. Questa vettura sta diventando "l'oggetto dei desideri" dei Londinesi, che ne hanno già acquistate già più di 600 per evitare di pagare la famosa tassa di ingresso al centro città.
Quattroruote
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