Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 18 ottobre 2013

Batterie in materiale composito di fibre di carbonio e resina polimerica

Nel 2010 si raccontava che i ricercatori dell'Imperial College di Londra ed i loro partner europei, tra cui Volvo Car Corporation, stavano sviluppando un materiale che poteva essere utilizzato di accumulare e restituire energia elettrica oltre che avere in più due caratteristiche importanti. La sua leggerezza permetterebbe di guadagnare un 15% nel peso e la sua resistenza lo renderebbe atto a formare la struttura di parti delle auto o apparecchiature elettroniche.
Il materiale composito di fibre di carbonio e resina polimerica in via di sviluppo era in grado di accumulare e scaricare grandi quantità di energia molto più velocemente rispetto alle batterie tradizionali. Non sottostando a processi chimici avrebbe avuto il vantaggio di non degradarsi nel tempo in quanto non comporta una reazione chimica, un po' come i supercaps.
Per le caratteristiche sommariamente descritte, questo materiale avrebbe potuto essere utilizzato nei veicoli ibridi  per renderli più leggeri, più compatti e con una maggiore efficienza energetica, e potenzialmente, essere utilizzato per gli involucri di molti oggetti di uso quotidiano, come telefoni cellulari e i computer il cui involucro diventerebbe anche sistema di accumulo di energia elettrica, rendendo i dispositivi più piccoli, più leggeri e facilmente trsportabili; un navigatore satellitare sottile come una carta di credito. Nelle auto, con il nuovo materiale, si sarebbe potuto realizzare il tetto, le portiere e il cofano come pure l'involucro che nel bagagliaio ingloba e nasconde la ruota di scorta.
Questo è quanto si prefiggevano i ricercatori nel 2010 con un finanziamento nell'ambito di un progetto di ricerca dell'Unione Europea con 3,4 milioni di euro per il progetto. Da allora sono passati 3 anni. Adesso l'Imperial College di Londra è diventato il capofila accademico insieme ad altre otto grandi partecipanti in un progetto nel quale  Volvo Car Group è l'unica casa automobilistica. E' stata realizzata a questo scopo una vettura Volvo S80 sperimentale ha ora parti nella combinazione di fibre di carbonio e resina polimerica, con un nanomateriale molto avanzato tecnologicamente nella funzione di super condensatori strutturali, i pannelli delle porte, il baule e l'involucro della ruota di scorta, con un sostanziale risparmio di spazio ed in grado di immagazzinare energia e restituirla all'occorrenza per far funzionare il motore elettrico. Lo storage avviene mediante la rigenerazione di energia in fase di rilascio, l'uso del freno rigenerativo di energia, o inserendo una spina in una rete elettrica di alimentazione. Il materiale ha dimostrato di essere in grado sia di essere strutturalmente valido, duttile e resistente, sia di ricaricarsi più velocemente rispetto alle batterie tradizionali. Sembra che sia così resistente da poter sostituire il roll-bar delle auto da rally e procurare l'energia di una batteria da 12V per l'avviamento del motore termico.
La sperimentazione va avanti.



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