Come avevamo segnalato qualche settimana fa il Governo giapponese ha intrapreso (anche) la strada della geotermia per sostituire l'energia nucleare . Lo ha dovuto fare modificando una legge che stabiliva l'intangibilità dei parchi nazionali ma sacrificando il meno possibile la struttura e l'habitat delle zone interessate. Un primo assaggio per verificare questa doppia esigenza di produzione di energia elettrica e della salvaguardia dell'ambiente verrà nel territorio più colpito dal Grande Terremoto e dal disastro nucleare della centrale nucleare di Fukushima n° 1. La scelta va a Bandai-Asahi National Park nella prefettura di Fukushima appunto, dove si ritiene possano essere ottenute un numero di vasche sotterranee di acqua calda e vapore capaci di generare circa 270 MW di elettricità. Altri siti candidati per ulteriori insediamenti geotermici sono due aree parco in Hokkaido, tre nella Prefettura di Akita oltre a Bandai-Asahi National Park, nei pressi di Fukushima città. Essi sono progettati per avere una capacità di energia geotermica di 600 MW pari a circa la metà della capacità di un tipico reattore nucleare.
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Per questa analisi, programmazione e sperimentazione il ministero dell'industria spera di incoraggiare le imprese a entrare nel business della generazione geotermica avendo l'intenzione di assegnare circa 10 miliardi di yen 122 milioni) nel bilancio 2012 per sovvenzioni per lo sviluppo della geotermia e altre misure adatte allo stesso fine.
Lo schema in alto è preso dall'Asahi Shimbun online
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