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lunedì 14 marzo 2011

Fukushima, reattore n. 2 a 'secco'. Rischio fusione

Alle 12.25 giungono preoccupanti notizie dalla BBC. Gli operatori della centrale nucleare danneggiata di Fukushima dicono che è possibile che l'acqua di raffreddamento ad uno dei reattori sia evaporata, Reuters. 

La società proprietaria dell'impianto dice che non può escludere la possibilità che le barre di combustibile nucleare nel reattore numero 2 (nel cerchio giallo) siano state esposte con il rischio adesso di fusione. (in rosso i reattori 1 e 3 dove sono avvenute le esplosioni).

Da Wikipedia.

L'Incidente di Three Mile Island

L'incidente di Three Mile Island avvenne nella Centrale nucleare di Three Mile Island nel 1979 e fu il più grave incidente nucleare avvenuto negli Stati Uniti, sebbene non abbia causato morti accertate.

L'incidente all'unità 2 avvenne esattamente alle ore 4:00 di mercoledì 28 marzo 1979, quando il reattore era a un regime di potenza del 97%. L'incidente ebbe inizio nel circuito di refrigerazione secondario con il blocco della portata di alimento ai generatori di vapore. Questo blocco portò nel circuito primario di raffreddamento del nocciolo ad un considerevole aumento della pressione del refrigerante, causando prima l'apertura di una valvola PORV di rilascio posta sul pressurizzatore e poi lo "SCRAM" (arresto di emergenza del reattore mediante l'inserimento delle barre di controllo). A questo punto la valvola di rilascio non si richiuse senza che gli operatori si rendessero conto del problema, anche perché non vi era nella strumentazione l'indicazione della reale posizione della valvola. Fu così che il circuito di raffreddamento primario si vuotò parzialmente e il calore residuo del nocciolo del reattore non poté essere smaltito. A causa di ciò il nocciolo radioattivo subì gravi danni. Gli operatori non poterono diagnosticare correttamente cosa avveniva e reagire in maniera adeguata. La strumentazione carente della sala di controllo e l'addestramento inadeguato risultarono essere le cause principali dell'incidente.

Durante l'incidente si ebbe una pericolosa fusione parziale del nocciolo e in conseguenza dei gravissimi danni riportati l'unità 2 fu chiusa ed è ancora oggi sotto monitoraggio, in attesa delle future azioni di decommissioning.
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2 commenti:

Silvano Robur ha detto...

Io rimango dell'opinione di sempre : dire NO, assoluto ed incondizionato al nucleare, è sbagliato.

Ci occorre un nucleare pulito, senza scorie, di cui esista almeno un impianto esistente da almeno 10 anni e colludato.

Non possiamo affidarci ad un impinato di terza generazione III+ che la Francia vuole propinarci.

Di questi impianti non ne esiste nessuno.

L'unico è in costruzione in Finlandia.

Doveva essere finito da un anno.

Ma difficoltà tecniche ne hanno rallentato la costruzione.

Ma perchè l'Italia deve prendersi la responsabilità di un impianto che non ha mai costruito nessuno ?

Perchè di impianti di terza generazione III+ non ne esiste nemmeno un modello in scala ridotta.

Si.

Nemmeno un prototipo.

Fermi non costruì subito una centrale nucleare : costrui un piccolo reattore nucleare grande poco più di un estintore.

Nella letteratura scientifica leggo di piccoli reattori sperimentali al Torio, capaci di produrre la stessa quantità di energia con la minima quantità di scorie radioattive che decadono naturalmente nell'arco di 200 - 300anni contro i 30000 anni delle centrali tradizionali.

Ma perchè dobbiamo costruire centrali di cui non esiste nessun esempio funzionante ?

Per di più basandosi su di una tecnologia obsoleta ?

Perchè non puntare sul Torio ?

Massimo J. De Carlo ha detto...

Alla centrale nucleare finlandese di Olkiluoto si affianca quella francese di Flamanville. Non riescono a terminarle per vari problemi in fase costruttiva, anche di sicurezza, ed i costi sono lievitati di 2,5 / 3 volte rispetto a quelli preventivati. I francesi hanno trovato i fessi che ne vogliono fare una manciata. Bravi loro e fessi i fessi.