Con due settimane di ritardo dalla data prevista è terminata la costruzione dello scudo di protezione intorno al reattore n. 1 danneggiato (fuso) dell'impianto nucleare di Fukushima messo fuori uso dal terremoto e dallo tsunami dell' 11 marzo di quest'anno.
Grazie ad un articolo di Asahi Shimbun online apprendiamo che il 14 ottobre la Tokyo Electric Power Co. ha ultimato la realizzazione di un involucro intorno al reattore esploso con pannelli in fibra di poliestere che dovrebbero evitare ulteriori perdite di sostanze radioattive dall'impianto. I lavori erano iniziati nel mese di agosto.
L'edificio di copertura ha dimensioni di 47 metri per 42 e 54 metri di altezza su cui è stato installato anche un sistema di ventilazione che assorbe materiali radioattivi attraverso un filtro capace di risucchiare circa 40.000 metri cubi di aria all'ora e di ridurre la densità di sostanze radioattive a circa un decimo del livello corrente.
La copertura è stata facile da costruire sfruttando quello che restava dopo l'esplosione senza utilizzare viti o bulloni essendo stata progettata per appoggiarsi sulla preesistente costruzione del reattore capace di resistere anche a forti venti.
Tepco prevede di mantenere in piedi la nuova struttura per circa due anni quando sarà sostituita da una copertura più robusta e chiusa ermeticamente per poter avviare l'operazione di recupero barre di combustibile danneggiate.
La stessa azienda elettrica ha dichiarato che prevede di iniziare i lavori per coprire gli edifici dei reattori n. 3 e n. 4, anch'essi gravemente danneggiati dopo le esplosioni di idrogeno, nell'estate del prossimo anno.
Leggere anche:
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- I sei rattori nucleari di Fukushima 1
- Giappone, disastro senza precedenti prove di resilienza della società
- L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica - IAEA
- -4,-3, -2, -1, tutti i reattori fuori uso. Sayonara Fukushima. Allarme nucleare
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2 commenti:
O.T. rispetto al post di oggi: gli EV stnno cominciandio a dare veramente fastidio, visto l'odio con cui ci si scaglia contro.
Visto questo? http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/17/auto-elettriche-ancora-troppo-costose-i-treni-sono-il-futuro-della-mobilita-verde/164292/comment-page-1/#comments (per non parlare dei commenti su efficienza, manutenzione, autonomia e H2)
Ho letto il report originale (credo, visto che sul fatto non sembra esserci link alla fonte) http://www.lowcvp.org.uk/assets/pressreleases/2020-30%20Final.pdf
Effettivamente, anche quelli del Low Carbon Vehicle Partnership non sembrano avere idee molto chiare, soprattutto su biofuel e H2. Mi sa tanto di emanazione lobbistica.
Non saprei dirti se quella copertura serva per qualcosa di utile se non per un uso stilistico.
:-))
Non vedere è meglio per le elezioni...
Ciao
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