Upa e Cna: 'Accise, dumping e controlli al Brennero il 25% delle nostre aziende è stata costretta a chiudere' . 'Se non ci verranno corrisposti i 400 milioni di euro promessi, siamo pronti ad un fermo molto simile a quello del 2007'.
Sono gli autotrasportatori di Upa e Cna a minacciare il blocco dei tir se, dopo l'incontro nazionale di Roma previsto per il prossimo 30 maggio, il governo non darà garanzie per la distribuzione reale dei 400 milioni di euro già stanziati lo scorso novembre su accise, deduzioni forfettarie, sconti autostradali e fondi per lo sviluppo.
'Dal 2008 ad oggi circa il 25% delle nostre aziende hanno chiuso i battenti' spiegano i presidenti degli autotrasportatori di Upa e Cna . 'Il settore è rallentato da una burocrazia illimitata, mentre cresce addirittura del 30% la presenza di camion dell'est Europa che fanno cabotaggio qui da noi, soprattutto nel Nordest, grazie a un dumping sul costo dei carburanti e del lavoro che rischia di schiacciarci'. Ma sono anche altri i fattori di incertezza di un settore pronto alla più eclatante delle proteste.
'A novembre il governo ha deciso di togliere tutte le deduzioni sulle accise per i veicoli Euro O, Euro 1 e Euro 2 colpendo di fatto le imprese con un taglio che va dai 4.000 ai 9.000 mila euro annui' spiega Piercarlo Pedroletti, presidente della Fita-Cna di Padova. 'Molti dei nostri si trovano a dover pagare il gasolio a prezzo pieno e non potranno cambiare mezzo perché quello vecchio avrà perso ogni valore. Anche gli altri però ora come ora non hanno alcuna idea di quando verranno loro restituite le accise e l'incertezza contribuisce ad innervosire le aziende'. Ma è anche il rischio di rallentamenti al passaggio delle merci sul Brennero ad aumentare il disagio della categoria.
'Per il Brennero passa la gran parte di quei 12,7 miliardi di euro di merci che il Veneto esporta m Nord Europa' spiega Michele Varotto, presidente degli autotrasportatori di Upa. 'Parliamo di 29 milioni di tonnellate di prodotti che rallenteranno la loro corsa aumentando le difficoltà delle nostre aziende. Al governo chiederemo risposte concrete, in caso contrario siamo pronti ad un blocco come non se ne vedevano in Italia da quasi 10 anni'.
Anche la giornata dell'autotrasportatore di Carmignano di Brenta prevista per il 5 giugno, storicamente un'occasione di festa, rischia così di trasformarsi m una giornata di protesta dalle conseguenze imprevedibili.
Sono gli autotrasportatori di Upa e Cna a minacciare il blocco dei tir se, dopo l'incontro nazionale di Roma previsto per il prossimo 30 maggio, il governo non darà garanzie per la distribuzione reale dei 400 milioni di euro già stanziati lo scorso novembre su accise, deduzioni forfettarie, sconti autostradali e fondi per lo sviluppo.
'Dal 2008 ad oggi circa il 25% delle nostre aziende hanno chiuso i battenti' spiegano i presidenti degli autotrasportatori di Upa e Cna . 'Il settore è rallentato da una burocrazia illimitata, mentre cresce addirittura del 30% la presenza di camion dell'est Europa che fanno cabotaggio qui da noi, soprattutto nel Nordest, grazie a un dumping sul costo dei carburanti e del lavoro che rischia di schiacciarci'. Ma sono anche altri i fattori di incertezza di un settore pronto alla più eclatante delle proteste.
'A novembre il governo ha deciso di togliere tutte le deduzioni sulle accise per i veicoli Euro O, Euro 1 e Euro 2 colpendo di fatto le imprese con un taglio che va dai 4.000 ai 9.000 mila euro annui' spiega Piercarlo Pedroletti, presidente della Fita-Cna di Padova. 'Molti dei nostri si trovano a dover pagare il gasolio a prezzo pieno e non potranno cambiare mezzo perché quello vecchio avrà perso ogni valore. Anche gli altri però ora come ora non hanno alcuna idea di quando verranno loro restituite le accise e l'incertezza contribuisce ad innervosire le aziende'. Ma è anche il rischio di rallentamenti al passaggio delle merci sul Brennero ad aumentare il disagio della categoria.
'Per il Brennero passa la gran parte di quei 12,7 miliardi di euro di merci che il Veneto esporta m Nord Europa' spiega Michele Varotto, presidente degli autotrasportatori di Upa. 'Parliamo di 29 milioni di tonnellate di prodotti che rallenteranno la loro corsa aumentando le difficoltà delle nostre aziende. Al governo chiederemo risposte concrete, in caso contrario siamo pronti ad un blocco come non se ne vedevano in Italia da quasi 10 anni'.
Anche la giornata dell'autotrasportatore di Carmignano di Brenta prevista per il 5 giugno, storicamente un'occasione di festa, rischia così di trasformarsi m una giornata di protesta dalle conseguenze imprevedibili.
Fonte: Gestoricarburanti
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