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lunedì 27 marzo 2017

Acqua, Italia a secco, 14 mld danni da siccità in 10 anni

L’inverno climatologico che si è chiuso con il 24% di pioggia in meno è solo l’ultimo segnale dei profondi cambiamenti nella disponibilità di acqua e nella distribuzione della pioggia in Italia con la tendenza alla tropicalizzazione del clima che ha provocato danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la giornata mondiale dell’acqua si “festeggia” con l’Italia a secco per la mancanza di precipitazioni. Il fiume Po è in magra come ad agosto con il livello idrometrico che al Ponte della Becca che misura -2,7 metri, un metro piu’ basso dello scorso anno, ma la situazione di difficoltà in cui versa il Paese è evidente dai principali bacini idrografici.
Secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti, lo stato di riempimento del lago Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1% quello del Lago di Como al 17,1% mentre piu’ positiva è la situazione del Garda con il 79,2%.

Al Nord in Piemonte e in Emilia Romagna il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai livelli minimi dal 2010, ma in difficoltà sono anche la Lombardia dove è già attivato da settimane l`Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Nel resto della Penisola la situazione è a macchia di leopardo con Abruzzo, Basilicata e Sicilia, che segnalano le più basse disponibilità idriche degli ultimi anni. Siamo di fronte - precisa la Coldiretti - agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccità e forti piogge a carattere alluvionale rappresentano - sottolinea la Coldiretti - gli eventi climatici che si sono maggiormente abbattuti sulle Regioni italiane.

La siccità - precisa la Coldiretti - rappresenta l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due eventi gravi, nel 2003 e nel 2012, interessando maggiormente le aree del Nord e del Centro Italia. Per quanto riguarda i fenomeni precipitativi forti, i danni - continua la Coldiretti - riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture, con rispettivamente il 30, 40 e 30% dei danni complessivi. I cambiamenti climatici - osserva la Coldiretti - impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

Servono - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.






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2 commenti:

themoga ha detto...

La causa non potrebbe essere il controllo climatico attuato da anni attraverso le chemtrails?

Massimo J. De Carlo ha detto...

Non abbiamo bisogno di fare ricorso alle fantasie delle scie chimiche quando sappiamo benissimo che i cambiamenti climatici sono opera dell'uomo per l'uso sfrenato del petrolio e gas introducendo CO2 in atmosfera.