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sabato 24 novembre 2018

Maltempo e cambiamenti climatici, il 2018 l’anno più caldo di sempre e 478 trombe d’aria in Italia, +121%


Maltempo, il 2018 l’anno più caldo di sempre
Nonostante le violente manifestazioni temporalesche che a macchia di leopardo hanno colpito  durante l’anno, il 2018 si classifica fino ad ora come l’anno più caldo di sempre in Europa dove le temperature sono risultate superiori di 1,84 gradi alla media storica (1910-2000). È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti relativa ai primi dieci mesi dell’anno sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre dai quali si evidenzia peraltro che a livello planetario il 2018 si colloca fino ad ora al quarto posto tra gli anni più bollenti facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, superato solo nell’ordine dal 2016 che si classifica al primo posto, dal 2017 e dal 2015.
La tendenza al surriscaldamento – sottolinea la Coldiretti – è evidente anche in Italia dove nel 2018 non si sono mai registrate temperature così elevate dal 1800 con valori superiori di 1,77 gradi la media storica secondo l’Ispra. E l’anomalia – precisa la Coldiretti – continua in autunno con lo sconvolgimento dei cicli di piante e animali. La classifica degli anni interi più caldi da oltre due secoli si concentra infatti nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – continua la Coldiretti – anche il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001 e poi il 1994.
Un processo che è accompagnato da una progressiva tropicalizzazione del clima con il moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato solo quest’’anno fino ad ora danni per 1,5 miliardi di euro all’agricoltura secondo la Coldiretti. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma e – sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

Maltempo, 478 trombe d’aria in Italia nel 2018 (+121%)
Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state 478 le trombe d’aria in Italia, più del doppio (+121%) di quelle registrate nello stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti al su dati ESWD, l’anagrafe europea degli eventi meteo estremi che ha registrato in Italia oltre mille fenomeni nel 2018 fra tornado, bombe d’acqua, tempeste di fulmini, valanghe e bufere di neve. L’ultima ondata di maltempo conferma dunque anche nella Penisola la tendenza ai cambiamenti climatici che – sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo.
L’eccezionalità degli eventi atmosferici – precisa la Coldiretti – è ormai diventata la norma. Gli effetti si fanno sentire nelle città e nelle campagne dove nel 2018 si contano fino ad ora – stima la Coldiretti – danni per oltre 1,5 miliardi di euro tra coltivazioni distrutte, alberi sradicati, serre distrutte, edifici scoperchiati, aziende allagate, smottamenti e frane. L’Italia si colloca – continua la Coldiretti – tra i dieci Paesi più colpiti al mondo per alluvioni, siccità, tempeste, ondate di calore e terremoti che negli ultimi venti anni hanno provocato perdite al Belpaese per 48,8 miliardi di euro secondo dati UNISDR, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di disastri naturali.
Una situazione che – conclude la Coldiretti – conferma l’esigenza per il Paese di porsi in prima fila nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici che mettono a rischio la sicurezza della popolazione, specie ed ecosistemi, la produzione agricola e le altre attività economiche.

Comunicati Coldiretti


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