Il caldo anomalo ad ottobre manda la natura in tilt. Se i boschi bruciano per la vegetazione secca nelle campagne i diffusi deficit di pioggia e le temperature superiori alla norma hanno lasciato i terreni asciutti, compatti, di difficile lavorazione anche per le semine che non trovano le condizioni ottimali per arrivare a una corretta germinazione dei semi, tanto che se permangono queste condizioni, occorre preventivare risemine.
Caldo e siccità sono fattori stressanti per la vegetazione, in primo luogo sulle gemme delle piante da frutto, che con queste temperature possono germogliare con fioriture autunnali anomale, che preoccupano per i raccolti estivi, che potrebbero essere in parte compromessi.
È curioso anche vedere nei boschi la fioritura delle viole, uno dei primi fiori primaverili che sboccia dopo l’inverno. E preoccupano anche gli insetti che trovano nel caldo anomalo autunnale le condizioni migliori per svilupparsi dilatando enormemente la propria capacità riproduttiva tanto che c’è il rischio di una vera e propria invasione di insetti nelle coltivazioni nella prossima primavera/estate.
Fonte Coldiretti
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