C'è una crisi economica? Si, ma soprattutto c'è una crisi intellettuale che non riesce a modificare il proprio modo di pensare il futuro se non attraverso strumenti desueti e inadatti. Qualche volta, quasi sempre, è necessario 'sfruttare' ciò che di buono è stato fatto nel passato semplicemente adeguando e aggiornando marginalmente l'esistente. del tutto consono alle necessità odierne.
Il tram è visto da alcuni medici seicenteschi col becco come uno strumento moderno e la tranvia come un'opera taumaturgica capace di risolvere, sanare i problemi dei trasporti urbani, la cosiddetta 'cura del ferro' (un lassativo che costa quanto una finanziaria). La 'cura' capace di risolvere i problemi del traffico a Firenze, dimenticando i costi sottostimati e bulimici in tempi grami quali sono i nostri di oggi giorno, adesso sta per essere dimenticata, rinchiusa in un cassetto, a doppia mandata di chiave, per ritirar fuori, aggiornandole, due linee metro di superficie già esistenti e trascurate, a costi irrisori se confrontati con le linee tranviarie 2 e 3 che si vorrebbero fare ma che non si faranno mai, mai più. Leggete questo l'intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo.
“I lavori per le linee 2 e 3 della tramvia sono fermi; ultimo inciampo in ordine di tempo (dopo un ritardo di un anno sull'inizio previsto dei lavori), veniamo ora a sapere che le ditte hanno problemi con i prestiti bancari i cui interessi potrebbero salire da 5 a 6.5 e perfino 7%. Risultano perciò inadempienti, liberando il Comune dagli impegni presi senza pagare penali di sorta.
Un'occasione d'oro per cancellare i tracciati delle linee 2 e 3 e, sempre ricorrendo alla 'cura del ferro' per il trasporto pubblico locale, utilizzare in alternativa due tratte della rete ferroviaria esistente, rispettivamente da Porta a Prato-Leopolda-Puccini-Cascine fino alle Piagge, e da Rifredi-Dalmazia-Macelli fino a S.M.Novella.
Si attiverebbe così un metrotreno, o metropolitana di superficie, che noi abbiamo proposto da tempo e che può rappresentare una valida alternativa di trasporto metropolitano, senza impattare sull'ambiente e risparmiando larga parte dei 37,692 milioni di euro previsti in bilancio comunale nel triennio 2012-2014 per le linee 2 e 3 della tramvia. Tutti soldi pubblici provenienti da mutui bancari (per 14.100 milioni) e da proventi di (presunte) alienazioni (per 21.9 milioni) che i fiorentini si troveranno a dover pagare per un'opera sostituibile con la sistemazione ecologicamente vantaggiosa e assai più veloce della rete ferroviaria esistente.
In questo senso ho presentato un ordine del giorno, collegato al Bilancio di previsione 2012 in discussione lunedì prossimo”.
Bene. Fermato il tram, partita la metropolitana di superficie con qualche ammodernamento, sarà il caso di riaprire il discorso delle tratte cittadine coperte dal filobus ( altro strumento del passato, recente, ed ancora più che valido ) mandando in pensione definitivamente gli autobus alimentati dagli inquinanti e sempre più derivati del petrolio e dal metano (pericoloso per il nostro pianeta), per passare definitivamente al filobus. Non ci sono soluzioni diverse da queste, è ora di modificare paradigmi vecchi e inadatti. Non sia il tram un vizio da grande opera che conosciamo inutile come il carrozzone della TAV di Val di Susa, una nuova linea ferroviaria da costruire quando l'altra, esistente, è sotto utilizzata.
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Il tram è visto da alcuni medici seicenteschi col becco come uno strumento moderno e la tranvia come un'opera taumaturgica capace di risolvere, sanare i problemi dei trasporti urbani, la cosiddetta 'cura del ferro' (un lassativo che costa quanto una finanziaria). La 'cura' capace di risolvere i problemi del traffico a Firenze, dimenticando i costi sottostimati e bulimici in tempi grami quali sono i nostri di oggi giorno, adesso sta per essere dimenticata, rinchiusa in un cassetto, a doppia mandata di chiave, per ritirar fuori, aggiornandole, due linee metro di superficie già esistenti e trascurate, a costi irrisori se confrontati con le linee tranviarie 2 e 3 che si vorrebbero fare ma che non si faranno mai, mai più. Leggete questo l'intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo.
“I lavori per le linee 2 e 3 della tramvia sono fermi; ultimo inciampo in ordine di tempo (dopo un ritardo di un anno sull'inizio previsto dei lavori), veniamo ora a sapere che le ditte hanno problemi con i prestiti bancari i cui interessi potrebbero salire da 5 a 6.5 e perfino 7%. Risultano perciò inadempienti, liberando il Comune dagli impegni presi senza pagare penali di sorta.
Un'occasione d'oro per cancellare i tracciati delle linee 2 e 3 e, sempre ricorrendo alla 'cura del ferro' per il trasporto pubblico locale, utilizzare in alternativa due tratte della rete ferroviaria esistente, rispettivamente da Porta a Prato-Leopolda-Puccini-Cascine fino alle Piagge, e da Rifredi-Dalmazia-Macelli fino a S.M.Novella.
Si attiverebbe così un metrotreno, o metropolitana di superficie, che noi abbiamo proposto da tempo e che può rappresentare una valida alternativa di trasporto metropolitano, senza impattare sull'ambiente e risparmiando larga parte dei 37,692 milioni di euro previsti in bilancio comunale nel triennio 2012-2014 per le linee 2 e 3 della tramvia. Tutti soldi pubblici provenienti da mutui bancari (per 14.100 milioni) e da proventi di (presunte) alienazioni (per 21.9 milioni) che i fiorentini si troveranno a dover pagare per un'opera sostituibile con la sistemazione ecologicamente vantaggiosa e assai più veloce della rete ferroviaria esistente.
In questo senso ho presentato un ordine del giorno, collegato al Bilancio di previsione 2012 in discussione lunedì prossimo”.
Bene. Fermato il tram, partita la metropolitana di superficie con qualche ammodernamento, sarà il caso di riaprire il discorso delle tratte cittadine coperte dal filobus ( altro strumento del passato, recente, ed ancora più che valido ) mandando in pensione definitivamente gli autobus alimentati dagli inquinanti e sempre più derivati del petrolio e dal metano (pericoloso per il nostro pianeta), per passare definitivamente al filobus. Non ci sono soluzioni diverse da queste, è ora di modificare paradigmi vecchi e inadatti. Non sia il tram un vizio da grande opera che conosciamo inutile come il carrozzone della TAV di Val di Susa, una nuova linea ferroviaria da costruire quando l'altra, esistente, è sotto utilizzata.
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