Già sappiamo tutto sul contingentamento della Cina sulle esportazioni di elementi tanto importanti per la moderna industria elettronica. La Cina detiene il 95 % del commercio globale delle terre rare, i 17 elementi che potrebbero mettere a repentaglio l'intera industria mondiale qualora la Cina decidesse di ridurre ulteriormente le esportazioni. Per il momento non ci sono alternative concrete, immediate, per sostituire quel quantitativo strategico necessario al Giappone, il più colpito, Stati uniti e altri paesi per mantenere la leadership con i loro prodotti di alta tecnologia, cruciali per smartphone, computer, lampade fluorescenti compatte, apparecchiature mediche di imaging, raffinazione del petrolio e di molte delle tecnologie militari.
Quello che poteva essere un timore forse è una certezza. China tightens controls on rare earths production , questo è il titolo di un articolo sul New York Times. Il primo atto del Governo cinese per riorganizzare la commercializzazione delle t.r. è indirizzato alla repressione della produzione illegale. Avevamo già parlato dei 'Pirati delle terre rare' in un precedente post. La seconda azione è volta ad organizzare meglio la produzione favorendo (ordinando) fusioni tra le attuali compagnie operanti nelle estrazioni per controllare meglio le dinamiche dei costi e dei prezzi. I funzionari cinesi si sono lamentati per anni che una vigorosa concorrenza tra le molte piccole aziende minerarie di terre rare ha determinato una logica di concorrenza indirizzata verso prezzi troppo bassi. Ma il problema è acuito dalla simultanea presenza della criminalità organizzata locale che ha permesso di mantenere uno status fuori legge per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente corrompendo i funzionari locali grazie agli enormi guadagni in gioco.
Come detto la Cina ha ridotto le sue quote di esportazione
annuali
delle terre rare rispetto al 2006, in particolare negli ultimi due anni. Il governo mise in allarme tutto il mondo nel mese di settembre scorso, quando impose un embargo senza preavviso per due mesi, sulle spedizioni di terre rare verso il Giappone nel corso di una disputa territoriale. Poi decise di fermare alcune spedizioni verso gli Stati Uniti e in Europa per una settimana nel mese di ottobre.
Restiamo in attesa di sviluppi ulteriori e casini internazionali vari.
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