L'Associazione cinese dei costruttori di automobili piange sulla conferma delle sue previsioni di crescita del 5-8 % sulle vendite di veicoli globali di quest'anno.
Piange? Con percentuali del 5/8 % ? Le avessimo noi.
Si, piange se pensiamo alle oramai chimeriche cifre di una crescita esplosiva del 46 % e 32 % nel lontano 2009 e nel 2010 rispettivamente. Viste dai picchi stratosferici di 2 e 3 anni fa la crescita di quest'anno e una valle di lacrime per un Paese che ha bisogno di svilupparsi velocemente se non vuole crollare come un castello di carte.
Questo è un anno difficile per tutte le case automobilistiche anche in Cina, grandi o piccole. Il 2011 si era retto con la droga degli incentivi governativi ma adesso che non ci sono più incentivi sommando all'ancora peggiore influsso negativo dell'economia tutto il settore deve confrontarsi con un mercato asfittico privo di prospettive positive.
L'economia cinese è cresciuta al suo ritmo più lento da tre anni a questa parte nel mese di aprile-giugno, la domanda in patria e all'estero è rallentata, a conferma di un trend negativo nella quale il semestre è il peggiore degli ultimi 13 anni.
Tra i produttori globali, BYD, Dongfeng, SAIC e Brilliance China sono stati tra i peggiori di quest'anno.
Anche le marche di lusso tedesche hanno dovuto far ricorso a una guerra dei prezzi quest'anno in Cina per restare nei numeri, una mossa che potrebbe ulteriormente cannibalizzare le vendite e gli utili di mercato di massa. Gli acquirenti possono acquistare adesso una Toyota Corolla a 131.800 yuan (16 545 euro), più di un terzo in meno rispetto a due anni fa. Un' Excelle Buick, al quarto posto nella lista più venduto della Cina, si può avere a solo 76.900 yuan (9650 euro), dopo uno sconto del 23 %.
Ma non va male il solo settore delle auto, anche la vendita di autocarri è piatta costringendo i produttori di autocarri pesanti a ridimensionare gli obiettivi. Ne risente in particolar modo Dongfeng Motor Group Co che produce in collaborazione con Nissan Motor, Honda Motor e PSA Peugeot Citroen .
Ci sono un sacco di incertezze per il futuro se la zona euro continuasse a trascinare in basso l'economia e il mercato dell'auto potrebbe rallentare ulteriormente se nelle città si iniziasse a limitare le vendite di auto.Già è successo anche questo in Cina (accennavo qualcosa già nel Dicembre del 2011). Il traffico supercongestionato aveva indotto il Governo della città di Guangzhou ed il mese scorso aveva aderito Shanghai, Pechino e Guiyang a porre un limite alle vendite di auto, nel tentativo di ridurre la congestione cronica del traffico e l'inquinamento. Xian, una città nel nord-ovest verso l'interno, è stato costretto a fare marcia indietro da una mossa simile dopo una protesta pubblica. Altre città avrebbero preso in considerazione limitare le vendite di auto sono Chengdu, Hangzhou e Dalian. Questa in sintesi è l'analisi dell'Asahi Shimbun online.
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2 commenti:
Vedrai caro Massimo che cosa succederà all'aviazione "L'ov cost".
(sia l'amore che le uova hanno pure loro un prezzo)
Presto ci sarà una gran frittata.
Ciao!
Marco sclarandis
Ne sono pienamente convinto quanto te.
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