Ritornano e si stabilizzano gli sforamenti delle poveri sottili, le famigerate PM10, a Firenze. Il grafico riportato sotto è più che chiaro, tutte le centraline di rilevamento hanno segnalato lo sforamento negli ultimi giorni.
Il grafico è nostro, i dati sono ufficiali e sono quelli che ogni giorno l'ARPAT dirama nel proprio sito web dal 15 Novembre al 1 Dicembre. In diciassette giorni i picchi hanno il limite di legge, che è di 50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera, numerose volte. I danni sono sanitari., ne abbiamo parlato più volte qui su ME.
Il grafico è nostro, i dati sono ufficiali e sono quelli che ogni giorno l'ARPAT dirama nel proprio sito web dal 15 Novembre al 1 Dicembre. In diciassette giorni i picchi hanno il limite di legge, che è di 50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera, numerose volte. I danni sono sanitari., ne abbiamo parlato più volte qui su ME.
Sono stati richiesti provvedimenti e presi dall'amministrazione cittadina con delibere che impongono di ridurre i riscaldamento abbassando il termostato a 18 °C e 17 ° e limitando la circolazione stradale per i mezzi più inquinanti, ma evidentemente la cura è stata ininfluente. O l'inquinamento è più forte o i provvedimenti sono non congrui. Per quanto riguardo la parte d'inquinamento procurata dal riscaldamento abbiamo qualche dubbio sulla sua efficacia essendo oramai quasi totale il passaggio dal carbone/petrolio al metano. Vogliamo supporre che il metano inquini comunque? e non poco? Sul versante inquinamento da traffico pensiamo che fermare le auto Euro 0 o Euro 1 e le auto e i mezzi diesel da 0 a 2 abbia poco rilevanza per il fatto che forse ne sono rimaste ben poche, troppo poche per determinare un abbassamento dell'inquinamento se femate. Il problema sta nel traffico troppo elevato. L'adeguamento delle auto a normative più stringenti (Euro 3-4-5) poco influiscono positivamente sulla diminuzione del particolato anzi, in certi casi, si produce più particolato ultrafine che sappiamo essere ancora più pericoloso per la salute umana, sembra che diminuisca (ed in effetti è così) ma si aumenta il numero di polveri ultrasottili. Si parla di passaggio diretto dai polmoni nel circolo sanguigno con il fondato pericolo di ictus e attacchi cardiaci. A questo riguardo rileviamo che secondo i dati ARPAT le PM2,5 sono inferiori alle PM10 dal punto di vista ponderale (75-80%) ma numericamente molte di più e per questo molto più pericolosa.
Urgono provvedimenti coraggiosi ... e seri. A chi spetta promulgarli?
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