Ricarica wifi e in movimento
L'autostrada diventa elettrica
Un gruppo di ricerca di Stanford ha concepito una tecnologia wireless per trasmettere grandi quantità di corrente lungo una distanza di due metri. La scoperta potrebbe rivoluzionare il trasporto su strada e promuovere nuovi modi di veicolare l'energia di GIULIA BELARDELLI
L'articolo nella sua completezza lo potete leggere qui. Le caratteristiche non sono del tutte chiare se non il fatto che si sia riusciti a ricaricare (o utilizzare) l'energia trasferendola ad una frequenza appropriata da un punto fisso ad una vettura in movimento, distanti 6,5 metri ma l'obiettivo è quello di permettere il funzionamento anche a 10 metri. Ma non si capisce se è la distanza tra una bobina e l'altra o tra il veicolo e la bobina. Si parla poi di potenza 3kW e 10kW. L'efficienza sarebbe straordinariamente alta, 97%.
Qualcosa di simile è già in funzione in Corea, seppur diverso, il trenino OLEV, veicolo elettrico a ricarica induttiva lungo il percorso, realizzato dalla KAIST ( (l'istituto avanzato di scienza e di tecnologia della Corea) per il Seoul Grand Park di Gwacheon City nel nord ovest del Paese, nel quale si era raggiunta una efficienza di trasmissione di potenza di oltre il 70%. L'OLEV usufruisce di 'strisce di ricarica' suddivise in diversi metri di segmenti di lunghezza sotto il manto stradale. Come pure avevo già trattato l'argomento con il post I veicoli elettrici e la ricarica senza la spina del Novembre 2010 un sistema grazie al quale i veicoli elettrici si possono ricaricare per induzione senza utilizzare un cavo di collegamento tra la rete e il caricabatterie a bordo del veicolo, ma solo da fermi.
Le immagini in alto le abbiamo tratte dal manifesto della Standford University Wireless energy transfer to moving vehicles di Xiaofang Yu, Sunil Sandhu, Sven Beiker , Richard Sassoon and Shanhui Fan - Department of Electrical Engineering and Center for Automotive Research Global Energy and Climate Project, Stanford University.
Vediamo se nei prossimi mesi riusciremo a capirne di più.
Vediamo se nei prossimi mesi riusciremo a capirne di più.
Vuoi vedere che è un altro passo avanti verso i filocarri? Filocarri come alternativa descritta in Due idee elettriche per l'industria.
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Bè in effetti è da un paio di anni che esiste un prototipo di caricabatteria che sfrutta i segnali dispersi del wifi per ricaricare i cellulari, e mi sono sempre chiesto come mai non avessero tirato fuori un qualcosa di simile per le auto elettriche.
RispondiEliminaChe rammarico sapere tutti questi studi e qui non si riesce neanche a modificare uno scooter in elettrico!!!
97% di rendimento!?
RispondiEliminaSemplicemente non ci credo.
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Io metto questa notizia assieme a "Fusione fredda", "Idrogeno...", "Petrolio abiotico", ...
(Naturalmente spero sempre di sbagliare)
Nessuno si rsporrebbe, a torto o a ragione, ad un campo elettromagnetico così intenso da far muovere un'auto. Anche se la frequenza sarà bassa, presumo, le potenze saranno alte ed i rischi per la salute non trascurabili. Prevedo forti opposizioni.
RispondiEliminaComunque 97% di rendomento non mi pare così impossibile.
Nessuno si esporrebbe, a torto o a ragione, ad un campo elettromagnetico così intenso da far muovere un'auto. Anche se la frequenza sarà bassa, presumo, le potenze saranno alte ed i rischi per la salute non trascurabili. Prevedo forti opposizioni.
RispondiEliminaComunque 97% di rendomento non mi pare così impossibile.
Tecnicamente nulla di trascendentale, a Trieste però hanno fatto una sperimentazione con Stream che è fallita.
RispondiEliminahttp://www.tpltrieste.it/it/stream/stream_3.htm
markogts , non vorrei sbagliare , ma mi ricordo che lo Stream dell'Ansaldo traeva energia tramite lo strisciamento di pattini posti sotto le vetture .
RispondiEliminada wiki: Il progetto prevedeva l'utilizzo di una canalina realizzata in fibra di vetro, posizionata a livello del manto stradale come una rotaia, dalla quale le vetture sperimentali traevano l'energia elettrica per alimentarsi attraverso un captatore installato nella parte inferiore dell'autobus che "toccava" la stessa canalina; il sistema era costituito da una banda in rame su di un supporto magnetico, che correva all'interno della canalina. La canalina realizzata in materiale composito era pertanto isolante, la vettura dotata di uno specifico pattino magnetico transitando sulla canalina sollevava la banda di rame permettendo il contatto con lo strisciante e quindi il collegamento elettrico.
@ minuz: si riesce a trasformare uno scooter in elettrico, è solo che poi non te fanno usare.
RispondiEliminaCredo anch'io che le potenze in gioco diventino pericolose per la salute...ma di questo, semmai, ci avvertiranno dopo trent'anni di utilizzo.
Mimmo.