martedì 8 novembre 2011

Le ricadute economiche del nucleare dopo il disastro di Fukushima

Tra le pieghe del kimono nucleare ci sono cose che piano piano emergono grazie al disgraziatissimo terremoto e tsunami. Gli amministratori giapponesi cominciano a chiedersi se vale la pena continuare ad essere sotto la spada di Damocle di  un possibile e probabile futuro, nuovo incidente nucleare simile a quello avvenuto nel marzo di Marzo a Fukushima oppure liberarsene per sempre. Un articolo su Asahi Shimbun online lo rivela.
Sei mesi fa l'ex primo ministro Naoto Kan aveva chiesto alla Chubu Electric Power Co. (abbreviato in Chuden,  è il fornitore elettrico per la metà della regione Chubu dell'sola Honshū del Giappone)  di chiudere la sua centrale nucleare di Hamaoka a causa dei possibili rischi di un prevedibile potente terremoto, seguito da uno tsunami, nei prossimi anni. Adesso l'azienda di servizi energetici è pronta a ripartire dopo il rinforzo delle infrastrutture di salvaguardia e difesa. 

Ma i governi locali nelle vicinanze dell'impianto, a Omaezaki, Prefettura di Shizuoka, non sono sulla stessa lunghezza d'onda sul piano di Chubu Electric per far tornare in rete la produzione di energia. Il sindaco di Omaezaki non si è opposto al riavvio dell'impianto per il fatto che il 40 % delle entrate della sua città proviene da tasse di proprietà sulla centrale nucleare e dai sussidi relativi alla struttura. Ma la città di Makinohara, parte della quale si trova a soli 10 chilometri dalla centrale, vuole che sia chiusa definitivamente, preoccupata che un incidente possa allontanare un grande stabilimento automobilistico che attualmente insiste territorialmente nella sua giurisdizione. La Suzuki Motor Corp. potrebbe spostare una parte del suo impianto di Makinohara a causa dei rischi insiti nell'impianto di Hamaoka, il che sarebbe un duro colpo da sopportare per la città. 

A maggio  Kan aveva chiesto all'utility di fermare l'attività dell'impianto in quanto riteneva l'impianto nucleare il più vulnerabili del paese, per il fatto che si trova in una zona focale dove siste un'alta probabilità di un forte terremoto nei prossimi decenni secondo uno studio del governo. 

Chubu aveva messo due reattori della centrale off line a metà maggio, ma l'azienda ha in programma di rimetterli in servizio nel  dicembre 2012  dopo il completamento di una diga di protezione antitsunami alta 18 metri tra il mare e l'impianto. 

Il confronto tra le due città vicine di Omaezaki e Makinohara è venuto alla luce alla fine di settembre, quando l' Assemblea  comunale di Makinohara  ha adottato una risoluzione che si oppone al riavvio: "L'impianto di Hamaoka dovrebbe essere chiuso in modo permanente a meno che la sicurezza dell'impianto non sia pienamente garantito per il futuro".
Il  Sindaco di Makinohara Shigeki Nishihara ha annunciato che la sua città richiederà un permanente, arresto incondizionato poiché la sicurezza degli impianti non è garantita. Un costernato  Shigeo Ishihara   sindaco di  Omaezaki  ha reagito rapidamente, sollecitando la discussione della questione. Omaezaki usufruisce di ricavi fiscali consistenti e altri ricavi legati alla centrale nucleare che sono investiti in strutture pubbliche come ospedali, asili e biblioteche. Ora, senza denaro pubblico che scorre nelle casse della città a seguito dell'incidente all'impianto di energia nucleare Fukushima n. 1, l'assemblea comunale ha dovuto superare un ulteriore disegno di legge di bilancio nel mese di giugno per tagliare ¥ 600.000.000 (6,6 milioni di euro) di spesa. La perdita di sovvenzioni ha costretto la città  ad abbandonare i progetti per riparare gli ospedali e consolidare il corpo dei vigili del fuoco oltre che l'acquisto e l'aggiornamento dei computer nelle scuole elementari. 

Invece Makinohara  riceve solo l'1% dei propri ricavi   e proventi dalla vicina centrale nucleare. La città ha sempre visto l'impianto di Hamaoka come un rischio potenziale e un pericolo per l'impianto locale Suzuki Sagara, dove la casa automobilistica costruisce motori per i propri veicoli. In una conferenza stampa nel mese di giugno, Suzuki ha accennato lo spostamento di alcune funzioni dallo stabilimento di Sagara altrove. Lo stabilimento Sagara impiega circa 1.800 persone locali che rappresentano la maggior parte delle sue entrate fiscali e molti posti di lavoro.  

1 commento:

  1. Difficile stabilire cosa è bene e cosa è male; forse a volte il bene ha i piedi nel male e viceversa.
    E' più utile l'energia prodotta dalle centrali nucleari o più dannoso il male che ne deriva?
    E quanto vale la vita misurata in termini economici, specie se è la tua (o la mia)?
    Non voglio dare giudizi sul bene o sul male: abbiamo tutti diversi criteri di valutazione e tutti possiamo avere ragione: se non tutta, almeno in parte. Il mio pensiero è racchiuso in quanto segue:
    clicca sull’URL qui sotto (oppure fai copia e incolla su google o un qualunque motore di ricerca):
    http://www.youtube.com/watch?v=NdXoDFILmiI
    Se siete d’accordo con me fate girare messaggio tra conoscenti e amici; ma se non lo siete scrivetemi in cosa sbaglio.
    Non è mai tardi per capire e cambiare.
    Grazie, donatomensi@gmail.com

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