Un nuovo studio prodotto ieri da Yoshiaki Kawata, professore di ingegneria civile alla Kansai University, Giappone, triplica l'entità dei danni di un eventuale terremoto con magnitudo 7,3 nel sottosuolo della capitale, rispetto a quelli previsti dalle autorità governatine.
Potrebbero essere 300.000.000.000.000 ¥ equivalenti a circa 3.000 miliardi dollari) in danni economici, come riferisce un articolo online del quotidiano nipponico Asahi Shimbun, 18 volte superiore ai danni arrecati dal Grande Terremoto del marzo 2011, Fukushima, per intenderci. Supera anche la stima del governo che era di 220 trilioni di yen dei danni che potrebbero essere prodotti se un terremoto di magnitudo 9,1 si verificasse nella fossa di Nankai , una fossa oceanica che si estende per circa 700 chilometri al largo della costa della Prefettura di Shizuoka, nel centro di Honshu a Kyushu.
E' del 70 % la probabilità di un terremoto di magnitudo 7.3, un evento particolarmente devastante, nella parte settentrionale della baia di Tokyo entro i prossimi 30 anni .
Sempre secondo il prof. Yoshiaki Kawata un terremoto di intensità 7, potrebbe causare 48.000 morti, danni economici, soprattutto per edifici e infrastrutture, tra i 200 e 300 trilioni di yen. E' da ricordare che due terzi delle grandi aziende del Giappone con capitale di 1 miliardo di yen hanno sede nell'area metropolitana di Tokyo. Se si considera la ripartizione della attività politica ed economica, il danno complessivo sarebbe probabilmente superiore a 300 trilioni di yen.
Kawata ha anche simulato un terremoto di magnitudo 8,5 o superiore, al confine delle placche tettoniche che si estende dalla baia di Sagami nella Prefettura di Kanagawa e al largo della Prefettura di Chiba, con una stima tra 280 e 420 trilioni di yen in danni economici e 124.000 morti.
Potrebbero essere 300.000.000.000.000 ¥ equivalenti a circa 3.000 miliardi dollari) in danni economici, come riferisce un articolo online del quotidiano nipponico Asahi Shimbun, 18 volte superiore ai danni arrecati dal Grande Terremoto del marzo 2011, Fukushima, per intenderci. Supera anche la stima del governo che era di 220 trilioni di yen dei danni che potrebbero essere prodotti se un terremoto di magnitudo 9,1 si verificasse nella fossa di Nankai , una fossa oceanica che si estende per circa 700 chilometri al largo della costa della Prefettura di Shizuoka, nel centro di Honshu a Kyushu.
E' del 70 % la probabilità di un terremoto di magnitudo 7.3, un evento particolarmente devastante, nella parte settentrionale della baia di Tokyo entro i prossimi 30 anni .
Sempre secondo il prof. Yoshiaki Kawata un terremoto di intensità 7, potrebbe causare 48.000 morti, danni economici, soprattutto per edifici e infrastrutture, tra i 200 e 300 trilioni di yen. E' da ricordare che due terzi delle grandi aziende del Giappone con capitale di 1 miliardo di yen hanno sede nell'area metropolitana di Tokyo. Se si considera la ripartizione della attività politica ed economica, il danno complessivo sarebbe probabilmente superiore a 300 trilioni di yen.
Kawata ha anche simulato un terremoto di magnitudo 8,5 o superiore, al confine delle placche tettoniche che si estende dalla baia di Sagami nella Prefettura di Kanagawa e al largo della Prefettura di Chiba, con una stima tra 280 e 420 trilioni di yen in danni economici e 124.000 morti.
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