sabato 15 giugno 2013

L'inquinamento da traffico costa miliardi di euro ed è nefasto per la salute

I costi inerenti agli spostamenti con i mezzi dotati di motori termici non sono solo rappresentasti dai costi crescenti dei carburanti in milioni, anzi, miliardi e miliardi  di euro, che dobbiamo sborsare direttamente e indirettamente (nascosti nel sovrapprezzo dei prodotti che acquistiamo tutti i giorni) ma anche come costi che riguardano la salute (ospedalizzazioni e quindi costi sanitari) ma soprattutto come qualità della vita, durata della vita stessa, malattie che portano a morte prematura, i costi sociali insomma.
Le stime dell'ultimo rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente (Aea) fanno il punto sui costi dell'inquinamento causato dagli autocarri in Europa, rilevando, come informa Clickmobility, che l'inquinamento dei trasporti su strada in Italia costa, termini di salute, 15,5 miliardi di euro complessivi, di cui 7,2 miliardi a carico dei mezzi pesanti.
Su 33 città esaminate, Milano è terza in classifica dopo Zurigo e Bucarest per costo dell'impatto dei camion per km: 0,107 euro per i mezzi Euro III e 0,064 euro per i mezzi Euro IV.
L’Aea stima che nel complesso l'inquinamento atmosferico causi 3 milioni di giorni di assenza per malattia e 350.000 morti premature in Europa ogni anno, con relativo impatto economico.
Solo i costi derivanti dalle emissioni inquinanti degli automezzi pesanti dei paesi membri dell’Aea ammontano a 43-46 miliardi di euro all'anno, quasi la metà del costo di circa 100 miliardi di euro per l'inquinamento atmosferico causato da tutte le modalità di trasporto. Gran parte di questi mezzi pesanti usa il gasolio, che genera emissioni considerate cancerogene dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
E più ci sono densità di popolazione, assenza di sbocco al mare e aree montuose, più sono i danni.

Di qui la proposta dell’Aea: i pedaggi stradali per gli automezzi pesanti (HGV o autocarri) dovrebbero rispecchiare i vari effetti sulla salute legati all'inquinamento da traffico.
Quindi i pedaggi dovrebbero essere più cari in alcuni paesi rispetto ad altri.


Poco meno di un mese fa sono stato cortesemente invitato ad un Convegno  tenutosi a Firenze  presso l'Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana dal titolo "Mobilità Urbana: da problema ambientale ad opportunità economica". Tra gli interventi dei vari relatori su argomenti che trattavano varie questioni tra le quali l'auspicabile utilizzo dei veicoli elettrici per risolvere il problema della concentrazione dell'inquinamento in città e l'installazione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ho ascoltato con attenzione e preso appunti su quanto affermava il  Dott. Gulisano Professore Ordinario della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Firenze, che già conoscevo, soprattutto per aggiornare i dati (tragici) in mio possesso.

Il discorso del Prof. Gulisano era incentrato sui dati rilevati in una città come Firenze  ma estensibili a qualsiasi altra area metropolitana italiana e internazionale come del resto è stato rilevato da un rapporto OMS del settembre 2006.
Riassumendo:
- Per la mortalità a lungo termine fa pensare molto un  dato, quello che assegna il 7,5% di tutti i morti per cause naturali sono attribuibili a livelli di PM10 superiori a 20 microgr/m cubo. Quindi, morti naturali che naturali non sono essendo morti indotte e accelerate  dalle condizioni ambientali, dall'alta concentrazione in città per l'inquinamento atmosferico  da traffico.

- Come cause acute di morte:
• Il 9,5% dei morti per cancro di polmone sono legati a tale causa
• Il 16% dei morti per infarto cardiaco sono legati a tale causa
• Il 2,5% dei morti per ischemia cerebrale sono legati a tale causa

Considerando i ricoveri ospedalieri, nella sola Area Metropolitana fiorentina:
• Il 7% delle ospedalizzazioni per cause cardiache è riconducibile a livelli di PM10 superiori ai 20 microgrrammi al metro cubo
• Lo 1,3% delle ospedalizzazioni per cause respiratorie è riconducibile a livelli di PM10 superiori ai 20 microgr/m cubo
• Il 31,7% di bronchiti acute nei bambini e ragazzi sotto i 15 anni è riconducibile a livelli di PM10 superiori ai 20 microgr/m cubo
• L' 1,7% di bronchiti acute nei soggetti con più di 27 anni è riconducibile a livelli di PM10 superiori ai 20 microgr/m cubo

Faccio notare che  i 20 microgr/m cubo rappresentano un limite facilmente superabile tanto da spingere il legislatore (questa è una mia cattiveria) a non tenerne conto se non a livello statistico ed a prendere in considerazione solo i limiti che superano i 50 microgr/m cubo per cominciare a prendere delle misure atte a  limitare il traffico (occasionalmente e non sistematicamente) con azioni le più disparate, targhe alterne, blocco del traffico in aree metropolitane ristrette, interdizione alla circolazione ai mezzi a seconda la motorizzazione euro 0, 1.. 'x', e quant'altro più o meno estemporaneo.

Guardiamo cosa è stato visto esaminando l' Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi (anno 2012) di Firenze in termini economici

Per neoplasie broncopolmonari le ospedalizzazioni sono state:
- Ambito Chirurgico N.° 170 ospedalizzazioni Degenza media 11 gg Costo medio € 1.500.000
- Ambito Medico N° 340 ospedalizzazioni Degenza Media 8 gg Costo Medio € 1.600.000

Per cardiopatia ischemica acuta le ospedalizzazioni sono state:
Ambito Chirurgico N°438 ospedalizzazioni Degenza media 7 gg Costo medio € 4.400.000
Ambito Medico N° 50 ospedalizzazioni Degenza media 10 gg Costo medio € 300.000

Facendo le debite proporzioni non è difficile realizzare che l'inquinamento atmosferico, dovuto anche (ma in alcuni casi, soprattutto) al traffico urbano, costa annualmente diversi miliardi di euro.

Sarebbe quindi opportuno investire e  incentivare esclusivamente la mobilità elettrica, togliendo da subito spazio ai mezzi inquinanti a partire dalle città, intervenendo anche con i disincentivi. Taxi elettrici, scuolabus, bus elettrici, filobus, facendo pagare una tassa ulteriore ai furgoni diesel  (tenuto conto che esistono alternative valide già da oggi), negando l'accesso ai bus turistici diesel e assegnando le linee turistiche a gestori che utilizzino bus elettrici. E non solo.

Continua ....



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