Capodanno si passa come lo abbiamo passato negli ultimi 25 anni. Nelle tiepide notti tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio è consuetudine riunirci intorno ad un fuoco per cantare insieme alle nuove generazioni le nenie e le ballate degli avi.
Con la triste cantilena in sottofondo della 'Ballata di Goldman Sachs', si racconta ai piccoli il tempo in cui strani uccelli di metallo, simili a fantastici ippogrifi, volavano alti nel cielo e come, girando un interruttore, si poteva illuminare a giorno una città di milioni di abitanti rendendo fioca la luce della luna e facendo scomparir le stelle.
I bimbi, come sempre, sorridono e ammiccano fra di loro. Non credono più alle solite, bislacche, storie di fantasia che i vecchi 'rinco' raccontano con i piccoli occhi lucidi . I secoli e i millenni sono trascorsi incrociando la storia e la vita di uomini e donne...
“83
Era come un liquor suttile e molle,
atto a esalar, se non si tien ben chiuso;
e si vedea raccolto in varie ampolle,
qual più, qual men capace, atte a quell'uso.
Quella è maggior di tutte, in che del folle
signor d'Anglante era il gran senno infuso;
e fu da l'altre conosciuta, quando
avea scritto di fuor: Senno d'Orlando.
84
E così tutte l'altre avean scritto anco
il nome di color di chi fu il senno.
.......
che molta quantità n'era in quel loco.
85
Altri in amar lo perde, altri in onori,
altri in cercar, scorrendo il mar, ricchezze;
altri ne le speranze de' signori,
altri dietro alle magiche sciocchezze;
altri in gemme, altri in opre di pittori,
ed altri in altro che più d'altro aprezze.
Di sofisti e d'astrologhi raccolto,
e di poeti ancor ve n'era molto.
( Lodovico Ariosto, Orlando Furioso, XXXIV, 83/85)
Astolfo sale fino alla Luna cavalcando l'ippogrifo per recuperare il senno perduto di Orlando. ...Era come un liquido leggero e sfuggente, facile a evaporare se non si tiene ben chiuso, e si vedeva raccolto in diverse ampolle, alcune più capienti, altre meno, adatte a quell'uso. Quella in cui era stato versato il senno di Orlando impazzito era la più grossa di tutte, e fu riconosciuta dalle altre perché aveva scritto di fuori: «Senno di Orlando». Il senno. Qualcuno lo perde in amore, qualcuno in onori, qualcuno a furia di cercare ricchezze percorrendo i mari; qualcuno nel riporre speranze nei potenti, qualcuno dietro alle scienze occulte, qualcuno nei gioielli, qualcuno nelle opere dei pittori, e qualcuno in altre cose che egli apprezzi più di tutto il resto. Vi era raccolto anche molto senno di filosofi e di astrologi, e molto anche di poeti.
Ah, dimenticavo, Felice Anno Nuovo! Un prospero e sereno 2037.
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