lunedì 28 novembre 2011

Il tram dei desideri si ritrova nei sogni

Recentemente si è letto un post nel seguitissimo Blog 'Petrolio' dal titolo Mezzi pubblici. Non esisteranno più? con il quale io personalmente concordo pienamente non fosse per il fatto che qualcosa di simile lo avevo scritto un anno fa.
L' 8  Giugno 2010 scrivevo qui su ME un post intitolato Parliamoci chiaro: addio trasporti pubblici economicamente sostenibili   che concludevo così :
Il messaggio è chiaro. Il tempo delle vacche grasse è finito. I bei tempi dei grandi investimenti per il trasporto pubblico locale difficilmente ritorneranno in un prossimo futuro. In poche parole niente metropolitane, niente tram. O ciascuno di noi si arrangerà con mezzi propri (minimali) o pagheremo salati i trasporti offerti dai privati o gli amministratori pubblici prenderanno coscienza che dovranno dirigere le loro attenzioni a mezzi di trasporto elettrici dai costi più contenuti possibili per offrire e garantire un minimo di servizi nell'ambito cittadino. Leggasi filobus. Chi ancora non lo ha capito non sprema troppo le meningi. Ci arriverà gradualmente forzato dagli eventi economici e finanziari che incontrerà sulla propria strada nel vivere quotidiano.

In replica all'articolo di Debora è uscito un altro articolo su un altro Blog, il solito sermone sul trasporto su ferro, la efficienza e l'affidamento ai privati dei trasporti pubblici locali Insomma il tram sempre e ovunque. Si dice che sia il più efficiente (e l'affidamento ai privati è la migliore scelta) in ragione del fatto che consuma di meno perché è in grado di trasportare più passeggeri ed ha il miglior rapporto consumi/passeggeri/km e via solfeggiando. Si dimentica di dire che è un mezzo, il tram, ideale, quello cioè che trasporta a pieno carico 220/230 passeggeri, negando una realtà che appare agli occhi di tutti quelli che a Firenze vedono transitare quel veicolo bianco e rosso con a bordo il manovratore e una, due, tre persone negli orari non di punta. In quelle lunghe ore, in quei 7,4 km, quei 15 convogli composti di 5 'carrozze' ciascuno quell'efficienza tanto decantata, quel consumo puramente 'ideale' al chilometro /passeggero fa a farsi benedire ed impallidisce persino di fronte ad un maledettissimo SUV succhia energia a gogò o ad un trattore per arare i campi  euro zero. Bisognerebbe essere più obiettivi e per esserlo basta poco: specificare che  ogni tratta ha un suo sistema di trasporti pubblici adatto. Solo alcune grandi città hanno bisogno di linee tranviarie e solo alcune tratte nelle grandi città. Il costo e la flessibilità zero del tram devono nel 90% dei casi deve lasciare il posto al filobus. Detto questo occorrerebbe una seria e volenterosa programmazione nazionale con progetti e investimenti per rivitalizzare velocemente, lo si può fare,  un'industria nazionale adatta a sopperire le carenze e richieste attuali. Non mancano le competenze, le aziende capaci di produrre filobus, le aziende già pronte per la produzione della trazione elettrica di motori e inerter, invece di chiudere o svendere quelle esistenti (Breda Menarini, Finmeccanica). 


.

Nessun commento:

Posta un commento