Il comunicato stampa dell' UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) non lascia adito a fraintendimenti :"Settembre indietro di 15 anni per vendite e ordini: crisi economica e nuova fiscalità frenano l'auto, fotografando anche un'analisi realistica della situazione economica-finanziaria-sociale del nostro Paese.
Per il 2011 previste 1.750.000 immatricolazioni e ulteriore ribasso per il 2012", poi continua: “Il difficile contesto economico-finanziario del Paese, confermato dalle recenti stime al ribasso del Governo sul Pil (0,7%), dalla continua perdita di potere di acquisto delle famiglie (-0,2% nel 2° trimestre) e dal conseguente calo dei consumi, impongono iniziative immediate per rilanciare la crescita. Il sostegno allo sviluppo del Paese non può prescindere da una forte azione strutturale di rilancio del comparto automotive, che rappresenta – con tutta la filiera – uno dei settori più rilevanti e determinanti per la crescita dei consumi e del Pil in Italia”.
I dati diffusi ieri dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con 146.388 immatricolazioni di autovetture, il mese appena conclusosi, infatti, ha registrato una flessione del 5,7% rispetto al già depresso andamento di un anno fa. Ancora una volta, per trovare volumi più bassi per lo stesso mese bisogna tornare indietro di ben 15 anni, al lontano 1996. Nei primi 9 mesi dell'anno la flessione è dell’11,3%, con 1.369.545 vetture vendute rispetto alle 1.543.775 di un anno fa.
A rendere negative le prospettive per la parte finale dell'anno, contribuisce l'andamento della raccolta ordini che -6,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel periodo gennaio – settembre i contratti ammontano a 1.327.000 unità, con una progressiva riduzione della crescita che ha portato il saldo a +3%.
La parte finale del 2011 particolarmente difficile ridimensiona la previsione di chiusura del mercato intorno a 1.750.000 immatricolazioni (-11%). Per l'anno prossimo, in assenza di importanti interventi di natura strutturale sull'economia italiana, tutti i principali indicatori economici e di settore prevedono un andamento in ulteriore ribasso.
Infine, il mercato delle autovetture usate ha evidenziato nel mese di settembre 375.747 passaggi di proprietà, al lordo delle minivolture, in flessione del 3,6% rispetto ai 389.900 dello stesso periodo dello scorso anno. Nei primi 9 mesi i 3.417.570 trasferimenti segnano una crescita del 3,3% rispetto ai 3.307.898 del gennaio-settembre 2011.
I dati dei costruttori nazionali sono pessimi. Settembre - 4,19%, primi 9 mesi 2011 -15,01% con la Fiat che retrocede del 20,83% acquisendo solo il 20,88% del mercato nazionale quando aveva il 23,40% nel 2010.
Le auto elettriche
Le auto elettriche sono passate a 29 unità nel Settembre del 2011 da 3 unità immatricolate nello stesso mese 2010, con un incremento del 866,67% . Nei primi 9 mesi si è passati a 225 unità nel 2011 contro le 55 del 2010, incremento superiore al 309%. Le ibride, in Settembre 396 vs 367, + 7,9%, nei primi 9 mesi 4.027 vs 3.751, +7,36%.
Il mercato delle auto elettriche e ibride nei nostri grafici
Il grafico qui di seguito riporta il numero delle auto elettriche .
e quello delle auto ibride.
Leggere anche:
Parlare di aumenti del 800 e passa per cento fa ridere, sembra quasi che le auto elettriche abbiano preso piede e invece si passa dall'immatricolazione di 3 vetture nel settembre 2010 a 28 di questo caldo settembre 2011!
RispondiEliminaLe auto elettriche per il momento sono ancora troppo costose e l'autonomia ancora troppo limitata per convincere.
Vero, ma vanno considerati tutti gli elementi del TCO...
RispondiEliminahttp://dai-kaizen.blogspot.com/2011/09/5mila-5mila-5mila-pareggio-in-5-anni.html
Il TCO è pesantemente influenzato dalla durata effettiva delle batterie nelle condizioni medie operative che saranno verificate nell'uso su strada.
RispondiEliminaL'estrapolazione di durata fatta dalle attuali batterie delle ibride mi convince pochino perché sono molto meno sollecitate nelle ibride e hanno una chimica diversa.
E' pur vero che nella modalità noleggio della batteria, il rischio di rapido degrado pare essere scaricato sul costruttore o noleggiatore, ma aspettiamo prima di poter leggere i contratti di noleggio.
Del link citato, mi chiedo:
1) 5mila+5mila+5mila è una formula carina, che si ricorda bene, da markettari insomma, ma abbiamo bisogno di formuline in questa fase piena di incertezze per il mercato dei BEV? E poi, come si fa a quantificare in 5000€ i vantaggi accessori dovuti ai BEV (accesso alle ZTL, parcheggi riservati, ecc)? Mi sembra una valutazione parecchio arbitraria.
2) Manca l'aspetto a mio avviso più importante nel vantaggio del TCO delle elettriche pure: il ciclo di vita di un'elettrica pura, grazie alla estrema semplicità della meccanica soggetta a usura, può essere anche di 15 anni con il veicolo in perfetta efficienza. E questa è una rivoluzione, almeno in promessa.
3) Nel confronto dei TCO, che per definizione si fa sul medio-lungo periodo, come si fa a non considerare eventuali accise che i prossimi governi vorranno/dovranno spostare dai carburanti per autotrazione ai kWh?
Considerando che siamo tra amici in una informale conversazione vi trasferisco una informazione ufficiosa senza comunicare la fonte ed altro che possano far identificare il 'contorno'. Informazione incoraggiante. In quattro anni effettivi di utilizzo delle batterie al litio su un veicolo elettrico puro è stato constatato da parte di un ente prestigioso che non sono degradate minimamente, ovvero la capacità iniziale era la stessa di quella di partenza. Straordinario! Considerato che sono veicoli che viaggiano tirandogli il collo tutti i giorni è una gran bella 'soffiata'. Confortante. Non mi sbilancio in estrapolazioni e previsioni ma attendo con ansia la prosecuzione dell'applicazione per verificare quanta capacità perderanno tra 2-4-6 anni. Sapere cosa resta delle batterie con 6-10 anni di vita operativa significa davvero riprogrammare, rivedere, aggiornare i costi di un VE, il suo costo totale di possesso.
RispondiEliminaSono d'accordo con Hainz! Anche se il dato è certamente sorprendente, sopratutto in un periodo di recessione economica... Come mi stupisce questa notizia, http://techblog.tgcom.it/wpmu/2011/09/19/mercato-2-0-un-vero-affare/, sull'incremento della compravendita online, sopratutto per prodotti come auto, moto e prodotti elettronici. E’ davvero singolare questo fenomeno, sopratutto in tempo di crisi. Si sarebbe potuto pensare che ci sarebbe stata un’inflessione anche del mercato 2.0 in questo periodo ‘nero’, invece sembra non solo tenere il passo dei mercati tradizionali, ma addirittura superarli. Mi viene da pensare che l’e-commerce favorisca i consumi perchè rende il consumatore meno cosciente della spesa, non avendo un contatto diretto con il venditore, l’oggetto acquistato e i soldi spesi! Che ne pensate voi?
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