Noi di MondoElettrico ne avevamo parlato nel Dicembre del 2010 di un problema di reperimento degli elementi essenziale per produrre alcuni componenti per l'industria elettronica di oggi.
"La Cina ha attualmente bloccato il mercato dei materiali terre rare: nel 2009 ha fornito il 95 % della produzione mondiale con 120.000 tonnellate. Questa concentrazione dell'offerta è diventata uno dei maggiori problemi negli ultimi mesi, soprattutto dopo che la Cina ne ha temporaneamente bloccato l'esportazione in Giappone nel mese di settembre. Di conseguenza il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE) ha rilasciato un documento per una strategia di materiali considerati critici per il fatto che possono essere soggetti al "rischio di interruzione di fornitura" a breve termine. La domanda mondiale di elementi delle terre rare è stata di 125.000 tonnellate nel 2010 ed è previsto in progressivo aumento fino a 225.000 tonnellate entro il 2015. "
Le cose sembrano essere cambiate almeno secondo una nota di ricerca rilasciata da Goldman Sachs nella quale si rileva che la carenza di offerta di terre rare raggiungerà probabilmente il suo apice di quest'anno, prima di trasformarsi in un avanzo entro il 2013.
Gli analisti di Goldman hanno costruito le loro proiezioni sulla base di prove del fatto che molte aziende occidentali hanno cominciato a mettere in produzione le loro proprie miniere, oltre a processi produttivi sempre più efficienti, in risposta alla posizione dominante di mercato della Cina. Oggi la Repubblica popolare produce la maggior parte di quei minerali costituiti da terre rare, un gruppo di 17 elementi, che vengono utilizzati per la fabbricazione di molti dei televisori a schermo piatto, veicoli ibridi e cellulari che abbiamo imparato a conoscere e ad amare.
Nel corso di pochi anni, la Cina ha solo ha consolidato la sua presa di potere sul settore, grazie alle politiche economiche volte a nazionalizzare le miniere private e di applicazione di quote restrittiva per l'esportazione.
Come risultato che a livello mondiale i prezzi delle terre rare sono saliti alle stelle, costringendo le compagnie minerarie negli Stati Uniti e altrove a guardare dentro i propri confini e decidere di minare i propri giacimenti. L'unico aspetto negativo, però, è che anche se l'offerta globale entro i prossimi due anni sarà inferiore alla domanda i prezzi probabilmente non sono destinati a raffreddarsi fino al 2015. Ma almeno l'orizzonte appare più luminoso di quanto non sia stato negli ultimi mesi.
Fonte: The Wall Street Journal attraverso Engadget
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