sabato 14 maggio 2011

UE, un miliardo di euro per il grafene

Il grafene, una nuova sostanza che viene dal mondo della manipolazione della materia su scala atomica, potrebbe essere il materiale rivelazione del 21° secolo. Scoprire quanto importante sarà questo materiale per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) è l'obiettivo principale dell'Azione di coordinamento GRAPHENE-CA del Settimo programma quadro (7° PQ) nell'ambito del tema "Idee".

Il grafene è la forma cristallina bidimensionale del carbonio: un singolo strato di atomi di carbonio ordinati in esagoni, con un atomo a ogni nesso. Si credeva che cristalli bidimensionali come questi fossero impossibili da creare, o che non esistessero affatto, come oggetti separati, finché alcuni fisici dell'Università di Manchester non riuscirono a produrre il grafene nel 2004.

Come cristallo, il grafene bidimensionale è piuttosto diverso da materiali tridimensionali come il silicio. A differenza di altri materiali, gli elettroni nel grafene si muovono senza collisioni per grandi distanze, anche a temperatura ambiente. Di conseguenza, la capacità degli elettroni di condurre corrente elettrica è da 10 a 100 volte maggiore rispetto a quella dei semiconduttori. Questo rende il grafene un candidato molto promettente per future applicazioni elettroniche.

GRAPHENE-CA mira a esplorare le potenzialità del grafene in termini di applicazioni nel campo delle TIC convenzionali e radicalmente nuove. Coniugando diverse discipline e occupandosi di un'ampia gamma di argomenti, dalla comprensione fondamentale delle proprietà del materiale alla produzione del grafene, questa ambiziosa iniziativa fornirà piani strutturati per la nuova ricerca necessaria e vie per l'applicazione in tecnologie attuabili dal punto di vista industriale.

Nove partner sono attivamente coinvolti nella ricerca sul grafene e nelle attività di networking: le Università di Manchester, Lancaster e Cambridge nel Regno Unito, l'Istituto catalano di nanotecnologia in Spagna, il Gesellschaft für Angewandte Mikro- und Optoelektronik mbH (AMO GmkH) in Germania, la Fondazione europea per la scienza, il Consiglio nazionale della ricerca italiano, la Nokia Corporation e, come coordinatore, il Politecnico di Chalmers in Svezia.

L'iniziativa faro GRAPHENE riunirà una grande comunità di ricerca europea interdisciplinare, che comprenderà oltre 130 gruppi di ricerca, questa fungerà da incubatrice sostenibile per nuove branche di applicazione delle TIC basate sul grafene e assicurerà che le industrie europee abbiano un ruolo di primo piano in questo importante passaggio tecnologico nel corso dei prossimi 10 anni. 

Fonte Cordis.europa

Precedentemente abbiamo parlato del grafene qui:
- Batterie al litio con grafene
- Innovazione rivoluzionaria: un supercondensatore basato sul grafene
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