lunedì 30 maggio 2011

Previsioni (strumentali?) sulle auto elettriche

Dieter Zetsche   presidente Daimler Ag Responsabile di Mercedes-Benz  è dal 2010 stato eletto nuovo presidente della ACEA, European Automobile Manufacturers Association che riunisce i maggiori costruttori automobilistici Europei. Zetsche. In una intervista al giornale tedesco Bild ha dichiarato che  la Germania non riuscirà a raggiungere l'obiettivo di mettere un milione di veicoli elettrici per le strade della Germania entro il 2021 se il governo non offrirà sovvenzioni per l'auto. Tuttalpiù,  'al massimo', senza incentivi, potrà riuscire ad ottenere il risultato parziale di 500.000 auto elettriche.

E' compito del presidente di una azienda quello di chiedere sovvenzioni statali per la produzione e vantaggi economici per i clienti dei propri prodotti per non fare investire in prima persona, per diminuire i rischi e avere 'la pappa scodellata' senza troppa fatica, ma non so se questa è la strada giusta. Ovvero, l'unica strada. Secondo noi  dovrebbero essere messe in atto oculate politiche per limitare l'uso e la produzione dell'auto tradizionale con motore endotemico per tutte le motivazioni che già conosciamo. inquinamento, cambiamenti climatici, limiti delle risorse, contrazione dell'economia, dipendenza dal petrolio estero. Qualcuno si chiederà se non siano già in atto situazioni ambientali per cui il mercato automobilistico sia già evidentemente in contrazione senza bisogno di dargli ulteriori spinte verso il burrone e quindi non servano buone pratiche disincentivanti. Noi riteniamo di si. In un contesto globale di (impossibile) crescita  il mercato di auto tradizionali è in contrazione evidente tanto che continueranno a ridursi ancora  di più le vendite di auto inutili,   energivore e costose, adoperate per le scampagnate domenicali. Cresceranno (percentualmente) le vendite di auto utili a chi lavora, quelle elettriche e i veicoli elettrici in genere. Aiuti si, certo, non fanno mai male ad un settore industriale in crescita, ma è giusto che chi vuole rimanere sul mercato, investa, altrimenti resti al palo, per sua scelta.

Legegre anche:
- La Germania sarà la locomotiva elettrica del mondo e l'Italia ... si attaccherà al tram 

3 commenti:

  1. Scasate.

    Dal sito di Repubblica, copio ed incollo :

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    Auto elettrica :
    in arrivo incentivi.

    Inizia il cammino legislativo che potrebbe potare a forti aiuti a tutto il settore.


    Parte alla Camera l'iter delle proposte di legge che incentivano l'auto elettrica: le commissioni Trasporti e Attività produttive hanno infatti dato vita al comitato ristretto, vale a dire l'organismo chiamato a redigere un testo unificato fra le varie proposte, su cui poi discutere e presentare emendamenti. E i promotori puntano a portare entro giugno il testo in aula.

    Le proposte di legge presentate sono quella del Pd, che ha nel capogruppo in commissione Industria Andrea Lulli il primo firmatario, nonché quella del Pdl, a prima firma Agostino Ghiglia. I due testi sono stati incardinati già ad ottobre, con la loro illustrazione da parte dei due relatori, Deborah Bergamini (Pdl) e Marco Maggioni (Lega). Sono seguite una serie di audizioni, conclusesi con una visita alla Nissan, alle porte di Roma, con tanto di prova di un'auto elettrica, la Nissan Leaf.

    Ed ecco che finalmente ieri le commissioni si sono riunite e hanno compiuto il passo decisivo, con la costituzione del comitato ristretto. Le due proposte di legge hanno in comune l'impostazione, e cioè incentivi sia all'acquisto di vetture elettriche sia alla realizzazione delle infrastrutture necessarie, a partire dalla costruzione dei punti di ricarica tanto pubblici quanto privati.
    "Noi puntiamo a portare il provvedimento in aula entro giugno - spiega Lulli - e credo ci riusciremo; oltretutto esso è stato inserito in quelli in quota dell'opposizione, cioè quelli che il centrosinistra ha il diritto di vedere discussi e votati in aula".

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    Io non ci credo !

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  2. Considerando che i carburanti per autotrazione hanno un prezzo più che raddoppiato rispetto al costo di produzione a causa delle accise, direi che già oggi l'auto tradizionale parte con un handicap non indifferente.

    Ma la cosa che mi spaventa di più è l'idea di uno Stato che decide qual è la soluzione tecnica migliore e quanto possa uno spendere per una scampagnata domenicale. Mi dispiace, ma questo è socialismo travestito da ambientalismo, non ci sto. Lo Stato deve solo stabilire il costo globale dell'energia primaria, comprensivo dei costi esterni. Poi sta al consumatore e al produttore trovare la soluzione ottimale tramite i meccanismi di un sano libero mercato. Se un piccolo diesel ibrido ha un rendimento well-to-wheel e un LCA migliore di un'elettrica, e convince i consumatori per costo di acquisto e autonomia, che vinca il diesel. E dico diesel per fare solo un esempio. Lo Stato non deve immischiarsi nelle soluzioni tecniche, deve solo porre degli obiettivi di emissioni e di consumi di energia primaria. Altrimenti finiamo tutti con le Trabant. Elettriche, ma Trabant.

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  3. Non so se sia lo stato o un'altra entità organizzatrice super partes a definire le strategie future, ma una cosa è certa per me, la fine del petrolio a buon mercato. Dietro viene subito la fine del gas a buon mercato, del carbone dell'energia elettrica. La fine di tutto? no. resterà qualcosa di indispensabile, una minima mobilità che non potrà che essere elettrica. Stare a guardare ancora dalla parte sbagliata dentro il cannocchiale non allunga la vita industriale di un paese. L'industria automotive termica è morta, se non lo è boccheggerà per qualche anno, ma la fine è certa. Una nazione che vuole restare a galla con una industria automobilistica si deve preparare sin da ora, domani sarebbe già tardi.

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