martedì 7 agosto 2018

Produzione industriale in Italia a Giugno 2018 +0,5%


A giugno 2018 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,5% rispetto a maggio. Nella media del secondo trimestre il livello della produzione rimane invariato rispetto al trimestre precedente.

L’indice destagionalizzato mensile mostra una crescita congiunturale nei comparti dei beni strumentali (+1,4%) ed, in misura più contenuta, dei beni di consumo (+0,5%) e dei beni intermedi (+0,1%); una variazione negativa registra invece l’energia (-0,7%).

Corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2018 l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,7% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2017). Nella media dei primi sei mesi la produzione è cresciuta del 2,6% su base annua.

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a giugno 2018 un’ampia crescita tendenziale per i beni strumentali (+5,4%); più contenuto è l’aumento per i beni di consumo (+1,2%) e per i beni intermedi (+0,4 %) mentre diminuisce il comparto dell’energia (-3,9%).

I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono l’attività estrattiva (+12,5%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,8%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,1%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,6%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-6,5%) e nella industria del legno, della carta e stampa (-4,2%).



Comunicato stampa Istat


I nostri grafici.
Indice generale della produzione industriale: destagionalizzato, corretto per gli effetti di calendario (base 2015=100) a partire dal Gennaio 2016.


Quello che che segue è il grafico che riguarda il solo andamento della produzione industriale dell'energia, indicatore dello stato di salute dell'economia nazionale.


Per una visione storica dell'andamento della produzione vediamo il nostro vecchio grafico su base trimestrale dal 2004 al 2013 con l'indice base 2005=100.


...e l'altro che utilizza la base 2010=100 nel periodo Gennaio 2011 / Dicembre 2017.

Intanto la Confindustria è un mese avanti ed ha già i suoi dati relativi al mese di Luglio 2018 riassunti nel seguente comunicato.

BUON AVVIO DI TERZO TRIMESTRE: +0,3% LA PRODUZIONE IN LUGLIO; +0,7% L’ACQUISITO NEI MESI ESTIVI

La produzione industriale italiana inizia positivamente il terzo trimestre 2018, dopo la sostanziale stagnazione rilevata nel secondo. Il CSC stima un incremento dell’attività sia in giugno (+0,4%) che in luglio (+0,3%), grazie principalmente al sostegno della domanda interna e a fronte di una domanda estera giudicata in ulteriore peggioramento. La variazione congiunturale acquisita della produzione industriale nei mesi estivi è di +0,7%, dopo il -0,1% nel secondo trimestre. La fiducia degli imprenditori manifatturieri non mostra segnali incoraggianti ed è coerente con un andamento debole dell’attività nei prossimi mesi.

Il CSC rileva un aumento della produzione industriale dello 0,3% in luglio su giugno, quando è avanzata dello 0,4% su maggio. Nel secondo trimestre del 2018 si stima un calo congiunturale dello 0,1%, dopo il -0,2% rileva-to dall’ISTAT nel primo; il terzo trimestre registra una variazione acquisita di +0,7%2; se confermata tale inversio-ne di tendenza, la produzione industriale tornerà a contribuire positivamente alla crescita del PIL italiano, dopo due trimestri in cui ne ha frenato l’espansione.

La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, avanza in luglio del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2017; in giugno è cresciuta dell’1,4% sui dodici mesi. La produzione media giornaliera risulta, quindi, in accelerazione nell’ultimo mese e conferma la tendenza positiva iniziata 2 anni fa.
Gli ordini in volume aumentano in luglio dello 0,2% sul mese precedente (+1,3% su luglio 2017) e in giugno dello 0,3% su maggio (+2,0% annuo).

A di là delle oscillazioni mensili, la dinamica della produzione industriale resta espansiva ma è meno vivace ri-spetto al 2017. Questa decelerazione è comune a tutti i principali paesi dell’Eurozona ed è coerente con il rallen-tamento segnalato dagli indicatori qualitativi. Negli ultimi mesi i giudizi e le attese degli imprenditori italiani (Indagine ISTAT) sono peggiorati soprattutto per le valutazioni negative sulla dinamica dell’export, in linea con il minore vigore della domanda mondiale. Analoghe valutazioni emergono anche dal PMI manifatturiero per l’Italia (indagine IHS-Markit) secondo il quale la produzione industriale avanza con un ritmo di crescita debole, sostenu-ta soprattutto dal comparto dei beni strumentali. Secondo i direttori degli acquisti, inoltre, le prospettive sull’andamento dell’attività nella seconda parte dell’anno restano incerte specie per i rischi derivanti dalla possi-bile recrudescenza delle tensioni commerciali a livello internazionale.

Comunicato Confindustria





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