venerdì 26 aprile 2013

Eni, - 39,% degli utili nel primo trimestre del 2013

Eni. L’utile scende a 1,43 miliardi (-39%). La quota di mercato rete al 29,1% in calo del 1,3%

Nel primo trimestre 2013 Eni ha conseguito l'utile operativo adjusted di €3,79 miliardi, in riduzione del 39,2% rispetto al primo trimestre 2012 per effetto essenzialmente dei minori risultati delle Divisioni Exploration & Production e Gas & Power. Depurando il trimestre di confronto del contributo Snam alle continuing operations, la riduzione dell’utile operativo adjusted si riduce al 36,4%.

La Divisione Exploration & Production ha sofferto la flessione del prezzo del petrolio (-5% per il riferimento Brent) e la minore performance produttiva (-4,9%) penalizzata da eventi contingenti (utile operativo in calo del 21,5%). In attesa di sviluppi sul fronte delle rinegoziazioni dei contratti di approvvigionamento, la Divisione Gas & Power ha chiuso il trimestre con la perdita operativa adjusted di €148 milioni a fronte dell'utile di €1.019 milioni nel 2012, penalizzata dal crollo dei prezzi di vendita in un quadro di domanda debole e forte pressione competitiva, mentre il risultato 2012 aveva beneficiato dei proventi delle rinegoziazioni, alcune delle quali con efficacia economica retroattiva. In flessione il risultato di Ingegneria & Costruzioni (-46%) che ha risentito del calo della domanda di servizi e dei minori margini delle commesse.

Queste riduzioni sono state parzialmente compensate dai significativi miglioramenti registrati dalla Divisione Refining & Marketing (+32,1%) e da Versalis (+62,7%) che hanno beneficiato delle azioni di efficienza e ottimizzazione, nonché della ripresa dello scenario prezzi.

Refining & Marketing

Nel primo trimestre 2013 il margine di raffinazione nell'area del Mediterraneo ha registrato un parziale recupero rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (3,97 dollari/barile il margine medio di raffinazione sul Brent nel Mediterraneo, +36% rispetto al primo trimestre 2012), pur rimanendo su valori non remunerativi a causa della perdurante debolezza della domanda, elevato costo della carica petrolifera e strutturale eccesso di capacità. Il trend in aumento dello spread tra prodotti pregiati e olio combustibile ha sostenuto la redditività delle raffinerie a elevata conversione del sistema Eni.

Nel primo trimestre 2013 le vendite di prodotti petroliferi nel mercato rete Italia hanno registrato una flessione dell'8,8% a causa del calo dei consumi di carburanti su cui ha pesato la recessione e dell'intensificarsi della pressione competitiva. La quota di mercato è pari al 29,1% nel primo trimestre 2013, in calo di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (30,4%). In calo (-5,6%) le vendite rete nei mercati europei del primo trimestre 2013, principalmente nell'Europa Occidentale. L’ad Paolo Scaroni ha però rassicurato analisti e investitori - anche se oggi il titolo ha risentito dei dati negativi - spiegando di "confermare gli obiettivi di crescita e redditività del 2013 malgrado il rallentamento del primo trimestre ". La Divisione E ha sottolineato Scaroni, "conferma gli obiettivi di crescita per il 2013 grazie ai progressi nello sviluppo dei progetti in corso. La G&P beneficerà delle rinegoziazioni dei contratti gas che mitigheranno l'impatto negativo di un mercato ancora in forte contrazione. Le Divisioni R&M e Versalis, in forte recupero rispetto allo scorso anno, proseguiranno nelle azioni di miglioramento della redditività".
L'articolo del sito dei Gestori di carburanti mi sembrava molto interessante per questa ragione l'ho riportato qui  interamente.

Una considerazione in merito. Tutto in ribasso e perdita eccetto che nei settori dove si può giocare sui prezzi, aumentandoli a scapito dei consumatori, l'anello debole della catena e il più indifeso. Scende il prezzo del petrolio e scendono i consumi? Si alzano i prezzi della raffinazione e dei carburanti alla pompa nel pieno rispetto del mercato e della concorrenza... forse. Semplice. Sostanzialmente il giochino è facile. Sarà per questo motivo, che  la remunerazione di Scaroni, l'ad dell'Eni, grazie alla sua capacità imprenditoriale, sale da 4,9 a 6,4 milioni in un anno.

Post correlati:
- Clamoroso: un 'cartello' per i carburanti?
- Benzina e gasolio sempre più sporchi, è frode?
- Un altro problema, le raffinerie nazionali, -5% nel 2012
- Il crollo del traffico autostradale, -7,13% e del 25% per i carburanti
Il crollo dei millanta milioni di veicoli/km




MondoElettrico è anche su   

.

Nessun commento:

Posta un commento