sabato 23 febbraio 2013

Aiuto! mi si è ristretto il mercato (dell'auto)

In gennaio l'Europa dei 27 al più basso livello di sempre, solo la crescita dell'Inghilterra sorregge il calo dell'Europa con (udite!) Germania e, naturalmente Francia, Italia in forte sofferenza. La Spagna festeggia grazie agli incentivi, ma una volta terminati, credetemi, crollerà come un castello di sabbia alla prima onda.

L'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ci descrive la situazione attuale nella quale l'Unione Europea dei 27 registra in gennaio il più basso livello della storia e l'Europa nel suo complesso (27 + Efta) non arriva al milione di vetture. Secondo i dati comunicati oggi dall’ACEA, infatti, le immatricolazioni nel mese sono state 918.000, in flessione dell’8,5% sui risultati 2012. L’Italia, che un anno fa era ancora terza per numero di immatricolazioni, scende al quarto posto, scavalcata dalla Francia.

Che l'auto sia in sofferenza in modo trasversale è confermato dal fatto che solo 12 Paesi su 27 + i 3 dell’Efta fanno meglio della media europea, che è sorretta soprattutto da UK, senza il cui contributo il calo dell’Europa sarebbe dell’11,5%. Così, con esclusione di UK, ci sono solo 8 Paesi con il segno positivo che sostengono appena il 15% dei volumi dell’Europa nel suo complesso.

Pertanto, il primo mese non parte bene: la Germania, primo mercato, segna un -8,6%, la Francia - ai volumi del 1997 - cala a doppia cifra (-15,1%), come l'Italia (-17,6%).
Bene Gran Bretagna (+11,5%), in linea positiva da 11 mesi, mentre la Spagna riprende quota grazie agli incentivi statali.

E le previsioni per il 2013? Pessime! Secondo l'UNRAE il mercato 2013 vedrà 1.326.000 immatricolazioni cioè -5,4%. Dai risultati dell'Osservatorio “Previsioni & Mercato”, realizzato dal Centro Studi UNRAE e diffusi dall'Associazione, emerge una nuova stima per il mercato delle autovetture che – rispetto allo scorso ottobre – rivede al ribasso la previsione 2013. Il risultato è frutto dell'elaborazione di un modello econometrico che prende in considerazione i driver economici e settoriali del mercato italiano.



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1 commento:

  1. fossi l'unrae metterei ceri ovunque..
    vendere quasi 1.4 milioni di veicoli in un paese che dice di essere in crisi da almeno 7 anni (in alcuni settori anche il doppio..) è roba..c'è ancora spazio per accaparrarsi utili da sogno per le case costruttrici..bastano ideuzze ganze o prezzi un pò più bassi e l'italiano compra..senza nessun dubbio..
    da me in un megacomdominio fiorentino, fino a qualche anno fa i posti macchina abbondavano..ora rincasi (personalmente a piedi..) dopo le 16 e sogni il primo posto che si libera intorno alle 6 del mattino seguente..

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