L'ultimo comunicato stampa dell'ANCMA, l'Associazione Nazionale Ciclo Moto Accessori che riunisce le Aziende italiane costruttrici di veicoli a 2 e 3 ruote, di quadricicli e di parti ed accessori che aderisce alla Confindustria, dichiara un forte disagio produttivo anche nel proprio settore, quello delle due ruote a motore, un settore che negli anni d'oro era trainante per l'industria nazionale. Tutto conforme alla situazione attuale italiana, come è per l'auto, gli autocarri e un po' tutto il resto, negativa a due cifre percentuali, pesantemente.
Vendite negative in Dicembre, come purtroppo accaduto nel corso di tutto il 2012, che comportano 4.014 veicoli immatricolati. In termini percentuali la perdita è pari al -29,8% rispetto allo stesso mese del 2011.
Le moto con 1.438 unità segnano un -14,6%; mentre gli scooter con 2.756 pezzi presentano un calo più consistente del -36,2%. Dicembre pesa solo il 2% delle vendite dell’anno, ma è preoccupante che negli ultimi 5 mesi ci sia stato un calo costante a 2 cifre. Non fanno eccezione i 50cc con solo 1.462 registrazioni e un - 40,5%.
Nel totale anno 2012 l‘immatricolato arriva a 206.422 veicoli con una flessione del -19,1%; di cui 147.119 scooter -14,5% e 59.303 moto -28,5%.
Il dettaglio per cilindrata conferma il segmento più grande degli scooter di 125cc con 57.214 veicoli e un +1,1% grazie al contributo significativo dei mezzi immatricolati da Poste italiane.
Abbastanza in linea con il calo del mercato i 150-200cc con 30.632 pezzi -16,8%.
In caduta libera i 250cc con 7.584 veicoli -46,7%, mentre i 300-500cc subiscono un travaso di volumi con 38.289 unità -38,5%, che si spostano a favore dei maxi-scooter con 13.400 immatricolazioni rispetto alle 2.126 dello stesso periodo dell’anno scorso, con decisa impennata dei nuovi modelli di maggiore cilindrata e prestazioni.
Le moto registrano flessioni su tutte le cilindrate, dal segmento più importante delle moto superiori ai 1000cc con 17.039 pezzi pari al -31,5%, a seguire i modelli tra 800 e 1000cc con 14.743 unità, e un -30,8%; poi le medie cilindrate tra 650 e 750cc con 12.875 moto -18,4%, le 600cc che dimezzano le vendite con 3.214 moto -50,7%. Infine le 300-500cc con 4.304 pezzi -17,2%, e le 125cc con 4.787 moto e un -27,8%.
Il trend dei segmenti evidenzia un record negativo per le naked con 17.437 vendite -34,2% e le custom con 6.318 immatricolazioni -34,5 %, seguono le sportive con 5.601 moto -29,7% e le supermotard con 4.715 unità e un -31,1%, meno pesante la flessione delle enduro stradali che diventano il segmento più cospicuo con 18.133 pezzi -21,6%, e infine le moto da turismo con 5.629 moto -21,8%.
Il totale annuo per i ciclomotori (50cc) si ferma a 48.674 registrazioni pari al -31,8%.
Complessivamente nel 2012 sono state vendute 255.096 due ruote a motore (immatricolazioni + 50cc), pari al -21,9% rispetto al 2011.
Le moto con 1.438 unità segnano un -14,6%; mentre gli scooter con 2.756 pezzi presentano un calo più consistente del -36,2%. Dicembre pesa solo il 2% delle vendite dell’anno, ma è preoccupante che negli ultimi 5 mesi ci sia stato un calo costante a 2 cifre. Non fanno eccezione i 50cc con solo 1.462 registrazioni e un - 40,5%.
Nel totale anno 2012 l‘immatricolato arriva a 206.422 veicoli con una flessione del -19,1%; di cui 147.119 scooter -14,5% e 59.303 moto -28,5%.
Il dettaglio per cilindrata conferma il segmento più grande degli scooter di 125cc con 57.214 veicoli e un +1,1% grazie al contributo significativo dei mezzi immatricolati da Poste italiane.
Abbastanza in linea con il calo del mercato i 150-200cc con 30.632 pezzi -16,8%.
In caduta libera i 250cc con 7.584 veicoli -46,7%, mentre i 300-500cc subiscono un travaso di volumi con 38.289 unità -38,5%, che si spostano a favore dei maxi-scooter con 13.400 immatricolazioni rispetto alle 2.126 dello stesso periodo dell’anno scorso, con decisa impennata dei nuovi modelli di maggiore cilindrata e prestazioni.
Le moto registrano flessioni su tutte le cilindrate, dal segmento più importante delle moto superiori ai 1000cc con 17.039 pezzi pari al -31,5%, a seguire i modelli tra 800 e 1000cc con 14.743 unità, e un -30,8%; poi le medie cilindrate tra 650 e 750cc con 12.875 moto -18,4%, le 600cc che dimezzano le vendite con 3.214 moto -50,7%. Infine le 300-500cc con 4.304 pezzi -17,2%, e le 125cc con 4.787 moto e un -27,8%.
Il trend dei segmenti evidenzia un record negativo per le naked con 17.437 vendite -34,2% e le custom con 6.318 immatricolazioni -34,5 %, seguono le sportive con 5.601 moto -29,7% e le supermotard con 4.715 unità e un -31,1%, meno pesante la flessione delle enduro stradali che diventano il segmento più cospicuo con 18.133 pezzi -21,6%, e infine le moto da turismo con 5.629 moto -21,8%.
Il totale annuo per i ciclomotori (50cc) si ferma a 48.674 registrazioni pari al -31,8%.
Complessivamente nel 2012 sono state vendute 255.096 due ruote a motore (immatricolazioni + 50cc), pari al -21,9% rispetto al 2011.
Prelevando i dati annuali dallo stesso sito web dell'Ancma ho realizzato il grafico seguente. Siamo a cifre che riguardano la produzione di due ruote a motore addirittura antecedenti al 1950, 323.058 unità contro le
255.096 del 2012.
Come scrivevo sopra, tutto conforme alla situazione attuale italiana, come è per l'auto, gli autocarri e un po' tutto il resto, negativa a due cifre percentuali, pesantemente.
Siamo tornati indietro di più di 60 anni.
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Peccato per le due ruote: forse sono gli unici mezzi individuali che abbia senso costruire. Stiamo buttando via il bambino insieme all'acqua sporca.
RispondiEliminaE d'altronde come commentare una nazione che si permette di smantellare il trasporto ferroviario regionale nel bel mezzo di una crisi da carenza di carburante?