domenica 5 agosto 2012

Il mondo volerà poco

Non so quanti di noi ricorderanno che un paio di anno fa la compagnia aerea giapponese JAL Japan Airlines è stata salvata  dal fallimento dal Governo nipponico, quello che doveva essere uno dei più grandi fallimenti aziendali della storia giapponese, infartuata dai debiti, dalle rotte non redditizie e da una forza lavoro ipertrofica.

Adesso pare che l'azienda sia in grado di stare in piedi da sola, i ritornare in borsa, la Borsa di Tokyo, dopo avere tagliuzzato i capelli dove era possibile e razionalizzato snellendo la propria attività indirizzandosi solo verso quelle rotte che possono essere considerate redditizie.
Riuscirà a sopravvivere? Sappiamo bene che il destino delle compagnie aeree segue la stessa logica delle compagnie automobilistiche. Le compagnie aeree come quelle automobilistiche sono troppe, lo sviluppo del traffico una chimera, sono economicamente meno sostenibili ogni anno che passa a causa del costo dei carburanti questo sì in continua crescita. Sono destinate a ridimensionarsi numericamente, nella qualità del servizio in funzione dell'economicità dovendosi confrontare con la concorrenza che incide sempre sulla  stessa area di mercato asfittica.  Serve un altro cambiamento di paradigma, inevitabilmente, o arriva il collasso senza conti ad eliminare bruscamente l'animale che nel mercato non si adegua modificandosi, evolvendo.



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