Il prezzo della benzina non è mai stato così basso in Giappone negli ultimi 16 mesi, secondo l'Agenzia per le Risorse Naturali e Energia., toccando i 139,8 yen al litro (1,430 euro/litro). La crisi economica degli esercenti dei distributori di benzina è causata dalle automobili ecologiche di nuova generazione, inclusi i veicoli elettrici puri o ibridi e a fuel-cell, che stanno diventando sempre più popolari in quel Paese, come abbiamo segnalato nel nostro post, "Prius in vetta" che qualche giorno fa sanciva l'estremo interesse dei giapponesi verso i veicoli ibridi dimostrato dalla conquista per il terzo mese consecutivo dei primi due posti in classifica delle auto più vendute, ulteriore passo in avanti considerando che la Prius ibrida conserva ormai da anni la vetta in modo quasi continuativo.
Secondo Nikkei sarà una escalation da qui al 2030 e questa prospettiva getta nel terrore i produttori petroliferi. La previsione vede che la domanda di prodotti petroliferi in Giappone sarà pari a 130 milioni di chilolitri nell'anno fiscale 2030, ma la Petroleum Association del Giappone ha dichiarato che per assicurare forniture stabili occorre che la domanda sia di 180 milioni di chilolitri. Ahia! Già la crisi attuale ha fatto sì che il numero delle stazioni di rifornimento di benzina in Giappone sia scesa a circa 38.000 ( 31 Marzo 2011) in calo rispetto alle 60.000 e più nel 1995, secondo il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria.
In Giappone si sta manifestando una crisi dei prodotti petroliferi che però intacca molto secondariamente il mercato, o se volete l'uso delle auto, spingendo la produzione di mezzi a basso consumo energetico. Anche questa è innovazione, spostare la produzione verso una tecnologia nuova, inesorabilmente vincente e non continuare a lamentarci rimanendo seduti in attesa dello sfacelo.
Secondo Nikkei sarà una escalation da qui al 2030 e questa prospettiva getta nel terrore i produttori petroliferi. La previsione vede che la domanda di prodotti petroliferi in Giappone sarà pari a 130 milioni di chilolitri nell'anno fiscale 2030, ma la Petroleum Association del Giappone ha dichiarato che per assicurare forniture stabili occorre che la domanda sia di 180 milioni di chilolitri. Ahia! Già la crisi attuale ha fatto sì che il numero delle stazioni di rifornimento di benzina in Giappone sia scesa a circa 38.000 ( 31 Marzo 2011) in calo rispetto alle 60.000 e più nel 1995, secondo il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria.
In Giappone si sta manifestando una crisi dei prodotti petroliferi che però intacca molto secondariamente il mercato, o se volete l'uso delle auto, spingendo la produzione di mezzi a basso consumo energetico. Anche questa è innovazione, spostare la produzione verso una tecnologia nuova, inesorabilmente vincente e non continuare a lamentarci rimanendo seduti in attesa dello sfacelo.
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l'aumento dell'efficenza è cosa buona, ma Kunstler definisce l'aumento dell'efficienza come il miglior modo per finire all'inferno a causa del paradosso di Jevons http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Jevons
RispondiEliminaIn questo caso il paradosso di Jevons è superato dalla realtà concreta. La maggior efficienza riduce i consumi e basta. Non si possono usare due macchine al posto di una. In Giappone è così, come si legge nel post. Sarà così anche nel resto nel mondo ... se progredirà ?
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