mercoledì 18 luglio 2012

Il progetto CLEAN parte a Firenze con le Smart convertite

Con la presentazione alla stampa, nell'ambito del convegno POLIS, parte ufficialmente  il progetto europeo Clean, “eleCtric mobiLity to analyse tourist bEhaviour in urbAN areas”, “POR CREO FESR 2007-2013 - LINEA DI INTERVENTO 1.5. – Bando ERNEST”, promosso da 5 hotel dell'area fiorentina insieme ad un partenariato internazionale ed il supporto scientifico Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Firenze e dell’Associazione I2T3 Onlus. Gli obiettivi sono duplici, minitorare gli inquinanti atmosferici utilizzando auto ad emissioni zero  che si spostano in città e gli spostamenti dei turisti che ricevono da cinque tra i più importanti alberghi fiorentini 7 Smart convertite in elettriche.
L'intento di Clean è scovare la presenza di composti pericolosi per la salute umana e dei monumenti, come i bisfenoli, acidi carbossilici ed inquinanti ambientali in genere. Al progetto curato a livello internazionale dalla Resolvo di Firenze, finanziato con un bando europeo e sostenuto da una serie di partner locali come l'associazione I2t3 dell'Università di Firenze, hanno dato la loro collaborazione di 5 alberghi fiorentini (Grand Hotel Mediterraneo, Hotel Calzaiuoli, Hotel Villa Fiesole, Hotel Kursaal & Ausonia e Hotel Athenaeum) che si sono doti di 7 Smart elettriche, nell'ambito di un'iniziativa per la mobilità sostenibile, su cui sono installati sofisticati settori (vedere foto sotto) per il monitoraggio ambientale passivi nel senso che non hanno bisogno di alcuna fonte di energia esterna per il loro funzionamento. Il fatto che le Smart siano ad emissioni zero consente la massima precisione nelle rilevazioni. Naturalmente l'associazione EUROZEV ha dato un sostanziale contributo per suggerire la scelta dei veicoli elettrici, realizzati da un'azienda del modenese ad alta tecnologia partner di Eurozev, che rappresentano un cambiamento di paradigma sostanziale della mobilità urbana. Banali ed inquinanti vetture tradizionali Smart dotate di motore endotermico sono state trasformate in elettriche grazie ad un kit di trasformazione appositamente studiato per quel modello di vettura.

In particolare è stato deciso di utilizzare le fibre SPME (Solid Phase Micro Extraction) in alternativa ai classici sensori ambientali tipicamente impiegati. Le fibre SPME sono dei campionatori polimerici passivi, ossia uno strumento in grado di catturare le sostanze disperse in aria e consentirne successivamente la determinazione qualitativa e quantitativa. Le fibre sono capaci di campionare un elevatissimo numero di sostanze, ma possono essere rese anche estremamente selettive, attraverso specifici processi, così da poter arrivare al campionamento di una sola specie chimica. Le analisi ancora in corso, riguardano principalmente l'individuazione di composti pericolosi per la salute e ad oggi non monitorati con le procedure standard quali ad esempio i bis fenoli (TBBPA, BPA etc.), famiglia alla quale appartengono anche alcuni distruttori endocrini. Si intende inoltre verificare la presenza di sostanze dannose per i beni culturali quali acidi carbossilici ed inquinanti ambientali di origine antropica in genere; in tale ambito si prevede anche di utilizzare fibre specifiche per l'ozono, sostanza molto reattiva che oltre ai noti effetti sulla salute è in grado anche di attaccare numerose tipologie di substrato come appunto le superfici dei beni artistici.

L'acquisizione di dati di mobilità o di dati ambientali tramite mezzi mobili, si inserisce nel processo di sviluppo di servizi di infomobilità e di mobilità innovativa, promossi dal Comune in collaborazione con la Provincia e che hanno portato alla realizzazione della nuova centrale di monitoraggio del traffico. Firenze ha 360 mila abitanti e 12 milioni di turisti all'anno: una pressione enorme, che non ha uguali in Italia se non Venezia. Con questo progetto si potranno incamerare dati per impostare una nuova strategia di gestione dei flussi turistici. .

 Il progetto rientra nelle finalità del "Polo di innovazione per la città sostenibile"  (di cui fa parte Eurozev) della Regione Toscana, al quale il Comune di Firenze ha aderito fin dalle fasi della sua ideazione, per promuovere lo sviluppo di progetti congiunti tra il mondo della ricerca ed il mondo delle imprese in un ottica di sostenibilità, con particolare attenzione allo sviluppo della cultura del turismo sostenibile, nel rispetto dell'importante patrimonio artistico culturale che le nostre città offrono
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