A pochi giorni dal riavvio di due reattori della centrale nucleare di Oi nella Prefettura di Fukui, già oggi si è vista un Giappone una opposizione al nucleare che mai avremmo supposto precedentemente. Una protesta simile e diversa a quella dei manifestanti NoTAV della nostra Val di Susa che ha visto il blocco di una strada che porta allo stabilimento e scontri con la polizia antisommossa. Ieri più di 100 persone (a fianco la foto di Asahi Shimbun) prima hanno bloccato l'unica via che conduce alla centrale nucleare di Oi, gestita dalla Kansai Electric Power Co. altrettante oggi si sono confrontate con la polizia sotto la pioggia al grido "No al riavvio!". Altre centinaia di persone sono sulla stessa linea di opposizione al nucleare in tutto il Paese.
Tutto questo proprio quando un gruppo trasversale ai partiti di parlamentari contrari al nucleare ha rivelato ufficialmente che i reattori nucleari n. 1 e n. 2 della centrale nucleare
di Oi
sono i più pericolosi del Giappone, secondo un partito trasversale gruppo di parlamentari contrari al nucleare. Nove uomini politici di sette partiti politici, hanno classificato la minaccia dei 50 reattori della nazione su una scala di 10 punti. Oi ha due reattori tra i più vecchi, più di 30 anni di vita, che si trovano sulle linee di faglia che alcuni scienziati dicono che essere attive, sono stati considerati più pericolosi dei reattori n. 1, n. 2 di Fukushima e degli impianti di Onagawa, che hanno subito danni dal Grande Terremoto in Giappone nel marzo dello scorso anno. I reattori n. 1 e n. 2 di Oi non sono attualmente in linea e non ci sono piani per renderli produttivi, mentre i reattori 3 e 4 presso lo stesso impianto, in servizio per 20 anni o meno, sono in fase di riavvio nel mese di luglio.
Il Giappone si trova di fronte ad una scelta. Abbandonare il nucleare, immediatamente o gradualmente. In un caso o nell'altro la scelta è tra il PIL (-7%) e la sopravvivenza economica o mettere a repentaglio la vita, l'esistenza della popolazione oggi e nei secoli futuri. Il Giappone rischia di prendere un 45 trilioni di yen (564 miliardi dollari) per la sua economia se abbandona la produzione di energia nucleare entro il 2030. Questo è il dato presentato da un gruppo di ministri del Governo che sorvegliano la riscrittura della strategia energetica della nazione.Il completo abbandono dell'energia nucleare è solo una delle tre opzioni strategiche prescelte dal Consiglio Energia e Ambiente come base di discussione di due mesi di consultazione pubblica sulla politica energetica che è iniziato il 29 giugno.
Ultima ora. Non finiscono mai i problemi alla centrale nucleare di Fukushima. Il sistema di raffreddamento primario della piscina del combustibile esausto del reattore n. 4 della centrale nucleare di Fukushima è rimasto inattivo per un giorno, ma adesso (1 Luglio) sembra che i tecnici della Tepco siano stati capaci farlo ripartire.
.
Nessun commento:
Posta un commento