Il mercato dell'auto affonda !
Non lo dico io, lo scrive l'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) in un comunicato stampa nel proprio sito web. Altrettanto chiaro era stato il titolo del precedente comunicato dell'inizio del mese scorso, duro e chiaro"SCACCO ALL'AUTO!" quando si rilevò un tracollo dalla percentuale incredibile - 26,7%.
Considerando il recupero delle mancate consegne di marzo, le 129.663 immatricolazioni di aprile (-18%) ribadiscono che la crisi è drammaticamente acuta. L’UNRAE pronta a collaborare con il Governo per un piano strutturale di sostegno che recuperi risorse e rilanci economia ed occupazione.
“Il calo del mercato non fa più notizia – ha commentato Jacques Bousquet, Presidente di UNRAE, l'Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia – e sembra che non interessi nemmeno al Governo che lo Stato abbia già perso circa 900 milioni di euro di mancato introito IVA, dalla minor vendita di auto nei primi quattro mesi dell'anno, con una contrazione del fatturato del settore di 5 miliardi di euro, e che sia atteso un ulteriore calo di 1,4 miliardi di euro di IVA da qui alla fine del 2012. Sembra anche che non interessi a nessuno l'evasione da 1 miliardo di euro sul pagamento della tassa di possesso e che Province importanti come Roma e Firenze stiano perdendo circa 7 milioni di euro in quattro mesi per mancato introito IPT, a beneficio di Province normalmente più ricche, come Trento, Bolzano e Aosta”.Così, il primo quadrimestre - che rappresenta il 38% del risultato possibile del totale anno - se ne è andato, lasciandoci con 537.170 vetture immatricolate e un calo del 20,2%, ma soprattutto, con poche speranze di recupero nei successivi otto mesi.
“Il dato più preoccupante – prosegue il Presidente - è quello relativo alla sostenibilità dei concessionari. Il calo della domanda, insieme alla stretta creditizia che non trova soluzione, sta soffocando letteralmente le imprese, con impatti occupazionali inevitabili, che avranno ulteriori pesanti ripercussioni nei prossimi mesi se non si troverà il modo di invertire la pericolosissima deriva”.
Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in aprile sono state immatricolate 129.663 autovetture nuove, con una caduta del 18% rispetto alle 158.113 di un anno fa, consolidando al 20,2% la flessione dei primi 4 mesi. Dato che sarebbe stato certamente peggiore se nel corso del mese non fossero stati recuperati i ritardi delle consegne di marzo, dovuti allo sciopero delle bisarche.
Le famiglie consolidano un peso del 65% sull’immatricolato del mese e del quadrimestre. Aumenta, invece, la rappresentatività delle vendite a società di noleggio a +1,8 punti sui 4 mesi e le immatricolazioni a società (+1,4 p.p.).
Il progressivo e smisurato rincaro dei carburanti sta determinando uno spostamento della domanda verso le motorizzazioni a gpl e metano, per il tipico e psicologico effetto colonnina. Solo ad aprile, infatti, il gpl ha rappresentato il 10% del totale, contro il 2,2% dello stesso periodo 2011. Tutto ciò a scapito delle motorizzazioni a benzina, che hanno perso nel mese il 33,2% con 42.629 unità e una quota del 32,7% (40,2% un anno fa) e di quelle diesel (-22,8% e una quota del 52%).
A livello territoriale, continua la profonda flessione delle immatricolazioni nell’Italia centrale, che in aprile perde ben 13 punti di quota (al 20,2%), a favore del Nord Est e Nord Ovest (entrambi al 31,5% del totale), a causa della migrazione delle società di noleggio verso province ad IPT più bassa.
Infine, il mercato dell’usato evidenzia in aprile la stessa flessione delle immatricolazioni di auto nuove, per l’esattezza -18,9% e 327.386 trasferimenti di proprietà (al lordo delle minivolture), mentre nel primo quadrimestre il calo è del 12,2% con 1.408.227 unità.
La raccolta ordini, da un primo scambio di informazioni fra UNRAE e ANFIA, indica un risultato da 111.000 contratti in aprile, con una flessione del 30% verso lo stesso periodo dell’anno scorso. “Ne consegue – conclude il Presidente Bousquet – che abbiamo eroso il già esiguo portafoglio di altre 18.000 unità, proiettando ombre lunghe sulle possibilità del mercato di maggio”.
“In questo scenario, dopo aver fornito proposte concrete al Governo, UNRAE conferma la propria totale disponibilità a portare il proprio contributo di analisi e dati per definire un piano strutturale e sostenibile di rilancio del settore, e con esso dell’economia e dell’occupazione, ma ora è il Governo che deve agire”.
I caratteri in grassetto sono nostri.
Il settore è in crisi ed gli operatori hanno letteralmente paura del futuro. Chiedono un confronto col Governo e neppur velatamente una serie di misure per risollevare il mercato, magari nel solito modo, con incentivi, quello stesso che lo ha drogato forzando gli acquisti e determinando un successivo intasamento e blocco. Palliativi.
Guardiamo avanti, forse è meglio e più necessario.
Non lo dico io, lo scrive l'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) in un comunicato stampa nel proprio sito web. Altrettanto chiaro era stato il titolo del precedente comunicato dell'inizio del mese scorso, duro e chiaro"SCACCO ALL'AUTO!" quando si rilevò un tracollo dalla percentuale incredibile - 26,7%.
Considerando il recupero delle mancate consegne di marzo, le 129.663 immatricolazioni di aprile (-18%) ribadiscono che la crisi è drammaticamente acuta. L’UNRAE pronta a collaborare con il Governo per un piano strutturale di sostegno che recuperi risorse e rilanci economia ed occupazione.
“Il calo del mercato non fa più notizia – ha commentato Jacques Bousquet, Presidente di UNRAE, l'Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia – e sembra che non interessi nemmeno al Governo che lo Stato abbia già perso circa 900 milioni di euro di mancato introito IVA, dalla minor vendita di auto nei primi quattro mesi dell'anno, con una contrazione del fatturato del settore di 5 miliardi di euro, e che sia atteso un ulteriore calo di 1,4 miliardi di euro di IVA da qui alla fine del 2012. Sembra anche che non interessi a nessuno l'evasione da 1 miliardo di euro sul pagamento della tassa di possesso e che Province importanti come Roma e Firenze stiano perdendo circa 7 milioni di euro in quattro mesi per mancato introito IPT, a beneficio di Province normalmente più ricche, come Trento, Bolzano e Aosta”.Così, il primo quadrimestre - che rappresenta il 38% del risultato possibile del totale anno - se ne è andato, lasciandoci con 537.170 vetture immatricolate e un calo del 20,2%, ma soprattutto, con poche speranze di recupero nei successivi otto mesi.
“Il dato più preoccupante – prosegue il Presidente - è quello relativo alla sostenibilità dei concessionari. Il calo della domanda, insieme alla stretta creditizia che non trova soluzione, sta soffocando letteralmente le imprese, con impatti occupazionali inevitabili, che avranno ulteriori pesanti ripercussioni nei prossimi mesi se non si troverà il modo di invertire la pericolosissima deriva”.
Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in aprile sono state immatricolate 129.663 autovetture nuove, con una caduta del 18% rispetto alle 158.113 di un anno fa, consolidando al 20,2% la flessione dei primi 4 mesi. Dato che sarebbe stato certamente peggiore se nel corso del mese non fossero stati recuperati i ritardi delle consegne di marzo, dovuti allo sciopero delle bisarche.
Le famiglie consolidano un peso del 65% sull’immatricolato del mese e del quadrimestre. Aumenta, invece, la rappresentatività delle vendite a società di noleggio a +1,8 punti sui 4 mesi e le immatricolazioni a società (+1,4 p.p.).
Il progressivo e smisurato rincaro dei carburanti sta determinando uno spostamento della domanda verso le motorizzazioni a gpl e metano, per il tipico e psicologico effetto colonnina. Solo ad aprile, infatti, il gpl ha rappresentato il 10% del totale, contro il 2,2% dello stesso periodo 2011. Tutto ciò a scapito delle motorizzazioni a benzina, che hanno perso nel mese il 33,2% con 42.629 unità e una quota del 32,7% (40,2% un anno fa) e di quelle diesel (-22,8% e una quota del 52%).
A livello territoriale, continua la profonda flessione delle immatricolazioni nell’Italia centrale, che in aprile perde ben 13 punti di quota (al 20,2%), a favore del Nord Est e Nord Ovest (entrambi al 31,5% del totale), a causa della migrazione delle società di noleggio verso province ad IPT più bassa.
Infine, il mercato dell’usato evidenzia in aprile la stessa flessione delle immatricolazioni di auto nuove, per l’esattezza -18,9% e 327.386 trasferimenti di proprietà (al lordo delle minivolture), mentre nel primo quadrimestre il calo è del 12,2% con 1.408.227 unità.
La raccolta ordini, da un primo scambio di informazioni fra UNRAE e ANFIA, indica un risultato da 111.000 contratti in aprile, con una flessione del 30% verso lo stesso periodo dell’anno scorso. “Ne consegue – conclude il Presidente Bousquet – che abbiamo eroso il già esiguo portafoglio di altre 18.000 unità, proiettando ombre lunghe sulle possibilità del mercato di maggio”.
“In questo scenario, dopo aver fornito proposte concrete al Governo, UNRAE conferma la propria totale disponibilità a portare il proprio contributo di analisi e dati per definire un piano strutturale e sostenibile di rilancio del settore, e con esso dell’economia e dell’occupazione, ma ora è il Governo che deve agire”.
I caratteri in grassetto sono nostri.
Il settore è in crisi ed gli operatori hanno letteralmente paura del futuro. Chiedono un confronto col Governo e neppur velatamente una serie di misure per risollevare il mercato, magari nel solito modo, con incentivi, quello stesso che lo ha drogato forzando gli acquisti e determinando un successivo intasamento e blocco. Palliativi.
Guardiamo avanti, forse è meglio e più necessario.
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è un'affondare lento lento, visto che (purtroppo) il parco macchine continua ad aumentare..specie a Firenze.
RispondiEliminaSiamo il paese del record caro-benzina e delle 40milioni di automobili la prossima primavera; se si considerano poi la incredibile vendita di scooter e moto a benza (lì non c'è alternativa a gas o metano) dico che la fine del tunnel è ancora molto molto lontana..
spero sinceramente che l'elettrico prenda vita ma a vedere dagli ultimi autosaloni e dalle abitudini della gente ci vuole un bel pò di fiducia per crederci ancora.
un saluto