Ma che colpa abbiamo noi? Cantava Shel Shapiro dei Rokes in una vecchia canzone della metà degli anni 'sessanta'. Un po' di colpa ce l'abbiamo con i cambiamenti climatici dovuti dalle attività umane, i consumi smodati di petrolio e la pratica suicida del bruciare tutto quel carbonio accumulato dalla natura milioni di anni fa. Bruciato nelle centrali elettriche, nelle stufe, nei motori delle auto. Questa è una colpa, ed è colpa nostra, ancora aggravata dal fatto che, sapendolo, continuiamo a bruciare e scoppiare (letteralmente) con i motori. Ma, senza confondere il clima con la meteorologia (anche se le due cose s'intersecano e si riverberano l'una con l'altra), rileviamo una contingenza dalle parti dell'alta Toscana orientale. L'invaso del Bilancino (nella foto a fianco l'invaso nei bei tempi) che doveva preservare il territorio a valle dai numerosi disastri avvenuti recentemente e nei secoli, millenni passati, dalle alluvioni (tutti ricordiamo quella distruttiva di Firenze 1966), dalla sete degli uomini e dei campi, producendo anche energia elettrica, adesso sta soffrendo per una emergenza idrica. Un mese ancora poi si dovrà ricorrere alle botti per dissetare Firenze e non solo. Questo è il problema che il quotidiano La Nazione mettendo in luce con il titolo “Un mese, poi le autobotti. L'invaso ai minimi storici. Publiacqua: vietato sprecare. Non piove: ancora trenta giorni di autonomia. A rischio Chianti e Pistoia ”.
Il bacino artificiale di Bilancino è a secco, l'estate lunghissima e calda ha ritardato l'arrivo dell'autunno e delle sue piogge. Se non piove, non si riuscirà a mandare l'acqua nelle zone più periferiche che vengono approvvigionate di solito, come il Chianti e Pistoia. L'autorità di bacino ha rilevato dati per niente rassicuranti: restano 35 milioni di metri cubi d'acqua, quando la media dovrebbe essere 69 milioni. È il livello più basso dal 2002, quando entrò in funzionamento la diga mugellana, addirittura peggiore dell'estate torrida del 2003. Bilancino copre il fabbisogno di 1 milione di persone.Adesso le falde del Valdarno sono già prosciugate e i fiumi/torrenti come la Pesa e la Greve sono rigagnoli; tutto dipende dall'invaso del Mugello. E' da rilevare però, che quelli della gente comune non sono che il 22% dei consumi totali di acqua in Toscana, il resto è responsabilità dell'agricoltura intensiva, che spesso usa metodi obsoleti, che sprecano, come lo 'spruzzo in aria', dell'industria, per il raffreddamento degli impianti, e degli imbottigliatori di acqua minerale, 'che hanno concessioni pubbliche a prezzi ridicoli'.
Il bacino artificiale di Bilancino è a secco, l'estate lunghissima e calda ha ritardato l'arrivo dell'autunno e delle sue piogge. Se non piove, non si riuscirà a mandare l'acqua nelle zone più periferiche che vengono approvvigionate di solito, come il Chianti e Pistoia. L'autorità di bacino ha rilevato dati per niente rassicuranti: restano 35 milioni di metri cubi d'acqua, quando la media dovrebbe essere 69 milioni. È il livello più basso dal 2002, quando entrò in funzionamento la diga mugellana, addirittura peggiore dell'estate torrida del 2003. Bilancino copre il fabbisogno di 1 milione di persone.Adesso le falde del Valdarno sono già prosciugate e i fiumi/torrenti come la Pesa e la Greve sono rigagnoli; tutto dipende dall'invaso del Mugello. E' da rilevare però, che quelli della gente comune non sono che il 22% dei consumi totali di acqua in Toscana, il resto è responsabilità dell'agricoltura intensiva, che spesso usa metodi obsoleti, che sprecano, come lo 'spruzzo in aria', dell'industria, per il raffreddamento degli impianti, e degli imbottigliatori di acqua minerale, 'che hanno concessioni pubbliche a prezzi ridicoli'.
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Stessa situazione a Forlì e dintorni: Ridracoli è vuota.
RispondiEliminahttp://www.romagnacque.it/dati_diretta-d-13.html