domenica 9 ottobre 2011

La siccità stronca il petrolio texano

Quale filo sottile lega il petrolio (e il gas) all'acqua? 

Può la penuria d'acqua mettere in crisi l'estrazione del petrolio?  

Sembra di si, almeno da quanto si legge in un articolo di Utility Products online. 

La siccità persistente minaccia l'industria petrolifera del Texas. Molti dei pozzi presenti in Texas dipendono dalla tecnica di perforazione denominato Fracking, che utilizza grandi quantità di acqua. Ed in questo momento è proprio l'acqua che gran parte dello Stato non ha.

Ne abbiamo parlato recentemente anche qui su ME (qui, qui, qui), le condizioni meteo, che hanno prodotto  la carenza idrica degli ultimi dieci mesi, hanno distrutto circa 5,2 miliardi dollari in valore economico delle colture e del bestiame del Texas e hanno contribuito a diffondere gli incendi che hanno distrutto migliaia di case e milioni di acri di terra coltivata. I politici locali stanno considerando come lo stato possa essere in grado di mantenere la crescita economica nel guado della sua peggiore siccità mai registrata.  
L'industria petrolifera dello stato non ha preso un colpo equivalente, ancora, ma le compagnie petrolifere sono alla ricerca di modi innovativi per conservare i milioni di litri di acqua necessaria per la perforazione dei pozzi e l'estrazione del petrolio e del gas naturale, specialmente da quando i comuni hanno iniziato a porre dei limiti sui prelievi d'acqua locali.

Il problema è peggiore per le aziende che praticano il metodo di perforazione di fratturazione idraulica, o Fracking, in cui si stima che 3-10.000.000 di galloni all'anno di sostanze chimiche mischiate all'acqua sono iniettate in profondità negli scisti ricchi di petrolio e gas naturale per permettere l'estrazione.
La tecnica del Fracking ha suscitato polemiche nelle città di tutto il paese in gran parte a causa della paura di contaminazione dell'acqua potabile. Ma in Texas, dove la stragrande maggioranza dei pozzi di petrolio sono stati fracked, è l'aspetto dell'acqua 'ri-iniettata' che diventata una questione di divisione. Nel mese di agosto la città di Grand Prairie, nella parte settentrionale dello stato, è stata la prima città del Texas a emanare il divieto dell'uso dell'acqua per il Fracking. Come conseguenza di leggi come quella di Grand Prairie, molte aziende estrattive sono costrette a correre per trovare ed adoperare l'acqua in modo nuovo, esempio la realizzazione di una costosa infrastruttura che consenta il riciclaggio dell'acqua o l'utilizzo di minori quantità di acqua. Altre ancora hanno acquistato l'acqua dagli agricoltori ma l'opzione diventa superflua per il fatto che la siccità persiste.

Tale adeguamento dovrà essere continuativo, infatti gli esperti prevedono un periodo di siccità dello Stato che durerà a lungo, forse 20 anni, con l'aggiunta della previsione di un aumento della popolazione dello stato destinata a raddoppiare nei prossimi 50 anni. Una situazione che vedrebbe drasticamente aumentare la domanda di acqua e carburante. "Oggi non abbiamo risorse idriche a sufficienza per soddisfare la domanda di acqua durante i periodi di siccità", si legge nel Texas State Water Plan, che raccomanda che lo Stato investa 231 miliardi dollari in infrastrutture idriche entro il 2060 per mantenere sufficiente la sua offerta di acqua. A novembre, i texani decideranno se iniziare questo processo di adattamento alle previsioni future.

La proposta ha il sostegno di una serie di gruppi imprenditoriali e ambientali, ma potrebbe vedere l'opposizione della fazione del Tea Party .  

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