lunedì 26 settembre 2011

Mostre, eventi, esposizioni, per riflettere sulle auto elettriche

In questo fine settimana appena trascorso ho partecipato volentieri alla mostra convegno Energethica, però si è svolto quasi contemporaneamente   nella stessa città di Firenze  un altro evento: il Festival dell'Energia - l'Energia spiegata.

La foto accanto l'ho scattata proprio ieri in Piazza della Repubblica alla postazione all'aperto della Renault dove si esponevano un paio di auto totalmente elettriche delle serie che saranno disponibili nei prossimi mesi e anni. Qui nella foto sono rappresentati i modelli  electric Kangoo Z.E. e la Fluence Z.E. con la gradevole presenza di una gentile hostess.

Sto meditando di scrivere un post per riassumere le esperienze presso lo stand dove è stata presentata la Smart elettrica convertita, ma è meglio che lasci passare qualche giorno per addolcire un articolo che potrebbe essere un po' forte nei confronti dei nostri politici se scritto d'acchito. La colpa dei nostri legislatori è certa e storicamente inoppugnabile e incancellabile, la colpa di chi ha fatto in modo che non si sviluppasse il mercato dei veicoli elettrici negli anni in cui eravamo all'avanguardia nel mondo e  soprattutto di avere tarpato le ali al settore produttivo. Dalle notizie raccolte nel nostro blog si nota quanto il mondo intero stia investendo sui veicoli elettrici e quale grande attenzione riservi loro il mondo della politica e della programmazione industriale alla quale quale fa da contraltare l'assoluta indifferenza del/dei nostro/i governo/i. Solo ultimamente si intravvede qualche movimento anche se scoordinato. Si parla di incentivi all'acquisto di veicoli elettrici e forse di installazioni di colonnine di ricarica ma, purtroppo, ad oggi se ne avvantaggeranno i produttori stranieri che si sono mossi in tempo. Mitsubishi, Toyota, Honda, Chevrolet, Citroen, Renault, Peugeot, i cinesi, i tedeschi ecc.. Come sempre regaleremo incentivi a case produttrici estere. La produzione italiana è stata relegata a restare in un angolo, praticamente assente da questo contesto globale. Rimane ancora una nicchia di mercato che potrebbe diventare la locomotiva in grado di portare posti di lavoro in Italia sia al settore industriale dei motori elettrici e componentistica elettronica di controllo che ad una grande quantità di officine meccaniche diffuse in tutto il territorio del nostro Paese. Una opportunità che ancora non è persa quella della conversione elettrica che dovrebbe ricevere finalmente un po' di attenzione da parte di tutti. Di questo riparleremo nei prossimi giorni.

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3 commenti:

  1. Massimo, devo prendere questo post come il canto del cigno del retrofit elettrico in Italia, scritto per di più da una delle voci più importanti sul tema?

    Di quel che penso non ne ho mai fatto mistero: anche con il supporto legislativo, non ce l'avreste mai fatta a combattere contro l'industria automobilistica, quella vera e chi di voi ci avesse creduto veramente tanto da investirci soldi veri, ce li avrebbe persi tutti.

    Il cinquino elettrico aveva solo due cose al di sopra di quanto messo in campo da Renault in questo fine settimana: l'hostess e lo pseudo-venditore. Chantal è inarrivabile per le due sciapite che c'erano venerdì e le qualità divulgative di Cambi non si discutono!

    NOTA: sono rimasto veramente sorpreso dall'idea del marketing Renault di includere nel noleggio batteria anche il costo dell'energia per le ricariche. Come faranno? Lo pseudo-venditore ovviamente non lo sapeva/voleva dire, ma quello che ha accennato è che Enel non si sta muovendo con partnership esclusive con Daimler-Mercedes e la colonnina tra la Fluence e il Kangoo parcheggiati in Pzza Repubblica era proprio di Enel.

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  2. Più che canto del cigno prendilo come il canto del gallo o meglio l'urlo con cui si scatena la battaglia campale. Se ne avrò voglia metterò nero su bianco come ora più che mai sia economicamente auto-sostenibile il retrofit elettrico, altrimenti ne parlerò in generale, grigio su nero. Ce la possiamo fare ... e alla grande! contro tutti.

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  3. E se invece di mettere un motore elettrico in un'auto a benzina mettessimo un piccolo gruppo elettrogeno in una minicar elettrica (che costa solo 15'000 euro), così da farla diventare ad autonomia estesa? Sarebbe estremamente più facile ed economico (altro che Ampera da 50'000 euro!!!)

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