mercoledì 11 maggio 2011

Auto elettriche, incentivi e programmi in Germania

Siete già a conoscenza del fatto che la cancelliera tedesca Angela Merkel prevede di immettere un milione di auto elettriche entro il 2020, e si vocifera anche, senza conferma alcuna, che il Governo prevede di eliminare la tassa automobilistica su auto elettriche nei loro primi 10 anni di immatricolazione. Questo scrive il quotidiano Bild.

L'ufficio stampa del ministero non era disponibile per un commento. Le voci vengono prima di una riunione in programma per la prossima settimana in cui la piattaforma nazionale tedesca per la mobilità elettrica, costituito da funzionari governativi e rappresentanti dell'industria, presenterà raccomandazioni e suggerimenti sulle misure volte a sostenere l'introduzione su larga scala delle auto elettriche. 

Il giornale riferisce che le sovvenzioni potrebbero valere a 3,8 miliardi di euro su un periodo che va dal 2012 al 2014 con la prospettiva, secondo alcuni analisti del settore industriale, di creare 30.000 nuovi posti di lavoro

Naturalmente qualche 'lungimirante' esperto (col freno a mano tirato) dello status quo (motorizzazione endotermica) ritiene che tali incentivi non siano altro che una pseudo droga sostenendo che tendono a "falsare la concorrenza." I suddetti esperti forse non hanno avuto niente da ridire quando gli incentivi alla cosiddetta 'rottamazione'  hanno favorito la vendita delle auto tradizionali. Quanto tale atteggiamento fosse una droga pesante lo vediamo in questi ultimi mesi in Italia quando le vendite sono crollate una volta terminato il programma governativo di incentivazione.

Ma chiediamo noi, non avrebbe più senso e non sarebbe più opportuno indirizzare incentivi per far crescere un'industria che ha un futuro piuttosto che erogare aiuti economici per un'industria attaccata sempre più ad una flebo per mera sopravvivenza?

In Germania i costruttori puntano il dito accusatorio verso paesi come Francia, Giappone e Stati Uniti, che ricevono aiuti governativi nazionali per lo sviluppo dei mercati per questi nuovi veicoli elettrici. Il governo francese, per esempio, ha deciso di aggiungere un gran numero di auto elettriche per le flotte pubbliche per creare la domanda. 

Alcuni esperti concordano sul fatto che l'aiuto del governo è necessario se la Germania vuole rendere stabile un'industria competitiva a livello mondiale sull'auto elettrica.  

Bratzel (Stefan Bratzel, un esperto di automobili tedesco e professore presso l'University of Applied Scienze di Berglish-Gladbach ) ammette, tuttavia, che alcuni gruppi all'interno del governo tedesco sono stanchi di parlare di sovvenzioni per l'auto elettrica per vari motivi. Tra questi: le case automobilistiche straniere, in particolare giapponesi, che attualmente producono le auto elettriche, le prime della classe, potrebbero emergere come i principali beneficiari di tali aiuti; e criticano i programmi di vendite di auto con gli incentivi come accade con il regime di incentivazione statunitense "cash-for-clunkers" che, a loro dire, è stato utilizzato per vedere qualcos'altro. Certamente non hanno tutti i torti! Ma se i tedeschi continuano a percorrere una strada sbagliata, quelle delle auto tradizionali, è logico che siano i giapponesi a trarne vantaggio ora e ancor più nel futuro essendosi dedicati da lungo tempo ad una operazione industriatele che ha, semplicemente, un futuro, quella delle auto elettriche e ibride. Potrebbe accadere anche ai tedeschi quello che vediamo sotto i nostri occhi con il nostro costruttore nazionale, che, finiti gli incentivi per la rottamazione in Italia, ha diminuito drasticamente le vendite in termini numerici e parimenti sta perdendo spazio in percentuale a favore dei costruttori esteri. Senza innovazione e rinnovamento l'industria regredisce fino a scomparire.

Datevi da fare, guardate al futuro, ai posti di lavoro che nascono dall'innovazione e smettete di lamentarvi!!

Spunti dal Bild e DW World

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